Il covid si è portato via anche lui. Come tanti vero, ma Fausto Gresini era speciale. Un vero combattente con lo sguardo che raccontava tutta la sua lealtà
Il covid si è portato via anche lui. Lui come tanti ma Fausto Gresini per noi tutti era speciale. Tanta forza, un vero combattente, uno sguardo che raccontava tutta la sua lealtà, la sua passione quando ti guardava dritto negli occhi.
Un perdita imponente per il mondo racing, dove tutti hanno espresso, in coro unanime, la profonda ingiustizia di questo maledetto virus. Fausto era uno che si era fatto da solo con tanta gavetta sulle spalle, uno tosto per davvero, una persona unica in un paddock spesso poco “avvolgente” se parliamo di schiettezza. Lui era schietto eccome, non te le mandava mai a dire ma, piuttosto, cambiava atteggiamento per dirti ciò che pensava sotto la sua pelle.
Campione di grande umanità, sempre
Un grande Campione di umanità che non c’è più e questo rimarrà una perdita ingiusta, come del resto ogni perdita prematura che ha portato via tante storie per mano di un “alieno” senza cuore. Il virus si era accanito con lui, ha provato a combatterlo per uscirne, per tornare presto seduto sul muretto box, il luogo dove sorrideva alla sua passione, ai suoi piloti, al suo mondo magico che sapeva e sa di odori buoni.
Un maledetto calvario per Gresini che ha cercato di vincere anche questa gara con ogni forza, con ogni muscolo anche se, alla fine, ha lasciato la presa per andare da qualche altra parte. Di Fausto ricorderò sempre alcune cose: prima di tutto l’arte di metterti sempre a tuo agio, il sorridere sempre a tutti per poi cambiare espressione una volta entrato nel box. È stato un pilota che ha dato tutto sé stesso al Motomondiale ed è stato e rimarrà il punto di riferimento per tutti.
Lo so, tutte queste sono parole che in molti abbiamo scritto perché la scomparsa di Fausto ci ha fatto male per davvero. Ma è pur vero che sono emozioni vere, sono sentimenti, pensieri che si agitano in modo frenetico nella mente di ogni appassionato.
L’unica cosa che può consolare, è sapere che ha smesso di soffrire. Ciao Fausto!
Due brevi ricordi di Enea Bastianini e Carlo Pernat
Enea Bastianini: “Purtroppo non me lo aspettavo di Fausto. Sapevo fosse grave ma non pensavo fino a questo punto, sono molto triste ed è una giornata triste. Voglio però ricordarlo come un vincente, come una persona che non mollava mai e con un carattere davvero forte. Mi è servito molto nei miei primi anni di mondiale ed è stato come un papà per me nel paddock. Una grande perdita…”.
Carlo Pernat: “Sento un vuoto pazzesco, ci conoscevamo da una vita fin dagli anni Ottanta. Fausto era essenzialmente due cose: dal punto di vista umano era unico, perché era una persona molto concreta ed anche dura in alcuni momenti ma molto leale, forse la sua dote migliore.
Con lui davvero potevi fare un contratto anche con una semplice stretta di mano, per lui era un contratto punto e basta! L’altra cosa che lui era un vero punto di riferimento del Mondiale ed in tutte le categorie, dalla MotoE alla MotoGP ed in più è stato l’unica squadra che ha corso in tutte le categorie. Una perdita grossa sia umana che sportiva ed un punto di riferimento anche della Dorna ed ora dovremo ragionare anche su questo ma ovviamente in un secondo momento. Ed è stato anche un buon talent scout, forse un po’ sottovalutato. Ad esempio, Enea Bastianini era nato con lui così come Simoncelli, Kato ed ha quindi sempre gestito grandi campioni e da queste era amato. Fausto aveva quindi un grande spessore umano e ci mancherà moltissimo. Con lui ho trascorso molti momenti al muretto box dove facevamo scommesse sulle pole del giorno, un vero divertimento stargli accanto”