Audi RS3 terza generazione per questa lunga ed impegnativa “Due Ore” ISAM. L’abbiamo equipaggiata con le Michelin Sport Cup2 Connect. Una prova senza sosta
A bordo di Audi RS3 vettura sportiva che, per caratteristiche “genetiche”, rappresenta tecnologia e performance. Giunta alla sua terza generazione, era l’obiettivo con cui dar vita a questa “Due Ore“. L’idea era a dir poco impegantiva ed elettrizzante.
ISAM di Anagni, base della “Due Ore”
Ma non è tutto. Un long test in pista – il Circuito ISAM di Anagni – che però necessita di tutta una serie di accortezze tecniche per il buon esito della prova. Le coperture erano l’altro valore aggiunto per tenere a bada i 400 Cv della RS3, perché era fondamentale contare su una trazione e tenuta costante nell’arco delle “Due Ore”.
L’importanza delle coperture per questa prova al limite
Per questo motivo ho scelto le Michelin Sport Cup 2 Connect, al fine di avere un contatto perfetto tra vettura ed asfalto, complice la trazione integrale quattro by Audi.
Il DNA di queste coperture punta anch’essa sulle massime performance, su un handling chirurgico ma, soprattutto, sulla maggiore durata nell’ordine del 40% in più rispetto alla concorrenza
Scopriamo la RS3 “terza generazione”
Una sportiva che emoziona, sempre e sempre in modo differente. Un gradiente di performance eccellente dove la trazione integrale quattro gioca un ruolo fondamentale nel mettere sapientemente a terra i 400 Cv del 5 cilindri da ben 500 Nm di coppia.
Un noto propulsore Audi che, di fatto, ha scritto la storia del marchio a partire dagli anni ’80. Questa architettura ha dominato nei rally, in pista e sulle vetture di serie, fino alla sua collocazione sulla RS2 del 1994, base dell’attuale e prorompente gamma RS. Un propulsore vincente anche per i premi conseguiti all’International Engine of the Year.
Su questa nuova generazione cambiamo molte cose ma la sostanza è sempre la stessa, saper stupire ed emozionare chi guida con prospettive di agilità e tenuta da far venire i brividi…
Nuova centralina, differenti performance
Si punta sulla nuova centralina che proietta in una realtà aumentata se parliamo di un netto e consistente miglioramento delle prestazioni: 500 Nm contro i precedenti 480 Nm su un range di utilizzo da 2250 a 5600 giri (precedente valore 5850 giri), con 0-100 km/h in soli 3,8”. Giri più bassi ma molta schiena in più.
Altra caratteristica del 5 cilindri Audi è il suo corposo sound, vulcanicamente consistente e che nasce dalla particolare sequenza di accensione 1-2-4-5-3 a cui oggi si somma la gestione variabile delle valvole per un timbro che pompa adrenalina nelle vene ed in abitacolo.
Audi Drive select, la svolta delle emozioni
Ma il vero punto di forza della RS3 III risiede nell’Audi Drive select (che vanta 7 programmi) con i Mode Dynamic, RS Performance ed RS Torque Rear, ovvero la possibilità di rendere questa sportiva una vera drift-car. La somma tecnica è una ripartizione sempre variabile della coppia sulle ruote posteriori grazie soprattutto al sistema RS torque splitter.
La differenza sta nelle due frizioni elettroidrauliche a lamelle, una per ciascun semiasse posteriore, che sostituisce il sistema di differenziale posteriore autobloccante con mono frizione elettroidraulica a lamelle nei pressi della zona finale dell’albero di trasmissione.
Design mirato e più aggressivo
Rispetto alla precedente generazione, il look è diventato ancora più muscoloso ed aggressivo: sul frontale si nota il single frame con griglia a nido d’ape oltre alle ampie prese d’aria. Altro punto estetico, che non passa inosservato, sono le feritoie sui passaruota anteriori per un miglior deflusso d’aria ma non è tutto. L’impronta a terra guadagna ben 33 mm e 10 mm per RS3 Sportback.
Le firme luminose full LED prevedono inoltre indicatori dinamici posteriori e LED Audi Matrix. Gli splendidi cerchi sono da 19” con 10 razze ad “Y” ma, nel nostro caso, la vettura era dotata dei cerchi con logo RS. Il parafango posteriore è stato ridisegnato per via del nuovo estrattore che vanta due terminali di scarico.
E, sintetizzando quando troviamo all’interno vettura, scopriamo il tasto RS Mode sul volante, l’Audi virtual cockpit da 12,3”, un touch display da 10,1”, i sedili sportivi RS con poggiatesta integrati (opzionali quelli in pelle Nappa con cuciture a contrasto).
Le info sportive sono dettagliate e vanno dalla G force, alla pressione di sovralimentazione, le info motore, il regime a istogramma, l’accelerazione laterale ed erogazione e potenza del motore.
Motore, impianto frenante e performance quattro
Il cinque cilindri Audi TFSI mostra un’evoluta sovralimentazione ed un’iniezione diretta del carburante. La turbina a gas di scarico lavora ad una pressione di sovralimentazione di 1,5 bar e questo è stato possibile per via della riduzione degli attriti interni al manovellismo oltre che ai componenti racing, quali la coppia olio in magnesio ed il basamento in alluminio.
I cilindri sono rivestiti al plasma mentre l’albero motore è cavo e questo significa maggiore leggerezza e aumento della scorrevolezza meccanica. I pistoni in alluminio hanno integrati i canali per l’olio di raffreddamento.
Particolarità tecnica e che all’avviamento la pompa acqua non fa circolare il liquido nella testata, cosa che permette un riscaldamento più rapido per raggiungere la temperatura di esercizio.
Altra tecnica utilizzata sono gli alberi a camme con distribuzione variabile grazie all’Audi valvelift AVS (fasatura variabile) che varia i tempi di apertura delle valvole su due piani di lavoro: in funzione del carico e del regime.
Da aggiungere che, nel Mode efficiency, c’è integrata la funzione veleggio ed un’erogazione molto più progressiva che permette di disporre dell’80% della coppia in modo fluido. Il cambio doppia frizione S Tronic prevede 7 rapporti, più sportivi e corti rispetto alla precedente versione II)
Freni super per staccate micidiali
Iniziamo dall’impianto frenante che, sulla RS3 provata, mostra i dischi anteriori carboceramici da ben 380 mm, elementi che hanno ridotto il peso di 10 kg; le pinze a sei pistoncini sono in alluminio monoblocco (le pasticche freni sono prive di rame con spessore maggiorato del 15%) con scelta di colore tra grigio, rosso e blu, mentre i convogliatori hanno effetto sul raffreddamento dell’impianto anteriore nella quota del 20% se parliamo di una maggiore efficacia.
Trazione integrale quattro, sempre incollati all’asfalto
Audi RS3 per natura, mostra un comportamento sovrasterzante. Questa sportiva è la prima a sfruttare la tecnologia RS torque splitter, che significa la ripartizione della coppia tra anteriore e posteriore in curva, incrementando così la trazione sulla ruota a maggiore aderenza. In rettilineo invece e per merito delle due frizioni, la trazione si sposta sulle ruote posteriori ma sempre in base al Mode scelto dell’Audi drive select.
Frizione assistite da centralina
Le due frizione a lamelle sono “assististe” dalla centralina che analizza i dati in arrivo per mezzo di sensori relativi alla rotazione ruote come velocità, l’accelerazione trasversale, l’angolo di sterzata, la posizione del pedale acceleratore, il rapporto selezionato e l’imbardata. E grazie proprio all’RS torque splitter, vince la reattività vettura oltre alla bilanciata direzionalità che diventa rigorosa e tagliente.
A tutto questo si aggiunge il programma RS Performance, abbinato alle sospensioni a regolazione adattiva DCC che vanta due step, uno soft e l’altro hard. Ma come vengono utilizzati i programmi e quando?
Nel primo caso, questo è utile su fondi irregolari anche in presenza di bump e cambi di pendenza, mentre nel secondo caso il caricamento/rollio laterale, ad esempio, è abbattuto del tutto. L’ESC, inoltre, può essere escluso in porzione quando si entra in Mode Sport che può essere disattivato in RS Performance.
In tema di sospensioni (nota molto importante è il camber negativo aumentato di 1° sul davanti e di mezzo grado dietro), sull’anteriore lavora lo schema McPherson. Sul retrotreno troviamo unità Multilink a quattro bracci.
Questa è caratterizzata dalla disposizione non coassiale delle molle e degli ammortizzatori (c’è la regolazione attiva DCC con valvola elettroidraulica che varia il flusso olio negli steli ammortizzatori) e da una barra antirollio messa a punto in virtù dell’RS torque splitter.
Le Michelin Sport Cup2
Le Michelin Sport Cup2 Connect sono state il nostro mood grip in questa “Due Ore”. Questa semi-slick, presentata circa due anni fa, vanta prestazioni eccellenti e massima precisione di guida ma, soprattutto, una tenuta trasversale in accelerazione realmente sorprendente.
Le coperture Sport Cup2 Connect, sono stati progettati per abbattere i tempi in pista e questo grazie all’innovativa tecnologia Multi-Compound.
Questo nuovo elastomero ad elevata catena molecolare, garantisce un’aderenza sorprendente a fronte dei 400 Cv sprigionati dal 5 cilindri Audi.
A questo si aggiunge un elastomero rigido che eleva il controllo sullo sterzo grazie alla tecnologia Dynamic Response di Michelin. E aiuta anche il nuovo design che aumenta allo stesso tempo la rigidità del battistrada per offrire al pilota più stabilità e maneggevolezza.
L’impronta a terra delle differenti sezioni delle coperture tra anteriore e posteriore, aumentano l’impronta a terra. Ovviamente, dopo un accurato “rodaggio” senza forzare gli ingressi né le staccate, abbiamo ritoccato la pressione a freddo lavorando in un range compreso tra 2,5 e 2,3 bar. Ma queste pressioni variano in base alla sensibilità di chi guida.
LA PROVA: una “Due Ore” a cavallo dell’adrenalina
Giornata perfetta, pista libera e tanta voglia di questa prova. La RS3 ammalia anche staticamente e le sue forme aggressive raccontano molto di questa sportiva così unica e tutta adrenalina.
Abitacolo in stile performance
Iniziamo dall’abitacolo: sedute sportive, ultra contenitive per tenere fermo il corpo nelle poderoso accelerazioni trasversali ed ancora, una plancia funzionale ma che non distrae da quanto avviene davanti al parabrezza e sotto le coperture
Ed poi, una posizione di guida dinamica, pensata per “ascoltare” la RS3 in ogni suo movimento, oltre che per avere sempre tutto sotto controllo.
Le emozioni, quelle no, non possono essere controllate ma pesate nel loro gradiente di divertimento, complice un assetto che fa paura in termini di baricentro e tenuta, argomento dentro cui le Michelin Sport Cup 2 Connect sono la base di questa prova.
Linee che mordono il cuore
Le linee di RS3 mordono il cuore ma rassicura sapere di poter contare sulla trazione integrale quattro by Audi. In questa trasmissione risiede tutto il magnetismo di giri veloci, derapate, inserimenti taglienti come una lama ma, soprattutto, un limite elevatissimo se parliamo di un perfetto rapporto tra sterzo e telaio vettura.
Qualche giro per “rodare” le Michelin Sport Cup2 Connect e per scaldare l’impianto frenante carboceramico, forte, potentissimo e anche qui capace di un limite elevatissimo in rapporto ai punti di staccata decisi dal pilota.
L’ISAM di Anagni, la dinamica della sinuosità
Il Circuito ISAM di Anagni, come sempre, mostra i suoi lati adatti a mettere sotto pressione una vettura, il suo telaio, l’erogazione del motore e la sua potenza in accelerazione.
Punti veloci e punti di staccate micidiali dove sono un perfetto bilanciamento dei pesi della vettura, può rendere la vita “semplice” a chi guida.
Apprezzo subito il feeling sullo sterzo offerto dalle coperture Sport Cup 2: uno sterzo che si dimostra molto diretto e preciso oltre che granitico nel mantenere elevata la sua linearità anche nelle “esse” più lente.
La capacità adattiva dei Mode Audi rende questa prova ancora più piacevole, perché, ogni Mode, racchiude precise “indicazioni” che arrivano a sterzo, sospensioni ed elettronica motore.
Solo il Mode RS Performance tra i cordoli
Il cinque cilindri Audi spinge con furore (per l’intera prova la vettura ha operato in RS Performance) fin da 1500 giri con un’inaspettata pastosità tra 2000 e 3500 giri. Sorprende la progressione e l’omogeneità nell’erogare la potenza, soprattutto quando il piede “carica” l’acceleratore all’uscita delle curve più stette del circuito.
L’esuberanza che si trasforma però in totale aggressività meccanica, arriva attorno ai 4000 giri, dove schiena e coppia diventano piacevolmente “invadenti” con una sovralimentazione che spinge con insistenza ma sempre con una discreta omogeneità.
Sul lungo rettilineo dell’ISAM però, l’acceleratore è al massimo e l’incisività del motore appare molto più cattiva poco sopra i 4800/5000 giri, probabilmente la fascia più forte per questo propulsore da 400 Cv e ben 500 Nm di coppia.
Trazione integrale quattro, vettura saldata all’asfalto
Sorprende quanto la vettura rimanga incollata a terra e stabile, con il muso della RS3 che rimane allineato con la linea dell’orizzonte, senza subire quindi bruschi trasferimenti di carico.
Ma la parte più interessante per chi ama guidare è certamente l’ingresso sulle curve veloci con vettura totalmente appoggiata. Qui la velocità trasversale ed i G aumentano senza rendersene conto, mentre la trazione integrale quattro, incolla letteralmente il corpo vettura all’asfalto.
In questa situazione ho ampiamente apprezzato il lavoro delle coperture Michelin: dopo un rettilineo si entra velocissimi su un curvone in appoggio destro, poi si scollina e subito una secca curva ancora a destra. Proprio nel passaggio subito dopo lo scollinamento, la vettura tende a sollevarsi (lo vedete dalle foto) per poi poggiarsi con tutto il suo peso sulla parte destra appunto della vettura.
Sollecitatissime quindi le coperture interne, che mordono e spingono sull’asfalto mentre la RS3 cerca di scappare via dalla traiettoria; qui il gas non va mollato ed il pilota deve assolutamente affidarsi alla trazione integrale oltre che alla propria sensibilità di guida, ascoltando cosa arriva dal sedile di guida…
Zero rollio, un nuovo pianeta per chi guida aggressivo
RS3 sorprende per la elevatissima capacità di rimanere laddove vuole il pilota, con una traiettoria che, pur tendendo al sovrasterzo, va “aggiustata” con il pedale di acceleratore e freno insieme. Rollio praticamente zero per questa sportiva Audi, fattore che la rende sempre molto sincera nelle sue reazioni che, seppur “muscolose”, possono essere controllate ed anticipate sfruttando tutta la pista.
Queste Michelin, quindi, chiudono il perfetto cerchio delle performance, dove motore, trazione integrale e telaio, sono totalmente affidate in parte all’elettronica, in porzione al pilota ma, soprattutto, alle coperture. Posso quindi dirvi che le Sport Cup 2 Connect, sanno reagire bene alle sollecitazioni, alle temperature nelle situazioni più difficili oltre ai cambi di direzioni repentini.
Una sosta di controllo prima del rush finale
Dopo circa un’ora e mezza di pista, controlliamo la vettura sui suoi “punti caldi” quali coperture, dischi e temperature motore. Le coperture sono sorprendentemente pulite e non accusano questo lungo slot di guida, se non – minimamente – nella zona più esterna del pneumatico.
Con i freni non siamo stati delicati, ma le profonde staccate qui all’ISAM di Anagni, non sembrano aver recato sofferenza all’impianto anteriore, anche se le temperature sono salite e questo lo avvertiamo nettamente dalla quantità di calore che emanano i cerchi ruota anteriori.
Si riparte ma in RS Torque Rear! Passo quindi al mode drift per questa RS3, il che significa un mondo di derapate e traversi, certamente spettacolari ma inutili alla finalità dei tempi sul giro.
Certo questo è il vero gusto pieno del guidare sporco! Ad ogni uscita curva la vettura parte velocemente di posteriore e solo con poco sterzo e un logico controllo dell’acceleratore, rendono questa fase gestibile e divertente. La parte più divertente sono i lunghi curvoni dove basta sfiorare il pedale acceleratore per sentire lavorare la trazione integrale in modo del tutto diverso.
Le due ore stanno per scadere: qualche altro giro di raffreddamento e mi avvio verso la fine di questa prova Audi e Michelin. Mi porto a casa l’aver guidato una vettura entusiasmante, complice, gestibile, infinita nelle performance e piena di adrenalina.
Spero solo che Audi non la “abbandoni” (uscirà di produzione la versione endotermica?) quale concetto ed idea concreta di purosangue sportiva dalle infinite doti su ogni circuito. RS3 rappresenta a mio avviso il vero cocktail perfetto.
E questo sia per un pilota esperto che per quello meno. In entrambi i casi però, la certezza della sicurezza legata alla trazione integrale quattro abbinata al cinque cilindri TFSI, la rendono una vettura il cui possesso fa rima con reale piacere di sedersi al volante ogni giorno. Che sia strada o pista.
(Foto EMANUELE CHIAVERINI, si ringrazia il Circuito ISAM di Anagni)
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