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    Beta RR 4T 480 Racing, forza aggressiva non per tutti

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    La Beta RR Racing 480 è una enduro aggressiva con tanto motore. Non è adatta a tutti ma solo a piloti molto ben allenati e che sanno osare oltre

    La gamma enduro Racing Beta è ricchissima anche per i M.Y. 2022: ben 8 modelli differenti per cilindrata e caratteristica, elementi che dichiarano ancor più l’impegno della piccola ma speciale Azienda di Rignano sull’Arno.

    Questa volta vi parlo della “top enduro”, almeno per la sua cilindrata. La Racing 480 è una moto che sa esprimersi sulle lunghe distese ed ampi spazi, quelli dove l’orizzonte è sempre irraggiungibile.

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    Una moto adatta ai grandi spazi

    Sto pensando, ad esempio, alle distese del nord America, al deserto australiano o alle sabbie dei raid Marathon più famosi. Perché sono queste la sue dimensioni di utilizzo più realistiche.

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    Tanta potenza e grinta, con caratteristiche simile al modello 430 ma con una consistente e maggiore iniezione di potenza e coppia soprattutto. Per guidarla forte ci vuole “fisico” ed allenamento, perché questa è una enduro che ti fa subito comprendere di che pasta sia fatta.

    È facile da guidare, ma solo in apparenza, poi quando la spinta del motore diventa ricca di schiena, allora sì che servono braccia e gambe molto solide.

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    Tanta potenza, ciclistica bilanciata

    Come per gli altri modelli Racing 2022, c’è la forcella Kayaba AOS con cartuccia chiusa da 48 mm. Questo elemento nasce dalla ormai profonda collaborazione tra Beta e KYB, partnership che ha permesso di affinare i prodotti per l’uso specifico dell’enduro.

    La massima scorrevolezza, la riduzione degli attriti interni e la presenza di parti anodizzate, la rendono un elemento molto valido anche in virtù del setting e dell’ampia possibilità di regolazioni sia in compressione che estensione.

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    L’obiettivo è un maggior comfort nella parte iniziale della corsa/affondo, momento in cui tutte le asperità vengono irradiate al pilota. Anche il mono posteriore, con leveraggio progressivo, è ben equilibrato con la forcella.

    Altro dato molto importante venuto fuori nel corso del test, è l’ottimo bilanciamento della moto tra anteriore e posteriore. Merito di una corretta distribuzione dei pesi con 53,2 kg davanti e 55,3 kg al posteriore. Il peso a secco della moto è di 108,5 kg mentre l’interasse è di 1490 mm con luce a terra di 320 mm ed un’altezza sella a 940 mm.

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    Il telaio della Racing 480 vanta struttura in acciaio al molibdeno con doppia culla che va a sdoppiarsi sopra lo scarico.

    Ed in tema di componentistica racing troviamo il perno ruota a estrazione rapida, i paramani Vertigo, le pedane poggiapiedi in ergal, con pin in acciaio per la massima presa dello stivale e la corona con anima in alluminio anodizzato e dentatura in acciaio ZF.

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    E poi ancora, la sella racing in colore blu, le leve cambio e pedale freno posteriore anodizzati neri, le nuove grafiche Racing con adesivi rossi sui bordi dei cerchi a 36 fori e le coperture Metzeler EnduroGp dall’elevato grip.

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    Un motore potente e con un mare di coppia

    La novità più essenziale sui modelli 4T 2022 è l’arrivo del controllo di trazione che, grazie all’elettronica, consente al pilota una maggiore linearità di guida sui terreni più difficili. Lavora in “simbiosi” con le due mappe motore ovviamente ed è disinseribile per mezzo di pulsanti dedicati ed indipendenti da quelle delle mappe asciutto e bagnato.

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    Il corposo monocilindrico raffreddato a liquido da 477,5 cc vanta ben 100 mm di alesaggio e 60,8 mm di corsa con rapporto di compressione di 11,86:1. La distribuzione DOHC prevede quattro valvole, di cui quelle di aspirazione in titanio e le restanti di scarico in acciaio, tutte “spinte” da bilancieri a dito.

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    C’è l’iniezione elettronica Elidor con corpo farfallato Synerjet da 42 mm con doppio iniettore mentre l’accensione è Kokusan. Alla lubrificazione pensa la doppia pompa mentre la rapportatura primaria prevede un ratio di 31/72 con cambio sei marce.

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    COME VA: La prova di Davide Viglianti/PROGETTO MX

    Anche e soprattutto per questa moto, ho chiamato Davide Viglianti di PROGETTO MX, la cui presentazione verrà pubblicata a breve. A lui questa moto era già piaciuta ma la Racing è tutto un altro mondo!

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    Davide ha la fisicità giusta per la Racing 480 ed infatti ne è uscita una prova molto interessante con risposte molto precise e che lasciano pochi dubbi circa il “caratterino” di questa super enduro.

    È chiaro che questa moto non è per tutti e, forse, nemmeno adatta al nostro mercato, visto che la stragrande maggioranza dei piloti preferiscono la 430 o la 350 cc.

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    Questa potente 480 cc, ha un suo perché e certamente un proprio parco di utilizzatori che vanno dall’esperto endurista fino a chi vuole spingersi sulle sabbia della Tunisia ad esempio. Ora però lascio la parola alla risposte di Davide Viglianti.

    Non è una moto per tutti questa 480: le tue primissime impressioni

    Salendo in sella a questa nuova Beta devo dire che ho trovato subito un ottimo feeling, è una moto molto performante e decisamente aggressiva. Ma sì, non è per tutti assolutamente.

    La caratteristica migliore di questa super enduro

    La caratteristica migliore di questa RR 480 è il motore che vanta di un cambio 6 marce molto lungo, utilissimo su lunghe e scorrevoli sezioni di enduro tra hard enduro, single track e fettucciati veloci.

    Maneggevole o pesante?

    Sicuramente nei cambi di direzione e per un uso un po’ più trialistico, come nel caso dei single track, non è poi così leggerissima, sembra più adatta a percorsi guidati e scorrevoli dove ho capito che si riesce a sfruttarne molto meglio le caratteristiche.

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    Il peso, l’elevata cavalleria di questo motore, influiscono sulla guida?

    Per chi è abituato a guidare moto di cilindrate non troppo elevate non è il top, bisogna adattarsi ad uno stile di guida non aggressivo ed essere sempre prudenti ad aprire il gas. C’è tanta roba da gestire e certamente non è per tutti.

    Il punto di forza della RR480 Racing è…

    Certamente la potenza massima, la cattiveria e l’incisività ai medi regimi e l’elevata presenza motore ai bassi regimi. Ed inoltre, è una moto molto fisica che vuole essere guidata con decisione oltre che con forza muscolare di livello superiore.

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    Parliamo del motore, raccontaci le tue sensazioni

    Questo motore si comporta veramente bene in basso, soprattutto nelle ripartenze da fermo o sulle curve lente dove si può sfruttare tutta la trazione disponibile. In salita, utilizzando una marcia abbastanza lunga, è molto collaborativo e riesce a portarti fuori da ogni situazione senza problemi.

    Scontato dire che in basso c’è tanta coppia, ai medi ed alti come si comporta?

    Come ho accennato sopra, di motore ce n’è proprio tanto. Se proprio devo trovare qualcosa, posso dire che questo motore tende a vibrare un filino ai medi regimi, con tonalità che si espandono specie sulle pedane e sul manubrio.

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    Motore e ciclistica sono in pieno accordo su questa enduro?

    Direi di sì, ma, questa Racing 480, nonostante sia offerta con il livello superiore di sospensioni rispetto alla RR classica, va personalizzata con setting dedicati che servono a sfruttarne quel tutto che ha insito nel suo DNA.

    Parliamo delle sospensioni in generale: come ti è sembrata la forcella KYB?

    Regolando in base al mio peso e al mio stile di guida la forcella KYB si è sempre comportata bene in ogni situazione. Avendola provata anche su pista da cross, ho notato piacevolmente che la forcella non è mai arrivata a fine corsa.

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    Avantreno stabile? Raccontaci ingresso curva e sincerità avantreno

    Credo sia la caratteristica più interessante della Racing 480. La moto in ingresso curva non mi è piaciuta tantissimo ma è molto sincera di avantreno a centro curva. Spesso però, tende ad avere delle chiusure di sterzo improvvise, come se fosse molto chiusa a livello di geometrie del telaio.

    Ed il mono riesce a “sostenere” l’esuberanza del motore da quasi 500 cc?

    Il mono è molto morbido forse troppo per questa cilindrata, si comprime molto arrivando quasi a fine corsa, ma credo che sostituendo la molla originale con una molla avente un K più duro, non ci sia più questo tipo di problema. Certamente la ciclistica va personalizzata a puntino per sfruttarla al massimo in abbinamento con l’aggressività del propulsore.

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    È una enduro comoda secondo te?

    La posizione in sella sembra più arretrata cosa che facilita i movimenti verso il manubrio, le gambe sono distese e rilassate, mentre la presa dell’interno ginocchia sul telaio, è ottima.

    E come hai trovato il bilanciamento dei pesi?

    Direi buono nella sua globalità. Come tutte le enduro Beta, l’equilibrio di base è un punto di partenza della gamma RR. E specie con questa super cubatura, il dato finale conta molto nella guidabilità per mettere le ruote esattamente dove vuole il pilota.

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    Due parole sull’erogazione?

    È un motore che riesce a sprigionare molta potenza, difficile da sfruttare fino al limite, ma comunque risulta molto divertente da guidare. E allora a chi può essere adatta questa 480? Questa Racing 480 è adatta a piloti robusti che sfruttano al limite cilindrate inferiori e cercano una maggiore libertà di movimento oltre a potenza e velocità.

    Hai riscontrato qualcosa da migliorare?

    Quasi tutte piccolezze, dalla molla del mono non adatta al mio peso, alla maggiore coppia di serraggio della bulloneria così come ci è arrivata.

    (Foto LORENZO PALLONI)

    In collaborazione con:

    progetto mx2020-liqui moly-peprformancemag.it

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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