Frank Baldet, Direttore Tecnico di Venturi Formula E Team racconta progressi e futuro della vettura 2018. Un lavoro capillare per migliorare…
Sembra, ma lo è poi nel concreto, una corsa sfrenata verso l’elettrico. Inarrestabile, ricca di idee, anche divertente se vogliamo ma, comunque, è il futuro della trazione. Lo dimostra la Formula E, il cui regolamento tecnico 2017, ha lasciato maggiore “libertà” ai tecnici, il che significa una scalata alle performance ed una ricerca che si evolve.
Il Team Venturi Formula E quindi, sta già lavorando per la tecnologia della quinta stagione ed il lavoro si sta concentrando sulla nuova vettura; ce lo racconta Franck Baldet, Direttore Tecnico di Venturi Formula E Team, la squadra monegasca che ha creduto nel campionato riservato alle monoposto elettriche sin dalla prima stagione. Si perché, dopo l’ultima gara del Campionato a Montreal/Canada, la Formula E non si ferma ma è già tecnicamente proiettata alla stagione 2018, che prenderà il via il prossimo 2 dicembre a Hong Kong…
Può sembrare strano ma l’attenzione di tutti sulla Formula E è nata quasi in sordina, quasi senza fare rumore ma oggi, questa specialità, prende piede sempre più e “tira dentro” le Case che desiderano entrare al 100% nel circus della Formula E.
Una ulteriore scommessa per quella che potrebbe diventare la realtà agonistica più interessante degli ultimi 20 anni ma che in parte ha già focalizzato l’attenzione anche in vista di nuovi eventi in calendario, tra cui la “prima” del 18 Aprile a Roma/EUR, che segna un qualcosa di unico nella storia delle gare auto.
L’INTERVISTA a Frank Baldet: “Stiamo lavorando per migliorare ogni dettaglio della macchina…”
Si è conclusa la stagione, ma il lavoro continua. Come procede lo sviluppo della vettura?
“Stiamo conducendo i crash test e l’omologazione della vettura per la quarta stagione del Campionato di Formula E. In questo momento stiamo lavorando con particolare attenzione al design e allo sviluppo. Puntiamo a migliorare ogni dettaglio della macchina. Ma il lavoro non si ferma. La grande svolta avverrà nella stagione 5 e ci stiamo già lavorando perché il primo test con la nuova macchina è programmato a febbraio 2018”.
Si considera soddisfatto del lavoro svolto?
“Non siamo ancora dove vorremmo essere, ma stiamo lavorando al massimo sullo sviluppo della vettura. La seconda stagione è stata un importante banco di prova per sviluppare il nostro powertrain. All’inizio di quest’anno abbiamo avuto qualche problema di affidabilità, che però abbiamo risolto”.
Quali sono le aspettative?
“Chiaramente vincere. Siamo mossi dalla passione e abbiamo la grinta per farcela. Stiamo dimostrando di avere le competenze e il know how per batterci con i grandi”.
Venturi è presente sin dalla prima edizione del Campionato Formula E. Da dove nasce questa passione?
“L’elettrico rappresenta la sfida dei nostri tempi. In questo Gildo Pastor Pallanca ha precorso i tempi quando ha acquistato Venturi nel 2000 e l’ha trasformata nel primo costruttore di vetture sportive elettriche in Europa. Gildo ha creduto sin dall’inizio nel campionato delle monoposte elettriche. La difficoltà che ci siamo trovati ad affrontare era che non avevamo esperienza nel motorsport, anche se in passato Venturi ha corso in Formula Uno (1991-92).
La prima stagione, una scelta precisa, è stata quella di avvalersi di persone che arrivavano dal mondo delle corse. Io ho assunto il ruolo di direttore tecnico a partire dalla seconda stagione. Venivo da un’esperienza molto più centrata sulla tecnologia e la mobilità elettrica. La sfida era costruire il nostro powertrain, studiando soluzioni tecniche innovative capaci di competere con colossi come Renault, Audi o Mahindra”.
Come concilia le corse con gli altri progetti Venturi?
“Il trasferimento tecnologico è immediato perché siamo le stesse persone. La sfida che facciamo nelle corse di ridurre i pesi e incrementare al massimo l’efficienza viene applicata anche agli altri progetti. Particolarmente avvincente è il progetto di Antartica, questo mezzo elettrico capace di affrontare le temperature polari estreme, viaggiando a meno 45 gradi, oppure il Venturi VBB3, progettato per centrare il record di velocità su terra. Ci proveremo a settembre e puntiamo a battere anche i mezzi con propulsori endotermici”.
Cosa ci dobbiamo aspettare per la 5° stagione?
“Innanzitutto un’importante svolta tecnologica. Le batterie dureranno il doppio pur mantenendo la stessa massa. Una monoposto potrà coprire tutta la distanza della gara (100 km). Oggi siamo a 28KWH e 200KW, tra un anno e mezzo avremo 56kwh e 250 KW. Non solo, entreranno le case ufficiali come Mercedes e Porche. Il campionato è in grandissima crescita”.
Crede in un futuro elettrico?
“La migliore tecnologia è quella elettrica perché sfrutta al massimo l’energia a disposizione con una dispersione pari solo al 2% contro il 60% di perdite di una Formula Uno. Ma il futuro sta in una pluralità di tecnologie. Ci sarà ancora il termico che andrà sempre di più verso l’ibrido. E vedremo sempre più vetture elettriche”.
(Intervista a cura di Maria Guidotti)