Settori auto e moto al collasso ma, questo dato, può contenere una nuova opportunità. Un maggior spazio alle moto ed a bici e scooter elettrici. Saremo capaci di raccogliere questa sfida? Lo sapremo dal 4 maggio
Covid-19 è entrato nella maniera più irruenta possibile nella nostra vita, stravolgendo abitudini, modi di vivere e gettando un’ombra sull’economia e di conseguenza su svariate realtà lavorative. È il momento di proposte concrete legate alle due ruote tutte.
Il settore moto e scooter con numeri costantemente in incremento si ferma, registrando a fine marzo 2020 un crollo esponenziale con una contrazione del 66% rispetto al 2019.
Abbiamo già trattato approfonditamente questo aspetto in un precedente articolo, dove un (giustamente) preoccupato Paolo Magri, presidente ANCMA, ha dichiarato un serio rischio sulla tenuta del settore delle due ruote, aggiungendo però, che allo stesso tempo questo segmento potrebbe rivelarsi come la “chiave di volta” per riprendere la mobilità, contenendo al tempo stesso la diffusione della pandemia.
Se si riflette attentamente non si può che convenire con questa logica in ottica di un distanziamento sociale necessario, d’altronde cosa può isolare meglio di un casco integrale e di un paio di guanti, purchè tutto sia “gestito” con attenzione massima?
Nella logica dell’abbigliamento tecnico che, oltre a fornire maggiore sicurezza in caso di caduta, può anche rivelarsi un metodo per arginare il Covid-19 e fortunatamente i vari produttori hanno svariati modelli per soddisfare le varie esigenze tecniche ed economiche degli acquirenti.
Un altro aspetto fondamentale è costituito dalle emissioni inquinanti, che seppur contenute dalle asfissianti e sempre più frequenti normative EURO, rimangono un tema “scottante” dato che alcuni studi identificano le polveri sottili come un potenziale vettore per il virus.
Il mondo auto ha compiuto molteplici passi avanti nel contenimento delle emissioni ma è anche vero che il tempo trascorso dietro al volante piuttosto che sulla sella di una moto o di uno scooter, è estremamente superiore; di conseguenza meno traffico o ricerche disperate di posti auto per una circolazione più fluida non possono solo che giovare.
Le due ruote sono il mezzo di trasporto per eccellenza nei momenti di crisi, il prezzo è più accessibile paragonato ad un’automobile, consentendo così anche ai meno abbienti di spostarsi evitando i rischiosi mezzi pubblici, potenziale veicolo di infezione.
Anche se, a fronte del nuovo Decreto, dal 4 maggio prossimo le Aziende legate al trasporto dovrebbero esser pronte per garantire quella “distanza sociale” legata ai passeggeri. Logica decisamente più “cartacea” che realistica pensando in ottica dei flussi/orari dei passeggeri che occupano di solito metro e bus.
Non bisogna escludere inoltre un intervento più massiccio da parte delle Case motociclistiche, che pur di non stipare i propri magazzini di mezzi che rischiano di restare invenduti, potrebbero offrire ai concessionari delle “armi” più potenti tramite promozioni, sconti o finanziamenti dedicati più vantaggiosi del normale. Ma ci sono i margini per questo?
Un’altra proposta interessante è quella dello “Sharing”, che nel mercato auto diventa più difficile da gestire in termini di sanificazione e igiene ed anche in questo caso arrivano sempre in soccorso le due ruote, con varie realtà di servizi che offrono scooter, bici elettriche o a pedalata assistita ad un prezzo contenuto.
Le parti di contatto rispetto ad un abitacolo chiuso sono inferiori ed eventuali utenti sprovvisti di guanti potrebbero utilizzare dei monouso forniti dalle aziende o affidarsi a manopole auto-igienizzanti già in fase di sviluppo.
Bisognerà lavorare alacremente ed il percorso non sarà per nulla facile e scontato ma incentivare l’utilizzo delle due ruote per gli spostamenti sembra la via più concreta per ricominciare la nuova fase della pandemia e della nostra vita. Ora perdonatemi il gergo di stile calcistico ma “la palla passa” allo stato che dovrà agevolare (ma in modo massiccio) gli utenti ad accedere ai prodotti e servizi sopracitati per trasformare questa catastrofe in un’opportunità. E non con sottodimensionati bonus paventati…