Fabio Fasola ci offre un punto di vista interessante sulla Dakar in corso. Parla del talento di Petrucci e della sua predispisizione naturala a questa gara
La Dakar alla Fabio Fasola, la seguo facendo finta di non seguirla, mi piace leggere gli articoli e mi soffermo spesso su alcuni video.
Vero, i social sono anche la linfa delle notizie live con sfumature personali, dove chiunque può esprimere un suo pensiero o sentirsi il giornalista rivoluzionario, pur non sapendo che la Dakar si corre in Arabia.
Adoro i re-post
Li lego al concetto un po’ discutibile di far mio ciò che non lo è riproponendo, ad esempio, il matrimonio del mio amico ripostandolo poi sul mio profilo.
Solo una mia convinzione, mi piace l’originale vissuto in prima persona, rifiuto le copie, le imitazioni e tutto ciò che si carpisce solo per apparire!
Seguire la gara, solo con un occhio, in modo cioè apparentemente distaccato, penso appartenga al fatto che mi manchi non “esserci”. Sono passati solo pochi mesi e, da quel palco da cui scendono i piloti di questa dakar, mi ci rivedo. Anzi, riprovo le emozioni vissute allora, chissà che non potrò essere alla Dakar l’anno prossimo!
Il talento è solo la punta dell’iceberg
Spesso si sente parlare di talento. Una sorta di abilità innata nel fare un qualcosa di specifico. Quante volte coloro che sembrano talentuosi si perdono per strada non ottenendo ciò che la loro dote gli ha dato?
Il talento è solo la punta di un iceberg e, per far sì che questo galleggi sereno, deve avere una propria base ben defiinita, fatta di disciplina, fatica, rigore, perseveranza, notti in bianco e tanta, tanta curiosità. Con il solo talento difficilmente percorri tutta la strada che avresti voluto fare e questo perché è necessario coltivarlo, supportarlo e spronarlo.
Danilo Petrucci, predisposizione del tutto naturale
Danilo Petrucci alla sua predisposizione naturale, ha abbinato tutti quegli ingredienti che gli permettono di ottenere cio che vuole raggiungere, ma tutto cio l’avrebbe conseguito anche inforcando un modellino della lego.
Non lo conosco personalmente, ma le sue gesta sembra che l’abbiano sempre accompagnato su qualsiasi mezzo da lui cavalcato, non per ultimo le performance degli anni di motomondiale.
Certo, la gara è ancora molto lunga e la velocità, insieme alla troppa confidenza, può fare brutti scherzi, ma il suo talento restera’ incontrastato fino alla prossima edizione.
La Dakar e’ un fenomeno unico nel suo genere
Gli eventi della gara di cui l’Arabia ne e’ promotrice, vengono lanciati attraverso i social per raggiungere tutti i followers, facendo provare in tempo reale, quello che i piloti stanno vivendo direttamente dai loro mezzi . Un vero e reale coinvolgimento emotivo che può solo aumentare di giorno in giorno…
Non voglio entrare nei particolari della gara: la sabbia umida da più sicurezza, le dune sono piu solide, le tracce restano, non hai la solita polvere per cui, partire nelle retrovie, facilita offrendoti dei riferimenti sia nella velocita che nella navigazione, ecc. ecc.
Nelle alte sfere della classifica, il giovane Lucci si sta facendo notare …un soggetto da tenere d’occhio.
Chiudo questo mia nostalgica riflessione, facendo un plauso al giovane Tonelli al Finto vecchio Franco Picco ed al sogno di tutti i padri, ovvero poter partecipare con il figlio (bravi i Winkler) ed a Tiziano Interno che attraverso le sue immagini, tiene vivo il paddock degli appassionati iscritti alla Dakar.
Mi piacerebbe entrare in altri particolari, forse lo farò la prossima volta o forse no!
Per ora Vi saluto…