Non smette mai di appassionare e stupire. Per idee, soluzioni ma, soprattutto prestazioni al top. E’ la Abarth 695 in allestimento 70° Anniversario
Questa vettura celebra i “primi settanta anni” dello Scorpione, ovvero di Abarth & C. La 695 70° Anniversario è prodotta in tiratura limitata in 1949 vetture, è l’essenza dell’elaborazione stessa, la vera, grande forza di Carlo Abarth che intuì per primo il potenziale del “technical upgrade” su vetture di produzione.
E proprio su questo concetto, gli ingegneri Abarth hanno lavorato sodo, specie nella galleria del vento FCA di Orbassano (TO) al fine di offrire un qualcosa di nuovo ed innovativo in termini aerodinamici.
Aerodinamica molto curata per questa 695
La novità si chiama Spoiler ad Assetto Variabile, elemento che migliora le prestazioni aerodinamiche della vettura, aumentando da un lato la stabilità e dall’altro la tenuta alle alte velocità. Un concetto tecnico che va ben oltre le “classiche” performance di motore e telaio.
L’alettone è regolabile manualmente su 12 posizioni con inclinazione da 0 a 60°: l’utilità dell’elemento è data dai numeri, basta pensare che, alla massima inclinazione di 60°, il carico aerodinamico si incrementa fino a 42 kg, il che significa una guida più precisa sul veloce e nei veloci curvoni con una riduzione di correzioni sullo sterzo pari al 40%. Quindi, in base alle regolazioni, il pilota potrà variare il comportamento vettura in base al circuito e allo stile di guida.
Un po’ di storia tecnica: il primo spoiler in resina Abarth del 1966
133 record tra il 1956 ed il 1966, questo il pacchetto conquistato da Abarth, “navigando” tra leggi dell’aerodinamica e intuizioni personali. Sono 8 quelli conquistati dalla mitica Abarth 1000 Bialbero Record Pininfarina, chiamata anche “Siluro d’Argento” per le sue linee filanti (CX 0,20!) che fu sviluppata nella galleria del vento del Politecnico di Torino.
Abarth aveva un suo motto però: “Domenica in pista, lunedì in ufficio”. Questo significava il suo intento di portare lo studio aerodinamico sulle vetture di tutti i giorni oltre che su quelle in pista. Realizzò con la sua squadra tutta una serie di storici kit di elaborazione che aprirono il percorso agonistico a molti giovani talenti dell’epoca.
Un’idea su tutte fu quello per la Abarth 1000 Corsa, evoluzione della 600 Stradale, che nel 1962 vinceva qua e là con il cofano posteriore aperto. Questa scelta, casuale non era perché oltre a raffreddare meglio il motore, garantiva una migliore aerodinamica della vettura. Da lì, nel 1966, Abarth realizzò uno spoiler in resina, diventando così la prima Azienda ad equipaggiare un’auto da corsa con questa soluzione.
Le altre carte vincenti della 695 70° Anniversario
Esteticamente sono molti i punti di interesse tecnico. Oltre alla livrea verde Monza 1958, scopriamo lo scarico Record Monza attivo, alcuni elementi in grigio Campovolo tra cui lo spoiler ad assetto variabile, il Body kit, il DAM anteriore e posteriore e le calotte degli specchi. Stesso colore per gli sticker dello Scorpione sul cofano e quello caratteristico a scacchi sul tetto.
Impianto frenante da urlo ed interni da vera auto da corsa
Bellissimi e di serie, i cerchi in lega Supersport da 17” che esaltano le corpose pinze rosse by Brembo: l’impianto frenante è super grazie a dischi anteriori autoventilanti da 305 mm serviti da pinze in alluminio a 4 pistoncini e dischi posteriori da 240 mm.
Accoglienti e “cattivissimi” gli interni con i sedili avvolgenti Sabelt Tricolore ed Alcantara (anche la corona del volante è realizzata in questo tessuto), sviluppati espressamente per la 695 70° Anniversario.
Dal passato Abarth, arrivano i loghi sulla carrozzeria con font originale e scorpione dal design vintage, il miglior tributo alla storia di un marchio che ha fatto scuola del Made in Italy nel mondo. E, trattandosi di una serie limitata, non poteva mancare la targhetta identificativa numerata, che significa possedere un’auto unica ed esclusiva.
Il motore più potente della gamma e sospensioni KONI
Questo quattro cilindri turbo è il più potente della gamma: 1400 cc di cilindrata ma, soprattutto, 180 Cv e coppia di 250 Nm a 3000, ne fanno un piccolo mostriciattolo di cattiveria.
È capace di spingere la vettura fino a 225 km/h (con alettone regolato a 0) con accelerazione 0/100 km/h in soli 6,7”. Il tutto è “consolidato” nel sound dallo scarico Record Monza dotato di valvola.
Entrando nel vivo della tecnica, si tratta di un quattro cilindri turbo “sedicivalvole” serie Tjet da 1368 cc. Le due quote vitali sono di 72×84 mm se parliamo di alesaggio/corsa mentre il rapporto di compressione è di 9,0:1. La potenza, come già detto, è di 180 Cv con coppia massima di 250 Nm a 3000 in Sport Mode. La turbina è una Garret GT1446 mentre il cambio, sulla vettura in prova, era manuale 5 marce.
Per quanto riguarda l’assetto invece, lo schema sospensioni anteriore è MCPherson con barra antirollio mentre quello posteriore vanta assale torcente con barra antirollio. Le sospensioni sono KONI e lo sterzo vanta soluzione Dualdrive dotato di Sport Mode. Le carreggiate vettura sono 770 mm quella anteriore e 590 mm quella posteriore. Due i Mode di guida, NORMAL e SPORT, in questa selezione varia anche l’effetto visivo sul display del cockpit.
COME VA: aggressiva ed avvincente questa 695
Entrando a bordo di questa 695 l’atmosfera è realmente aggressiva: i sedili Sabelt, la pedaliera, il mix Alcantara che si confonde con il colore nero dell’abitacolo e la strumentazione davanti agli occhi, ti fanno capire che sei a bordo di una vettura sportiva al 100%.
Le sedute sono avvolgenti, quasi “comode” anche se avrei preferito un volante regolabile in profondità mentre la leva cambio è spostata un pelino troppo avanti rispetto alla “necessità” di cambiare velocemente. L’assetto è molto ribassato e le generose dimensioni della carreggiata, la rendono una gazzella da misto-stretto, dove questa Abarth tira fuori il meglio di sé. Ma passiamo alla vera sostanza di questa prova.
Come sempre, il circuito ISAM di Anagni è nostro “complice” e, come sempre ed una volta di più, si conferma il tracciato migliore dove spremere le vetture sportive. Fin dai primissimi km a bordo della 695, scopro un assetto molto rigido e con zero tolleranza se parliamo di comfort.
La 695 70° Anniversario è prodotta in tiratura limitata in 1949 vetture, è l’essenza dell’elaborazione stessa
Lo sterzo è agile, preciso e diretto ed il feedback tra sedile ed asfalto è davvero unico. Questo motore spinge davvero in modo sostanzioso oltre che aggressivo, specie in Mode Sport, la modalità per sfruttarne ogni cavallo. A differenza di altri propulsori, Abarth ha lavorato non molto sulla progressione quanto sull’incisività nello snocciolare la potenza, sia ai medi quanto agli alti regimi.
È quindi un motore pieno, che ama però offrire la cavalleria non tanto ai bassi regimi quanto ai medio/alti, dove mostra schiena ed un’elevata sensibilità sul pedale dell’acceleratore. In termini pratici quindi, la spinta è incisiva da 2500 giri per poi diventare più muscolosa poco sopra i 3000 giri indicati.
Aiuta la rapportatura del cambio, con le prime marce corte e quarta e quinta decisamente più in linea con l’allungo. Da 3500 giri in poi la spinta diventa forte, incisiva ed aggressiva, complice la spinta energica della turbina Garret, anche questa “tarata” per offrire una maggiore sostanza e potenza ai medi ed alti regimi. Mi ha sorpreso il comportamento della frizione, molto robusta e fluida mentre per il cambio avrei preferito una corsa ancora più corta.
Potenza sulle marce alte ma pure un grande tiro ai medi regimi, con transitori stabili e senza buchi di potenza. La coppia è incisiva ma la vettura è molto ben bilanciata e quindi, i trasferimento di carico laterali, passano quasi inosservati.
Veloce sui rettilinei per via della grande accelerazione del quattro cilindri Fiat ma, soprattutto, equilibratissima nelle “esse” affrontate ad elevata velocità, dove la linearità in uscita curva è davvero eccellente.
L’assetto iper-ribassato tiene la 695 incollata a terra mentre i destra/sinistra sono fulminei, rapidissimi; mi è piaciuta molto la neutralità di questa sportiva di razza, che tiene bene i carichi trasversali oltre a garantire buona tenuta in appoggio.
Soffre un pelino sui curvoni, specie a centro curva, dove però la vettura è aiutata dalla compattezza delle sue forme. La gestione del carico aerodinamico l’ho voluto provare variando i carichi sull’ala, ma ho scoperto che la soluzione dell’alettone regolabile manualmente, funziona molto bene solo sul veloce. Sul lungo rettilineo dell’ISAM, ho provato a lavorare sui carichi ed effettivamente ho notato una maggiore stabilità, cosa che si traduce in una vettura più stabile sulla propria linea.
Ottimo il comportamento dell’impianto frenante, molto incisivo e potente nella prima porzione di frenata ma perde efficacia su ci sono più staccate in sequenza al punto che la frenata si “allunga” in modo considerevole.
(Foto LORENZO PALLONI)
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