Ogni sfida che si rispetti ha dentro il sapore delle performance. In questa sfida regna il numero 200 con Ford Fiesta ST200 e lo scooter Aprilia SR-GT 200 cc
Ogni sfida che si rispetti ha dentro tutto il sapore delle performance. In questo caso, è il numero 200 a renderla ancora più intrigante tra i cordoli. E questa volta la sfida risuona a colpi di curve, pieghe, staccate ed accelerazione tra la Ford Fiesta ST200 e lo scooter On/Off Aprilia SR-GT 200 cc.
Ford, Aprilia ed il numero 200: quello della sportività
Ma non è il solo numero 200 il “riferimento” della nostra prova: i protagonisti sono due oggetti che hanno in comune delle sigle, il colore nero, il design sportivo di fatto poi utile se parliamo di prestazioni finali.
Ed ancora, un DNA “allargato” che trova la propria collocazione anche tra i cordoli di un tracciato tortuoso come quello dell’ISAM di Anagni. Dunque, una prova del tutto unica e particolare stavolta, quindi un “gioco” tra i cordoli di due mezzi molto interessanti per design, prestazioni e idea di base.
Ford Fiesta ST200 ed Aprilia SR-GT (versione Sport Aprilia Black), quindi, regalano emozione purissime in anima sportiva. I design aerodinamici sono funzionali ed accurati ed ogni particolare è realizzato per essere sfruttato al 100%, mentre la posizione di guida offre una dinamica di guida coinvolgente ed in linea con il DNA del veicolo.
Nuova Ford Fiesta ST: l’anima ribelle di Ford Performance da 200 Cv
Ford Fiesta ha subito un restyling esterno che sa coinvolgere. Poche modifiche ma mirate in modo netto e schietto che l’hanno resa oggi una sportiva ancor più di razza. Poggia sulla piattaforma Ford B-Cars (la stessa di Puma quindi) e vede un diverso profilo anteriore con la linea rivista del cofano e griglie superiori nettamente piò grandi.
A tale proposito, l’aspetto è più deciso ed aggressivo grazie proprio al design a nido d’ape che ne esalta la sportività. Inoltre, spiccano le grandi prese d’aria in posizione bassa e laterale, mentre il pack sportivo si avvale di minigonne, profili aerodinamici, spoiler del portellone (molto generoso nelle dimensioni) e diffusore posteriore, sempre in tinta con la carrozzeria.
Logo Ford spostato, quel tocco di sportività che convince
La cosa che salta subito all’occhio è il logo Ford che passa dalla calandra alla mascherina anteriore a sottolineare la maggiore vicinanza all’asfalto.
E ci sono nuovi proiettori LED con design orizzontale mentre nella zona posteriore vengono collocati in una cornice nera. Alla fine, l’intera gamma Fiesta ha beneficiato del restyling, con l’obiettivo però di infondere un carattere ben definito per ogni allestimento.
Convincono anche i cerchi in lega da 18” mentre al suo interno troviamo i sedili Performance, disegnati per il massimo comfort nella guida sportiva e per “sentire” la vettura al meglio.
E sono 14 gli step dei due poggiatesta, consentono di scoprire la migliore posizione di guida così come le cuciture in rosso a contrasto e finiture in Sensico, garantiscono un abitacolo sportivo e dinamico. E non manca il volante con base piatta.
Prestazioni assolute: 200 Cv e 320 kgm di coppia
Ford Fiesta ST passa da 0 a 100 km/h in soli 6,5” con 230 km/h se parliamo di velocità massima. Dati che fanno venire i brividi e che incollano al sedile nelle accelerazioni piene in uscita di curva.
Merito del motore EcoBoost turbo DOHC “dodicivalvole” 1.5 tre cilindri (la turbina è una Continental RAAX a bassa inerzia) capace di 200 Cv a 6000 giri con un valore di coppia che passa da 290 a 320 Nm, un bel salto qualitativo per un gradiente di “schiena” in più tra 1600 e 4000 giri.
Le quote vitali del Ti-VCT Ford (distribuzione variabile e valvola sullo scarico – foto sopra -) da 1497 cc, punta su un alesaggio da 84 mm per una corsa da 90 mm e rapporto di compressione di 9,7:1 Un altro dato significativo di nuova Fiesta ST, è il suo assetto. Le molle degli ammortizzatori sono definite “force vectoring” e la loro lavorazione vanta profilatura a freddo.
Gli ammortizzatori anteriori e posteriori sono Tenneco RC1, con schema a doppio tubo, che elevano il valore della dinamica vettura fornendo sempre un ottimo controllo anche nelle situazioni più impegnative per il telaio.
Massima tenuta trasversale, le qualità del differenziale Quaife
Il vero protagonista delle performance in curva però, è il differenziale meccanico a slittamento limitato Quaife, capace di aumentare la trazione quando si esce dalle curve in velocità, garantendo al contempo una trazione elevata e massima agilità nelle “esse” e nei cambi rapidi di direzione.
È tutta l’esuberanza del tre cilindri Ford, può essere “dosata” dai Mode di guida che su Fiesta ST sono NORMAL, ECO, SPORT e TRACK che consente la disattivazione del controllo di trazione oltre che poter impostare il sistema ESC su uno slittamento ampio quando si guida cattivi in circuito.
Infine, a proposito di impianto frenante, c’è la coppia di dischi anteriori da 278 mm e quello posteriori da 253 mm.
Aprilia SR-GT 200, sportività nello stile su strada e fuoristrada
L’idea Aprilia era quella di uno scooter “multiuso”, adatto quindi a lunghe percorrenze, ad un offroad leggero ma pure elevate percorrenze su strada con il “guizzo” classico della sportività.
Un “Urban Adventure” che amplia la gamma Aprilia Urban Mobility, che nasce per rendere sempre emozionante ogni trasferimento urbano, extraurbano o offroad. Guida attiva, sempre, grazie all’ampio manubrio naked, a sospensioni dalla maggiore escursione ed un’altezza da terra maggiore oltre alle coperture “all terrain” adatte ad ogni tipologia di terreno.
Il design di SR-GT è sportivo al 100% a cui sono abbinate le motorizzazione i-get da 125 e 200 cc (quello della nostra prova) cno Start&Stop ed un equipaggiamento completo che punta su fari full LED, strumentazione LCD e sistema di connettività opzionale APRILIA MIA.
Un mix perfetto per contentare gli amanti dell’asfalto e dell’offroad
Scooter polivalente su cui Aprilia ha fatto davvero un buon lavoro di design. Linee tese, massima dinamicità ed il tunnel centrale, lo rendono accattivante ed energetico. La zona centrale unisce quindi riesce ad abbinare un’aria sportiva, come dimostra ad esempio il posizionamento della targa sulla ruota posteriore.
La particolare pedana ergonomia poi, consente una doppia posizione dei piedi e mostra nel design della zona inferiore, le piastre protettive delle moto fuoristrada.
Davanti piace il gruppo ottico LED dotato di tre elementi, un must per le sportive Aprilia, così come lo è la doppia carena che si va notare sui lati dello scudo. E poi ancora, il piccolo parabrezza che sembra “galleggiare” sul frontale ed il largo manubrio (dotato di riser in alluminio) per un controllo eccellente su strada, in pista o sullo sterrato.
Strumentazione molto moto
Tutta digitale, tutta da moto. Spicca il grande display LCD su cui sono visibili tutte le info tecniche sul veicolo, tutto sfogliabile per mezzo del pulsante Mode collocato sul piccolo blocchetto a sinistra. Se con l’opzionale sistema di connettività APRILIA MIA, collegherete il vostro smartphone, si potranno visualizzate le chiamate in entrata ed i vari messaggi oltre che gestire le telefonate o attivare la playlist musicale.
Un telaio di nuova concezione
Spostarsi per Aprilia significa cogliere e raccogliere emozioni. Sappiamo quanto a Noale abbiano a cuore le strutture telaistiche ed anche su SR-GT, è stato fatto un grande lavoro. Il telaio è a doppia culla in tubi di acciaio ad alta resistenza e vanta grande rigidezza strutturale, che significa massima dinamica e precisione di guida.
Le sospensioni poi, hanno una corsa maggiorata ma, soprattutto, spicca la forcella Showa da 33 mm e 122 mm di escursione, mentre dietro c’è una coppia, (sempre Showa) di ammortizzatori a doppio effetto e molle elicoidali che si possono regolare nel precarico su 5 posizioni. L’escursione è di 102 mm, il 7% in più rispetto alla concorrenza.
148 kg con il pieno per SR-GT 200
La struttura leggera ed il telaio doppia culla contengono anche il peso finale dello scooter, fissato a 144 kg con pieno di carburante che diventano 148 per il “nostro” 200 cc. Generose le coperture “allterrain” montate su cerchi da 14 davanti e 13” dietro nelle misure di 110/80 e 130/70. L’altezza minima da terra è di 175 mm, il che significa superare ogni ostacolo in offroad.
Da urlo l’impianto frenante, che si avvale di disco a margherita anteriore da 260 mm, molto leggero e capace di smaltire subito il calore e del posteriore da 220 mm. C’è ABS monocanale Bosch e controllo della frenata che impedisce il bloccaggio della ruota se si pinza forte o in presenza di fondo a scarsa aderenza.
L’autonomia, con i 9 litri a disposizione, è pari a 350 km dichiarati che diventano 325 effettivi a gas costante e 300 km su misto/urbano. Elevato il gradiente di capacità sottosella con 25 litri (casco full jet) ed i 33 litri dell’opzionale bauletto in alluminio.
i-get, le nuove motorizzazioni per massimizzare le performance
I propulsori SOHC del Gruppo Piaggio i-get, sono molti efficienti sia per potenza che efficienza. Sia il 125 quanto il 200 cc sono Euro5 e vantano iniezione elettronica, distribuzione “quattrovalvole” e raffreddamento a liquido con radiatore più grande, collocato lateralmente al motore.
Cilindro in alluminio e trattamento Nikasil per SR-GT 200
Le potenze dei due motori sono di 11 e 13 kW: nel caso del 200 cc oggetto della prova, scopriamo una cubatura inusuale di 174 cc e potenza di 13 kW a 8500 giri con valore di coppia di 16,5 Nm a 7000 giri.
Questo motore, inoltre, monta cilindro rivestito in Nikasil in alluminio, nuovo pistone dotato di diverso design del cielo oltre alla nuova testata, migliorata nella combustione. La trasmissione CVT vanta nuova frizione più grande per sostenere la più elevata potenza dell’unità da 174 cc.
C’è lo Start&Stop RISS ed una gamma accessori completissima
Il Regulator Inverter Start&Stop System, prevede l’assenza del motorino di avviamento con l’introduzione di meccanismo elettrico brushless collocata direttamente sull’albero motore; questo significa silenziosità di funzionamento, leggerezza e risparmio di carburante. Trascorsi da 1 a 5 “, lo scooter viene spento se la temperatura di esercizio è stata raggiunta. Ma basta ruotare il gas per rimetterlo in moto all’istante.
COME VA LA FORD FIESTA ST
Fiesta ST, grazie al nuovo look, entra ancor più di fatto nel mondo delle performance. Il pacchetto offerto da Ford Performance è dei più succulenti. L’abitacolo è “chiuso” nel suo colore scuro, un modo per attirare la concentrazione più sulla guida che sugli interni. Molto avvolgenti i sedili, che consentono di “sentire” al meglio questa super Fiesta e riescono a contenere il pilota anche nei curvoni in maggiore appoggio.
Si sta seduti “dentro” la vettura e questo eleva quel gradiente di contatto uomo/macchina. Buona l’insonorizzazione ma piace il sound cupo dei Mode Sport e Track che accendono la miccia per aggredire l’asfalto.
In termini di performance, beh che dire, questa ST sa sempre sorprendere e si avverte maggiormente l’incremento dei valori di coppia e questo specie a partire da 1500 giri, dove questo tre cilindri è certamente più pieno e sostanzioso se parliamo di schiena.
La spinta, quindi, è certamente di sostanza tra 2000 e 3500 giri per diventare polposa tra 3800 e 5500 giri dove il pilota viene spinto pesantemente verso il sedile di guida. Questo significa una sovralimentazione consistente, specie ai bassi regimi per diventare più “cattiva” ai medi per poi stabilizzarsi agli alti, ma sempre con un valore di tiro molto pronunciato.
In pista, Fiesta ST è davvero un bel giocattolo che consente tutto. Incisiva e ribelle nelle “esse” prese in velocità, se ne può controllare l’alleggerimento del retrotreno semplicemente dosando attentamente l’acceleratore. Questo significa “perdere” il posteriore in modo controllato per poi aggredire la curva successiva.
In tutto questo spicca il grande lavoro portato avanti dal differenziale a slittamento controllato Quaife, che evita che le ruote girino a vuoto quando la vettura è carica su un lato, lasciando libera la ruota esterna.
Quindi, la rotazione eccessiva viene controllata dall’elettronica e dal differenziale. Eccellente la stabilità del corpo vettura, di fatto su questo dato c’è lo zampino di Ford Performance…
L’accelerazione è immediata quando premi a fondo l’acceleratore e questo consente di uscire forte e presto dai curvoni e dalle curve strette. Quasi nulli i trasferimenti di carico ed il rollio, questa ST è davvero molto ben bilanciata ed omogenea nelle sue reazioni e questo eleva la dinamica di guida ed il livello di confidenza per chi guida.
Molto efficace, infine, il lavoro dell’impianto frenante, capace di rallentare la vettura in pochissimo spazio anche se la dote migliore è la “stabilità” delle prestazioni lungo tutta la sessione di test in pista. Ciò significa nessuna perdita di forza, ne allungamenti degli spazi di frenata, un modo netto per elevare il livello di sicurezza.
Due note su new Fiesta ST: nota n.1, ho apprezzato l’elevata potenza di questo tre cilindri da 200 Cv ma avrei preferito una schiena più incisiva tra 5500 e 6500 giri, quindi nell’ultima porzione di spinta.
Nota n.2, c’è una netta differenza di prestazioni con coperture portate a pressione di 2,3 bar rispetto alla pressione standard. Questo va ricordato se deciderete di scendere in pista per godervi al 100% questo piccolo “mostro” cattivissimo.
COME VA LO SCOOTER APRILIA SR-GT
A dispetto della cubatura che potrebbe sembrare “bassa”, questo 200 cc Piaggio che equipaggia SG-GT Aprilia, spicca per prestazioni ed appaga per i suoi consumi ridotti, Ma andiamo per ordine. La posizione di guida “doppia” è una vera furbata: sì perché, questo scooter, può essere utilizzato in più modalità che sia strada, offroad leggero o dentro al caso del traffico cittadino.
La sella è molto comoda, gli spazi di manovra delle gambe sono corretti ed è quasi perfetto lo schema del triangolo ideale, ovvero pedana, manubrio, braccia. Questo grazie all’ergonomia della pedana, alla larghezza del manubrio naked e dell’altezza della sella in posizione di seduta.
Leggero tra le mani, SR-GT è un gatto tra le auto incolonnate per trasformarsi in grande piegatore su strada, o meglio, in pista. Vanta una buona dinamica di guida che consente di trovare subito il limite o superarlo come ha fatto il nostro Paolo Aironi, le cui pieghe parlando da sole. Anche se con qualche eccesso…
Mi sono piaciute e molto le prestazioni di questo nuovo motore da 174 cc, sempre “accompagnato” da un’eccellente trasmissione CVT che ormai ha raggiunto una linearità davvero sorprendente.
Il monocilindrico funziona bene, gira tondo e pulito ed è caratterizzato da un tiro sincero da o a full gas; l’incisività c’è, così come una discreta coppia che però è decisamente lineare lungo l’intero arco di utilizzo. Silenzioso e parco nei consumi, sorprende anche in autostrada, dove fa presto a raggiungere circa 125 km/h senza nemmeno sforzarsi troppo…
SR-GT è divertente da guidare e questo è soprattutto merito del telaio, che rende molto dinamica e coinvolgente la guida. Svelto nei cambi di direzione, è molto stabile sui curvoni, anzi è molto ben piantato a terra e questo aumenta il livello di confidenza per chi lo guida.
Ha ottime sospensioni che digeriscono ogni terreno, che sia pavé cittadino o sterrato leggero; tutto è filtrato con rigore e si avverte il livello più alto – mai così alto come su SR-GT – delle unità by Showa. Questo si trasforma in un comfort superiore anche con passeggero, specie nella guida urbana o tra le vie delle nostre incasinate città.
Mi è piaciuto il lavoro serio che svolge l’impianto frenante, sempre corposo e deciso nell’intervento e capace di spazi di frenata molto contenuti. Ha molta energia e forza e quindi si può staccare davvero all’ultimo istante prima di entrare in curva.
Lo trovo uno scooter poliedrico, magari adatto ad avventurarsi in un bel viaggio estremo in territori che cambiamo morfologia spesso.
Con questo SR-GT, Aprilia si concede qualcosa in termini di offerta finale. Resta inteso e lo sottolineo, che questo scooter è adatto anche al pubblica adulto, non tanto per distinguersi dal “resto del branco”, quanto per divertirsi alla guida di un veicolo sempre coinvolgente e sincero.
(Foto LORENZO PALLONI, si ringrazia l’ISAM di Anagni nella persona dell’Ing. Moscarini)
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