In questa intervista esclusiva, Marco Melandri racconta la sua stagione fin qui. Da poco diventato papà, Marco è ancora più determinato a prendersi quel titolo che manca e che insegue da tempo…
Lui è sempre stato nelle corse e siamo ormai abituati a vederlo correre sempre con la stessa voglia di farlo alla grande, sempre con grinta e motivazioni, sempre. Soprattutto con quella passione grandissima che da sempre lo accende quando si spegne il semaforo rosso… Dopo l’esperienza in MotoGP, Marco Melandri è approdato nel circus della SBK, certo meno tecnico (non è un denigrativo verso la categoria ma un fatto concreto visto che le MotoGP sono prototipi…), ma non certo meno agguerrito, anzi, al contrario il Mondiale SBK, è per antonomasia la categoria con più “sportellate” in pista.
Un pilota sempre sincero e che non da mai colpe agli altri…
Marco Melandri dopo varie esperienze è arrivato in Aprilia e, quest’anno, sta correndo una buona stagione che attualmente lo vede quinto nella classifica iridata mentre il suo compagno di team, il francese Guintoli, mantiene il secondo posto. Quando mancano solo tre gare alla fine del Mondiale SBK…
Da sempre Marco è sempre stato un pilota su cui si potrebbe dire molto: in entrambi i sensi, forte e coriaceo a volte, un po’ meno altre, spesso impegnato in gare che non lo vedevano protagonista o altre dove lo vedi attaccare, duellare, imporsi. Una certa zona di “incostanza” quindi ruota spesso attorno al pilota Aprilia, sempre schietto e sincero nelle sue dichiarazione, lui è uno che non accusa mai gli altri dei propri errori, laddove ci sono, oppure non si loda troppo, laddove finisce sul podio.
Questione di feeling…
In Aprilia ha ritrovato un ambiente costruttivo e di fiducia e Romano Albesiano (Direttore Tecnico e Sportivo di Aprilia Racing e Responsabile Centro Tecnico moto del Gruppo Piaggio), forse meglio di tutti, ha centrato il modus operandi di Marco: “Melandri ha le qualità per vincere un titolo mondiale. Posso solo parlare della nostra esperienza insieme, nella quale ha incontrato qualche difficoltà inizialmente a cucirsi la moto addosso. Il suo stile di guida è particolare, gli permette di essere molto veloce a patto di raggiungere un feeling perfetto con la moto. Nelle ultime gare ha dimostrato il suo vero valore”.
I suoi nuovi valori…
Un figlio cambia la vita, un figlio infonde più coraggio nelle proprie capacità. Marco è da poco diventato papà di Martina, la sua nuova vita, il suo nuovo percorso di uomo e pilota insieme alla sua compagna Manuela che gli è sempre vicino… Credo che Melandri sia di fatto entrato in una nuova dimensione individuale, forse quella giusta e concreta che qualche volta è mancata nelle sue gare ma che oggi, proprio per gli ultimi sviluppi della sua vita, lo abbia cambiato dentro in modo forte ed ancor più determinato e profondo.
Si, determinato a vincere quel titolo che innegabilmente merita, che gli manca, non tanto come trofeo da mettere sul camino, quanto un premio dei suoi sacrifici, delle sue scommesse, del suo essere veloce e molto redditizio in pista… Quando tutto gira alla perfezione e la moto gli è cucita addosso. Per la prossima gara del Mondiale SBK dovremo aspettare ancora un bel po’, ed esattamente il prossimo 7 settembre. Ho voluto intervistare Marco Melandri perchè ritengo che meriti quel titolo tanto inseguito, a volte era lì ad un soffio dalla ruota anteriore, ma che spesso si è volatilizzato. Botta e risposta con Marco che, nel suo dire, si apre a varie possibilità agonistiche, non ultima, magari, tornare in MotoGP con la ART Aprilia…Perchè no?
Un primo bilancio sincero e schietto – come sei tu – di questa stagione 2014.
“Sicuramente mi aspettavo di più dall’inizio stagione, ma lo scotto di moto e team nuovo è da pagare, mentre credo che ora il nostro livello sia decisamente buono”.
Quinto in classifica iridata, ma certamente tu puoi e sai fare di più…
“Purtroppo i due zeri per essere stato abbattuto pesano davvero troppo”.
Cosa manca, in generale, per sentirti “sicuro” e correre verso il titolo che meriti, cerchi ed insegui da tempo?
“Sono mancati solo più test, credo che se partissimo ora sarebbe un mondiale decisamente diverso”.
Che stimoli ti sta offrendo correre in sella all’Aprilia SBK? Il valore aggiunto della tua squadra è…
“Da pilota italiano é fantastico rappresentare una moto italiana nel mondo, ed il calore dei tifosi è davvero incredibile”.
Hai alle spalle un sacco di gare in tanti anni: se potesse scegliere un “momento” della tua carriera, quale sceglieresti come il più bello?
“Vincere un mondiale é sempre il sogno di ogni pilota, quindi Phillip Island 2002 sarà sempre nella mia testa”.
E nella tua vita privata, tante belle novità. Che effetto ti fa?
“Sentirmi dire che sono padre mia fa un certo effetto, pero mi ha dato una felicità indescrivibile e anche una grande responsabilità, spero di essere all’altezza ma lo scoprirò giorno dopo giorno…”
Ma un pensierino alla MotoGP ce lo fai ogni tanto? E se si, ti piacerebbe tornare in sella ad una GP?
“É normale che ci pensi, ci sono stato per molti anni. Mi piacerebbe tornare da protagonista, fare solo numero non é nella mia mentalità”.
Cosa e dove è cambiata la tua RSV4 nel corso della stagione?
“La moto é cambiata per lo più nell’elettronica, mentre di ciclistica abbiamo iniziato a capire come adattare la moto al mio stile di guida”.
Un tuo parere su Marc Marquez, cos’ha più degli altri?
“Ha la capacità di far sembrare tutto facile, anche ciò che non lo è”.
E della stagione di Rossi cosa pensi, almeno fino ad oggi?
“Lui sta facendo molto bene, ma Marquez fa sembrare i suoi avversari più in difficolta di quanto siano in realtà”.
A quando il tuo titolo Marco? …dopotutto te lo meritiŠ
“Chissà… Purtroppo credo di aver raccolto sempre meno di quello che avrei potuto, ma sono convinto sia accaduto perchè sono sempre stato costretto a cambiar squadra troppo spesso, quindi spero di avere continuità e vincere presto”.
Se potessi cambiare qualcosa nella SBK, cosa cambieresti?
“Ci sono cambiamenti tecnici per il 2015 che proprio non capisco, ma se le case pensano sia la strada giusta. A me come pilota non resta che adeguarmi”.
Se guardi avanti, cosa vedi nel tuo futuro di pilota e uomo?
“Non saprei, le gare vivono un momento delicato, quindi non so come cambieranno gli scenari. Per il dopo moto sono molto attratto dal WTCC, pero chissà… Come uomo spero di essere un buon padre e al momento sono molto appassionato di volo, quindi vorrei continuare a studiare ed a volare in giro per l’Europa”.
Prova a fare un quadro della tua situazione azzardando delle prospettive 2014Š
“Non mi aspetto grandi cambiamenti da qui a fine anno, ma sono certo di poter vincere ancora diverse gare”.