La Beta RR50 Racing 2021, due ragazzi, un tracciato tutto per loro per un primissimo approccio all’enduro. Un’esperienza nuova vissuta tutta d’un fiato
La mia idea stavolta era quella di portare in pista due neofiti del fuoristrada in sella ad una moto di piccola cilindrata. L’occasione si è presentata all’arrivo della nuova Beta RR50 Racing 2021, sostanzialmente la moto provata lo scorso anno ma oggi con le nuove ed aggressive grafiche che l’anno resa più “enduristica” che mai.
Quindi un minicorso enduro con due ragazzi appassionati che mai o quasi avevamo approcciato all’offoroad. Elena e Giovanni non se lo sono fatti ripetere due volte ed hanno accettato l’invito per imparare e provare la RR50 Racing, di fatto un super cinquantino d’effetto e con tutte le carte per aggredire un offroad leggero, anche per via della ridotta potenza “Codice” che certo ne imbriglia molte possibilità dinamiche.
Esperienza zero ma con tanta voglia di provare
Elena esperienza zero, Giovanni non proprio neofita ma alle primissime armi, quindi due allievi perfetti a cui far tastare con mani e piedi cosa significhi la guida sullo “sporco” tra sottobosco, guadi, salite e discese, tutto affrontato con pochissimi cavalli nella manopola del comando gas…
La RR50 Racing vince su tutto: design, sospensioni, linea decisa, per un approccio decisamente reale con l’offroad e questo perché Beta le moto le sa costruire per bene e mantiene sempre quell’approccio racing anche se si tratta di un 50 cc. Certo, la differenza con la RR50 si vede, ma, questa versione Racing, è davvero un “piccolo capolavoro” che ogni quattordicenne appassionato vorrebbe avere nel proprio garage.
Scopriamola tutta questa RR50 Racing 2021
L’ho appena sottolineato: questa RR50 Racing vanta un look racing senza eguali, finiture di altissimo livello e componenti racing, derivati dai modelli “gara” che partecipano al Mondiale Enduro.
Tanto racing nel design della RR50 Racing
Le principali caratteristiche della RR50 Racing sono sia estetiche che funzionali soprattutto: spiccano le pedane microfuse, il doppio radiatore che non fa salire le temperature motore, i cerchi in lega in alluminio, robusti ed anche belli e la chiave unica per accensione, bloccasterzo e tappo carburante.
Sospensioni regolabili e telaio doppia culla
In tema di sospensioni, la RR50 Racing è equipaggiata con la forcella USD regolabile da 41 mm ed il mono posteriore regolabile in precarico, compressione e ritorno; il telaio vanta una robusta struttura a doppia culla in acciaio con 1415 mm di interasse ed un’altezza da terra di 1225 mm. Tutte le plastiche sono perfettamente “accoppiate” tra loro con il risultato di una grande omogeneità di design estetico.
Ammissione lamellare nel carter ma non c’è il miscelatore
Il piccolo “cuore” da 50 cc, punta tutto sul monocilindrico 2T dotato di ammissione lamellare diretta nel carter, con quote vitali di 40,3 x 39 mm per una cubatura di 49,7 cc; elevato il rapporto di compressione pari a 12:1, mentre c’è l’avviamento elettrico ma, soprattutto, non c’è il miscelatore e quindi il mix al 2% di olio va fatto in tanica benzina.
Oltre all’ammissione lamellare, c’è il carburatore Dell’Orto PHBN da 16 mm versione HS mentre il cambio prevede sei rapporti con frizione “classica” in bagno d’olio. Beta dichiara 3,43 litri per 100 km se parliamo di consumi di carburante. Il peso a secco è di 85 kg.
LA PROVA DELLA RR 50 RACING, ATTENTI A QUEI DUE…
Ho letto tanta emozione negli sguardi attenti di Elena e Giovanni: gran caldo di base, cose nuove addosso, qualche caduta ma tanto, tanto divertimento. I due pilotini hanno approcciato nel modo giusto al mio corso entry-level, dimostrando coraggio e resistenza alla fatica poco comuni, il tutto condito da tanta voglia di moto per capire più da vicino cosa fosse l’enduro. Ecco quindi le loro impressioni sulla moto, sul tracciato, sul corso da leggere tutte d’un fiato…
ELENA COLABIANCHI: LA MIA PRIMA VOLTA ENDURO
La sua prima volta in moto, la sua prima volta sulla terra, la sua prima volta enduro: Elena è la perfetta neofita per l’offroad, nel senso che quale migliore occasione per prendere confidenza con il fuoristrada? Si è data parecchio da fare, qualche caduta si certo, ma sempre con la determinazione che la vede impegnata nello sport agonistico.
Per chi pratica fuoristrada per la prima volta, la piccola Beta RR50 Racing si è rivelata perfetta perché leggera ma soprattutto maneggevole su un terreno “difficile” per un principiante e che quindi nasconde insidie e difficoltà. Ecco quindi la sua “sentenza tecnica” a fine corso…
Cosa pensi di questa RR 50 Racing?
Esteticamente è una piccola moto molto bella, aggressiva e compatta, inoltre è molto leggera e, nonostante il motore da 50 cc, mi è parsa con buone prestazioni, ovviamente in base alla mia esperienza. Ho scoperto che è ultraresistente agli urti e alle cadute.
Cosa ti piace in generale?
L’ho trovata particolarmente maneggevole e, pur non avendo problemi a gestire i pesi, l’ho sempre trovata comoda e leggera tra le mani.
Un minicorso di enduro soft, che ne pensi? Ti sei divertita?
Molto interessante imparare ad andare in moto, utilizzando questo modello che certo si prestava alla particolare morfologia della pista con salite e discese. Per il resto la RR50 è una moto agile e ben ammortizzata.
Secondo te, quali sono le difficoltà maggiori che hai trovato durante il corso?
Mamma mia! Ritrovarmi tutti i comandi sulla parte destra del manubrio, quindi freno anteriore sotto la mano e anche l’acceleratore molto sensibile, tutto ciò non è stato molto comodo da gestire per me. Un po’ complicato coordinarsi nel modo giusto.
Per te è stato difficile guidare per la prima volta in offroad?
Abbastanza, per via del tracciato che comunque richiedeva delle reazioni troppo rapide e automatismi che io non ho perché non ho mai guidato una moto in senso generale.
Che sensazioni ti ha trasmesso questa piccola Beta?
Comunque, direi sempre grande sicurezza e una fantastica maneggevolezza.
La situazione più difficile ed impegnativa del minicorso?
Imparare a gestire i cambi di velocità e la partenza con la frizione. Ma l’importante era capire cosa significa l’approccio alle due ruote…
La guida in fuoristrada, secondo te, aumenta di più il feeling di guida con la moto o la gestione della moto?
Si, sicuramente da una migliore percezione del mezzo e aiuta a migliorare la gestione dei movimenti sui diversi tipo di terreno. Inoltre, da profana in questa disciplina offroad, posso dire che non è semplice adattarsi subito ad una moto che galleggia sul terreno e che non è mai stabile su di esso. Quindi, come nella mia disciplina, coordinamento ed esperienza fanno la differenza…
Passeresti al livello superiore, magari partecipando ad un corso più hard?
Non sono una che ha timore ma è bene scoprire i propri limiti. Certo che parteciperei ad un corso più hard ma sicuramente una volta presa una migliore confidenza con tutte le funzioni base. Solo allora passerei oltre.
GIOVANNI CIANI: NON LA SUA PRIMA VOLTA, MA SI È DIVERTITO
Giovanni un po’ di fuoristrada è pratico: vive in posto bellissimo, pieno di verde ed ha la grande fortuna di avere un papà praticante ed appassionato. Proprio per questo, ha disegnato e realizzato una bellissima pista immersa nel verde che comprende una pista da cross bella tosta ed un lungo fettucciato enduro, dove appunto ho effettuato il corso con la Beta RR50 Racing.
Giovanni si è divertito un sacco perché con un “cinquantino” non è proprio semplicissimi affrontare salite ripide, guadi e discese, ma lui non si è perso d’animo e ce l’ha davvero messa tutta per vivere questa occasione al meglio. Ecco i suoi commenti di fine corso.
Cosa pensi di questa RR 50 Racing?
È una moto ideale per un corso base e l’ho trovata leggerissima e maneggevole oltre che molto carina esteticamente parlando. Certo ha poco motore ma è dotata di sospensioni inaspettate in rapporto al fatto che sia una moto da soli 50 cc.
Cosa ti piace in generale?
Guardandola bene da vicino, ho notato un design molto aggressivo ed accattivante oltre che deciso nei colori. Mi piace molto che sia una moto vera ma in piccolo e, provandola, mi sono reso conto che non è solo estetica ma anche una piccola moto ma concreta e che sa cavarsela ovunque.
Un minicorso di enduro soft, che ne pensi? Ti sei divertito?
Ad essere onesto, non è la mia prima volta in moto. Papà mi ha comprato da poco una 125 che ho usato poco per via della scuola e del lockdown. La Beta 50 ha quel guizzo in più e l’idea di fare un corso di mini-enduro con questa moto mi ha subito incuriosito. Mi sono divertito un sacco perché una moto da 50 cc insegna molto perché hai poca potenza e devi sfruttarla al massimo se vuoi guidare con divertimento. Il corso era ben strutturato anche se il grande caldo ci ha messo a terra dopo solo qualche giro di fettucciato.
Secondo te, quali sono le difficoltà maggiori che hai trovato durante il corso?
Certamente il fatto che la moto abbia pochissimi cavalli mi ha messo in difficoltà in salita o nelle ripartenze; io sono un po’ grande e certo il mio peso ha reso tutto più difficile a causa della piccola cilindrata della RR50 Racing. Magari con il kit di potenziamento sarebbe stato diverso…
Che sensazioni ti ha trasmesso questa piccola Beta?
Come ti spiegavo al corso, la moto è stabile e sincera sempre e comunque: ha un buon anteriore che puoi inserire bene e sospensioni curate e più da moto vera che da “cinquantino” con cui andare a scuola. Sembrava di essere in sella ad una vera moto da enduro, poi guardandola e provandola ho scoperto che lo è! Ha ottimi freni ed una buona ciclistica ed è anche molto bella e colorata.
La guida in fuoristrada, secondo te, aumenta di più il feeling di guida con la moto o la gestione della moto?
Certamente, guidare in fuoristrada aumenta la sensibilità di guida e questa è una cosa che mi dice sempre mio padre. Ed è vero, le difficoltà della guida con le ruote tassellate ti aiutano poi su strada perché aumenta il feeling di guida, la sensibilità sulle curve e, guidare sullo sporco, diventa più semplice ma soprattutto prevedibile.
Passeresti al livello superiore, magari partecipando ad un corso più hard?
Magari! Ci sto pensando dopo aver partecipato al corso tra salite, guadi e sottobosco. Mi piacerebbe guidare in condizioni più estreme ma so che per farlo occorre una buona preparazione tecnica oltre che fisica. Comunque, è stata una bella esperienza che vorrei ripetere anche perché ho trovato un istruttore molto paziente con noi alle prime armi.
(Foto GIUSEPPE CARDILLO, si ringrazia la Procarni/Genazzano)