Con nuova Ford Focus ST, ci siamo lasciati tempo fa nel corso della prova su strada. Come promesso, stavolta ho voluto “spremere” i 280 CV sul tracciato ISAM di Anagni
Con la nuova Ford Focus ST, ci siamo lasciati qualche tempo fa nel corso della mia prova su strada. Come promesso, stavolta l’ho voluta “spremere” per bene sul tracciato ISAM di Anagni.
Punti di forza da Ford Performance
Ma soffermiamoci ancora sulle sue caratteristiche legate al lavoro portato avanti da Ford Performance, che certo lo zampino ce l’ha messo eccome sul rendimento globale di questa sportiva. Sportiva sì, certo, ma, come già scoperto nel test stradale, si tratta di una Focus utilizzabile tutti i giorni, merito di un motore capace di un’erogazione lineare, di uno sterzo preciso ma, soprattutto, di un comparto sospensioni sempre “in linea” con ciò che trovano le ruote sotto l’asfalto.
280 CV, 420 Nm di coppia e cambio automatico
Il motore della Focus ST è un poderoso quattro cilindri in linea da 2.3 cc capace di erogare 280 CV grazie alla sovralimentazione che, su questa nuova versione, può contare su un sistema anti-lag che allontana “buchi” di erogazione ai bassi regimi e perdite di potenza anche ai medio/alti regimi.
A proposito dei suoi 280 CV a 5500 giri, si scopre un 12% netto di potenza in più rispetto alla serie precedente con “termini” di coppia esaltanti pari a 420 Nm (ovvero 17% in più rispetto al passato) erogati tra 3000 e 4000 giri; inoltre, questo EcoBoost Ford, spicca pure per la turbina twin scroll a bassa inerzia e quindi elevata “sensibilità” sull’acceleratore per un’erogazione dinamica ed aggressiva.
Dal WRC la funzione anti-lag per la turbina a geometria variabile twin scroll
La funzione anti-lag arriva dal Motorsport WRC ed è questo il punto di forza: questo sistema in estrema sintesi, evita cali pressori quando si cambia marcia, mantenendo così la pressione elevata e costante visto che la turbina continua a “pompare” aria. È quindi chiaro che una volta che si riprede l’acceleratore, si “ritrova” quella presenza motore che favorisce accelerazione e schiena al propulsore.
Le altre specialità della nuova Focus ST
Altre chicche della Focus ST sono il baricentro vettura più basso di 10 mm, un setting sospensioni più rigido del 20% davanti (c’è il sistema CCD e Rev Match e Track Mode) che diventa un 12% sull’asse posteriore.
C’è poi il differenziale a slittamento limitato (elettronico), il nuovo servosterzo EPAS, un rapporto più corto del 15% se parliamo della trasmissione, una rivisitazione dei punti di ancoraggio dei bracci di sterzo (6,5 mm+9 mm), un impianto frenante rivisto nella potenza assoluta, grazie ai nuovi dischi anteriori da 330 mm e posteriori da 302 mm. Spicca pure un miglioramento della culla del telaio se parliamo dell’isolamento acustico.
E adesso in pista!
Su strada avevo già messo sotto pressione la nuova Focus ST, una sportiva che può essere utilizzata anche per la quotidianità, merito di un ottimo equilibrio e di un setting sospensioni il cui lavoro è accentuato dal sistema CCD.
Il circuito ISAM di Anagni vanta un elevato numero di curve, “esse”, rettilinei ed un andamento utilissimo per comprendere il reale potenziale del telaio, delle sospensioni ma, soprattutto, della caratteristiche del turbo Ford da 280 CV.
Prima di entrare in pista quindi, abbasso la pressione coperture, soprattutto per farle lavorare al meglio delle loro possibilità visto l’asfalto molto abrasivo dell’ISAM; un paio di giri per scaldarle e poi inizio a tirare ma senza “l’obiettivo tempo”. Noto subito un eccellente funzionamento dello sterzo, diretto e lineare nel suo funzionamento e molto reattivo alla minima sollecitazione sul volante, a dire il vero un po’ troppo grande tra le mani e quasi un elemento ingombrante nella guida in pista.
Mi sorprende subito il fatto che Focus ST sia molto bilanciata e goda soprattutto di sospensioni azzeccate nel setting in Mode Track; l’appoggio sul curvone è sicuro con la vettura piantata a terra e la tenuta trasversale è davvero concreta e sicura. Il pilota è sempre ben “contenuto” nel sedile Recaro e questo consente di essere quasi un tutt’uno con il corpo vettura.
Decisamente ottimo anche il lavoro del differenziale a controllo elettronico che consente di entrare nella “esse” ancora con il gas aperto ed accelerare subito senza che le ruote in trazione costringano la ST ad un cambiamento di traiettoria; merito anche di un baricentro ideale e ribassato, che consente alla vettura di essere controllata anche quando la tendenza è “scivolare” trasversalmente.
La sensazione più appagante di questa nuova Focus ST però, è la grande capacità in inserimento in curva, che sia lenta o veloce; la vettura entra forte con un leggero colpo di sterzo, giocando sul trasferimento di carico e sfruttando al massimo la compattezza e l’equilibrio generale.
I trasferimenti di carico sono assenti sia in staccata quando in curva e non è raro curvare stretti con la ruota interna che si solleva, fattore più “voluto” per snellire la guidabilità ed handling. All’interno dell’abitacolo c’è un ottimo isolamento acustico e l’unico rumore che si percepisce è il cupo sound dello scarico.
Del motore non posso che parlar bene: aggressivo, potente, divertente ed in grado di accelerazione immediata, anche in Mode Normal. Pronto e fluido già a 1800 giri, spinge tonico e con tanta schiena tra 2000 e 4500 giri, con una spinta molto consistente, soprattutto ai bassi/medi regimi anche se fa paura anche sulle marce alte. Mi piace un pelino meno il cambio automatico, meno pronto del manuale ma comunque rapido sia in salita che discesa di rapporto. Si sfrutta di più il plus del differenziale a slittamento limitato è vero, ma manca quel gradiente di grinta della guida legata al cambio manuale. La notevole potenza del quattro cilindri Ford si può sfruttare anche nel cambi di direzione, alleggerendo la pressione sul pedale dell’acceleratore, cosa che aiuta a “girare” la vettura nelle “esse” e sulla sequenza di curve, dove la ST mostra una grande attitudine ad essere strapazzata…
Eccellente la “cattiveria” dell’impianto frenante anche se, dopo parecchie staccate, l’impianto perde un pelino di efficacia, specie nelle frenate lunghe. Meglio sulle frenate progressive quindi ma, forse, questo gap potrebbe essere risolto con una maggiore portata aria su pinze e dischi freno. Insomma, Ford Focus ST, anche in pista, mostra i denti affilati e quindi si scopre una sportiva “bivalente”, il vero mood di questa vettura che piace sempre e comunque sia su strada quanto in pista. E se poi arriva il misto/stretto allora non ce n’è per nessuno…
(Foto LORENZO PALLONI)