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    Hyundai Kona N, il SUV arrogante da 280 Cv

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    Hyundai KONA N riesce a fondere il piacere arrogante nella guida quotidiana con le performance dei suoi 280 Cv, “piatti” ma ricchissimi di vitalità

    È davvero un’esperienza piena guidare Hyundai KONA N. Questo SUV riesce ad integrare fondere il piacere arrogante nella guida quotidiana e le performance dei suoi 280 Cv, incredibilmente “piatti” ma ricchissimi di vitalità dinamica.

    performancemag.it-test KONA N 2022 (29 di 48)

    Prestazioni senza compromessi, su qualsiasi strada ed in pista, tutto secondo quella filosofia denominata “N”, logo dell’aggressività Hyundai. La famiglia “N” vede quindi l’ultima arrivata nelle forme muscolose di Kona N, spinta da propulsore turbo quattro cilindri 2.0 T-GDI ed impreziosita da un assetto rigido e dinamico.

    Dinamiche di Kona N Hyundai

    L’insieme è di carattere, come il sound allo scarico, come in abitacolo, con le sedute sportive ed avvolgenti, o come nel caso del cambio automatico N DCT a 8 rapporti doppia frizione, senza dimenticare gli splendidi cerchi da 19”.

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    Ed ancora, performance eccellenti in curva grazie al differenziale a slittamento limitato e controllo elettronico e-LSD oppure spazio al divertimento di guida con il sistema N Control con 5 Mode di guida ed altre funzioni quali il Launch Control ed il Creep Off per la guida tra i cordoli.

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    Design sportivo e con forte impronta a terra

    Kona N è lunga 4215 mm e larga 1800 mm per un’altezza di 1565 mm, quote che raffigurano nell’insieme, il carattere sportivo e tagliente di questo SUV Hyundai. Ed ancora, un design affilato grazie ai parafanghi larghi, al design della griglia anteriore con logo “N” sistemato in basso.

    Lateralmente si fanno notare la ridotta altezza da terra, le pinze freno rosse con logo “N” dedicato oltre alla minigonna dal profilo rosso. Sul posteriore campeggia il grande spoiler a doppia ala sul tetto ed i due voluminosi terminali di scarico.

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    Un motore da 280 Cv dalla curva piatta

    Il quattro cilindri sovralimentato di Kona N ha la sigla GDI 2.0 ed eroga 280 Cv con coppia massima di 392 Nm. La caratteristica di questo powertrain spinge su una curva piatta ai regimi medio/alti e questo significa profonda spinta ma senza mettere in crisi il telaio della vettura, specie quando sale la velocità.

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    Il cambio automatico, dotato di doppia frizione e 8 rapporti, vanta due frizione separate.

    Il cambio N DCT vanta tre funzioni integrate che portano dinamica di guida ai massimi livelli.

    Le tre funzioni N Power Shift, N Grin Shift e N Track Sense Shift, migliorano le cambiate con differenti strategie elettroniche integrate a secondo del Mode di guida.

    Tre sigle per una guida unica

    N Power Shift NPS fa il suo ingresso quando l’acceleratore viene spinto oltre il suo 90% con un generoso gradiente di spinta nel cambio marcia. In decelerazione si avverte poi un ritorno dallo scarico per via del taglio parziale dell’accensione in fase di scarico. In questa configurazione, Kona N accelera 0/100 km/h in soli 5,5” se saranno attivi Launch Control ed N Power Shift.

    La funzione N Grin Shift eleva alla massima potenza il valore della coppia per 20”. La funzione si attiva premendo il pulsante rosso sul volante che attiva il boost di potenza con countdown integrato. Per riattivare la funzione però, dovranno trascorrere 40” per una nuova dose di cattiveria.

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    Ed infine N Track Sense Shift, che ottimizza il cambio quando proviamo Kona N in pista. Il sistema N Grin Control offre infine 5 Mode di guida con Eco, Normal, Sport e Custom. Ogni Mode ha un suo carattere distintivo quindi per comportamento dello sterzo, sound allo scarico ed ESC.

    Sound in abitacolo aumenta l’adrenalina

    Ma Hyundai voleva regalare qualcosa in più a chi guida: sia il suono proveniente dal motore, quanto quello che arriva dall’aspirazione, è “supportato” dal sistema audio Electric Sound Generator ESG unitamente al Variable Exhaust Valve System che gestisce apertura e chiusura della valvola sullo scarico.

    Performance attive: freni, telaio, e-LSD e sterzo

    Kona N è dotata di un potentissimo impianto frenante con dischi maggiorati per il SUV Hyundai che vengono raffreddati da prese d’aria allargate che sono collocate ai margini per paraurti anteriore. Inoltre, c’è il materiale antiattrito per le pinze ed una paratia termica per un miglior raffreddamento dell’impianto.

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    A livello di telaio invece, è stata migliorata la rigidità strutturale con rinforzi ad anello anche in funzione dell’abbattimento del rollio in curva. Le sospensioni sono a controllo elettronico ECS al fine di dosare la forza di smorzamento, migliorando stabilità e precisione di guida.

    Differenziale a slittamento limitato e-LSD

    Oltre all’ESC On/Off e Sport c’è il Traction Control System che bilancia la forza motrice sulle ruote. Ed ancora, l’N Corner Carving Differential con differenziale a slittamento limitato e-LSD, il vero snodo cruciale per la guida high performance e che riduce lo slittamento delle ruote abbattendo il sottosterzo, ampliando quindi la percorrenza veloce in curva.

    E poi il nuovo servosterzo elettrico, collocato proprio sulla cremagliera denominato R-MDPS, capace di elevatissima precisione di guida e rapporto di sterzata inferiore. Tre i Mode per lo sterzo con Normale, Sport e Sport+.

    Infine, spiccano sospensioni “N Power Sense” davanti e posteriori multilink. Per la sicurezza, infine, troviamo tutto quello che serve su una vettura di questo taglio, compreso l’e-call per i servizi di emergenza.

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    Come va un bel mix di dinamismo e carattere

    Entrando in abitacolo si respira un’aria che richiama il Motorsport Hyundai. Scopro subito le sedute avvolgenti e molto contenitive, una strumentazione ampia e chiara con tutto quanto serve su strada ed in pista, senza dimenticare un cockpit davvero ben rifinito e completo.

    Noto subito la ridotta altezza da terra del corpo vettura se paragonato a Kona classica e questo la dice lunga sulle sue caratteristiche sportive. Dopo varie prove sulla posizione del sedile di guida, invito a ridurre la sua altezza per “scendere” verso il pianale e quindi verso il baricentro vettura.

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    Questo consentirà di “sentire” meglio la vettura nelle sue reazioni dinamiche oltre che sentirsi più avvolti dal SUV Hyundai. Lo sterzo è molto preciso ed anche nel mio test su strada, ho notato l’ottima messa a punto delle “strategie elettroniche” in base al Mode selezionato.

    Kona N è molto compatta e segue alla perfezione gli angoli delle mani con le ruote anteriori sempre precise grazie allo sterzo elettrico che diventa una lama quando la strada diventa più guidata e ricca di curve. Non ho notato alcun ritardo nella risposta del gruppo sterzo, mentre ho scoperto la totale assenza di rollio ed una dinamica di guida eccellente.

    Le sospensioni a controllo elettronico hanno un valore di smorzamento molto efficacie ma soprattutto progressivo e questo consente una guida veloce con un corpo vettura rigido e compatto tra le curve. I trasferimenti di carico sono minimi in staccata quanto in piena accelerazione e ciò rende piacevole l’esperienza di guida su Kona N.

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    La risposta delle sospensioni però, è molto secca, specie nei Mode Sport, dove mostrano un comportamento appuntito che certo va bene in pista ma su strada la rigidità viene trasmessa in abitacolo, il che significa molto rumore e picchi in compressione molto fastidiosi per gli occupanti.

    Dall’altra parte però, questa rigidità aiuta nelle “esse” veloci, nei cambi di direzioni rapidi e si rivela appagante quando si decide di guidare con tutta la sportività che Kona N sa regalare.

    L’anteriore è molto stabile e preciso in staccata, mentre il posteriore oscilla nelle frenate più decise e si alleggerisce, situazione che innesca una minima oscillazione e che va controllata con lo sterzo ed il pedale del freno, ma in modo delicato.

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    Il propulsore turbo da 280 Cv sorprende per linearità, per fluidità ma non impressiona per esuberanza ai medi regimi. L’erogazione, come specificato da Hyundai, è stata volutamente resa “piatta” lungo la fascia dei medi/alti regimi, però si fa tanta strada è vero con la velocità che aumenta in modo progressivo ma decisamente lineare.

    La spinta è consistente già a 2500 giri con una nota tonica tra 3000 e 4500 giri, spazio dove c’è molta coppia e schiena per un motore che vanta un’elettronica davvero a punto. Poi, tra 4800 giri fino al limitatore, la spinta diventa meno esuberante ma sincera e progressiva, cosa che migliora in controllo della vettura alle elevate velocità.

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    Anche la spinta della sovralimentazione è “delicata” e mai troppo invasiva. Non c’è sentore di turbolag ma una progressione costante grazie anche al cambio automatico, la cui spaziatura prevede range di cambiata molto rapidi con innesti decisi.

    Il differenziale a slittamento limitato funziona molto bene, specie al centro curva, dove, in piena accelerazione, la spinta non porta fuori dalla traiettoria ma consente alla vettura di rimanere stabile senza accenno di sottosterzo. Questo consente alle coperture di lavorare al meglio senza stressarle troppo.

    Infine, ho apprezzato la potenza elevata dell’impianto frenante e la sua modulabilità. Ha forza e riesce a mantenere una costante di efficacia anche dopo qualche strapazzata, indice che i dischi maggiorati e le pinze dedicate, sono state pensate per dissipare velocemente il calore generato.

    (Foto EMANUELE CHIAVERINI)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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