Un’ampia chiacchierata con Carlo Pernat sulla stagione appena conclusa. Spunti sempre interessanti. Anche quando parliamo di rivalità tra i piloti Ducati 2023
La stagione della MotoGP 2022 è stata intensa e con esito mai scontato come ci spiega Carlo Pernat. L’hanno spuntata alla fine un grande Pecco Bagnaia e Ducati perché ha vinto la costanza e l’impegno di entrambi dopo un inizio di stagione sottotono.
Il titolo iridato di Pecco Bagnaia ne certifica la maturità agonistica e spinge via le leggende metropolitane di rider certamente poco istrionico, che però è stato molto concreto e solido in pista. Un titolo che di fatto hanno perso Yamaha e Fabio Quartararo che, nella prima fase di stagione, li vedeva favoriti.
Ma è nella seconda porzione del Mondiale che le cose sono girate bene per Bagnaia e Ducati: ben sette vittorie che hanno portato verso il titolo 2022. Una stagione che ha riportato la MotoGP ai livelli di audience che gli spettano nel “traumatico” dopo Rossi, a dimostrazione che, proprio Bagnaia, ha fatto la differenza.
Il 2023 è quindi già iniziato con l’arrivo in Ducati di Enea Bastianini per una squadra che parla oggi tutto italiano al 100%. Sarà un 2023 tutto da vivere con Pecco ed Enea nella stessa squadra. Una rivalità forte sì, ma sempre sportiva.
Con Pernat, quindi, abbiamo sviluppato un’ampia chiacchierata sulla stagione appena conclusa e, come sempre, i suoi spunti sono stati molto interessanti. Anche quando parliamo di rivalità possibile tra i due piloti Ducati 2023. Un punto di vista diverso, a tratti critico ad esempio su Honda, ma sempre utile a capire la differenza tra realtà e verità nello stato delle cose. Anche quando parliamo di futuro.
Carlo, un tuo commento sulla stagione appena conclusa
A mio avviso questo campionato 2022 si è diviso su due parti. Nella prima parte c’è stato un evidente dominio di Fabio Quartararo e Yamaha con una brutta partenza invece per la Ducati a causa delle tante soluzioni provate nella fase inziale della stagione.
Questa situazione ha fatto pensare che il campionato fosse finito lì mentre, nella seconda porzione di campionato, Fabio è andato nel pallone mentre Yamaha è rimasta praticamente la stessa.
Ducati è migliorata invece, con l’aggiunta della evidente consistenza di Bagnaia. Quindi un mondiale che Quartararo ha perso dopo quella caduta con Espargarò. Lui ha sofferto di pressione recidiva, cosa evidente anche nelle precedenti stagioni. È il suo tallone di Achille mentre il titolo per Ducati e Bagnaia è tutto meritato.
Due parole sul titolo di Pecco e Ducati
Non ho mai capito tutti quelli che avevano dei dubbi. Stiamo parlando di un pilota che ha vinto sette GP quest’anno, cinque nel 2021 e questo significa aver vinto 12 GP in una anno solare e non vedo cosa possa fare di più un pilota!
Certamente guida una moto che va forte, ma Pecco ha certamente contribuito a cucirsela addosso oltre che svilupparla. Ha anche commesso qualche errore come tutti e ci sta, ma questo titolo è strameritato. In Ducati ti assicuro, non ci sono stati mai giochi di squadra e Pecco è stato davvero bravo così come Ducati.
Pecco ha spinto sul passo delle gare e sulla consistenza?
Lui è un pilota molto consistente e questa credo sia la sua forza maggiore. È sempre tra i primi, parte bene, come dimostrato nel corso dell’ultima gara 2022 ed ha tutte le doti per fare risultati importanti. Non comprendo perché a volte venga sottovalutato, per me è un gran pilota anche se non è istrionico ma punta invece sulla sua grande consistenza.
E poi vive ormai dentro uno schieramento senza Rossi e con un Marquez con grandissimi problemi…
La gente vuole il personaggio è vero, ma il suo audit è cresciuto tantissimo nella seconda parte della stagione. Anche la notizia dell’arrivo di Bastianini ha garantito spettacolo e Ducati ha fatto il resto con una moto perfetta da metà stagione fino al titolo.
Parliamo allora di Bastianini
Come sai bene io ci ho sempre creduto in Enea, Nel 2021 ha iniziato la stagione con la moto di Zarco 2020 ed ha fatto una gavetta importante con pochi ricambi a disposizione. Oggi Enea è un pilota professionista che ha nei sorpassi il suo punto di forza oltre ad essere un ragazzo molto sereno con una guida che consuma poco le gomme.
Lui fa la differenza negli ultimi cinque giri ed ha fame di arrivare. Nel 2022 ha vinto quattro GP dimostrando di esserci al 100% e credo sia oggi un top rider. Il terzo posto quest’anno in classifica, sono un punto di partenza in ottica di un mondiale ormai alla sua portata.
2023 Bagnaia e Bastianini insieme in Ducati, come andrà?
La rivalità tra i due è solo una leggenda metropolitana. Conosco bene i due piloti e le loro famiglie ed entrambi si frequentano dai tempi delle gare in Minimoto. Questo significa stesso e identico percorso sportivo e certo, se le sono date di santa ragione in gara ai tempi. Pecco ed Enea (foto sopra) sono molto amici, si parlano sempre ed hanno una visione comune su molte cose.
È ovvio che, chiusa la visiera del casco del GP, il compagno di squadra sarà il primo nemico, ma sarà sempre una rivalità sportiva senza mai cattiveria, lo so e ne sono certo. Sono due ragazzi ma soprattutto due piloti che valgono molto e certamente Ducati dovrà gestirli al meglio.
Ducati ancora protagonista top nel 2023?
Io penso che nel 2023 la battaglia sarà unicamente ed ancora contro la Ducati, questo è un punto fermo. È la moto migliore e lo sarà anche la prossima stagione mentre su Honda, se dovessi formulare dei giudizi, potrei dire che in quaranta anni di GP non ho mai visto una Honda così mal ridotta.
Questo dipende da molti fattori. Certo Marquez ha avuto moltissimi problemi, ma resta il fatto che sulla moto hanno lavorato malissimo oltre che sulla cattiva scelta dei piloti. Hanno fatto vari errori nella gestione che hanno avuto un peso e questo anche da parte dei giapponesi di Honda, di fatto è stata l’unica squadra che non ha vinto un GP quest’anno…
E per Marquez cosa aspettarci per il 2023?
È un pilota che ha tantissimi problemi e non si può nascondere questa evidenza. Lo si nota anche dalla sua postura in moto che non è più quella di sempre, insomma è lui oggi quello che canta e porta la croce.
Per sviluppare una moto devi essere al 100% fisicamente e lui oggi questo stato delle cose non lo ha. Lo si nota anche dal suo viso nel box, sempre più tirato e stanco e che dice tutto sul suo reale stato d’animo. Altro problema per Honda è proprio lo sviluppo, perché la moto che guida Marquez riesce a guidarla forte solo lui. E gli altri allora cosa e come faranno?
Quanto manca Valentino Rossi alla MotoGP?
Direi quanto mancava! Di fatto è finita un’epoca e certamente non è stato gestito al meglio il dopo Valentino. Si sapeva che ci sarebbe stato un calo di interesse verso la MotoGP e per fortuna che la seconda parte della stagione è stata molto più spettacolare. Valentino è ed è stato unico. E’ stata un’epoca che ormai dobbiamo mettere da parte nel bellissimo ricordo di cosa ha fatto in tanti anni di spettacolare carriera…