Una generosa intervista a Paolo Pelacci, Presidente del Comitato Regionale Lazio che si racconta ed interroga in modo schietto sulla situazione gare e piloti
Paolo Pelacci si racconta e racconta lo stato delle cose del Comitato Regionale Lazio FMI e non solo. Una situazione a volte complessa che apre però scenari molto incoraggianti sul futuro del motorsport a due ruote.
Ed è una delle poche volte che qualcuno, in questo caso lo stesso Pelacci, si prenda la piena “responsabilità” di fare anche delle autocritiche sull’operato generale. Un passo molto importante per stare accanto ai motociclisti (ed alle nuove leve se parliamo di formazione), alle loro esigenze ma, soprattutto, al fatto di come la nostra Federazione possa stare davvero vicina ai propri iscritti.
Si parla pure di racing e quindi di gare nelle varie specialità, si parla di MX Femminile, di Enduro e molto altro. Pelacci traccia una rotta chiara sui suoi obiettivi e su questo dobbiamo dare atto che, il lavoro svolto, inizia a funzionare.
Dall’altra parte però, ci vuole impegno da parte di tutti: team, piloti, gestori delle piste, sponsor ed addetti ai lavori. Ogni parola, critica o commento devono però essere costruttivi per far crescere consenso migliorando realmente lo stato delle cose.
Pelacci quindi, “abbatte” una parte delle barriere che spesso dividono la Federazione dai suoi iscritti e dalle loro reali esigenze sul campo. cercando nel dialogo vero, la risposta alle domande, anche quelle più scomode che noi gli abbiamo posto in questa lunga intervista.
L’INTERVISTA A PAOLO PELACCI
A livello di opportunità per i piloti oggi ci sono molte scelte anche non legate a FMI: cosa ne pensi a riguardo?
Personalmente sono convinto che sia del tutto normale come, in un contesto in cui ci sono “utenti” che cercano “prodotti”, si creino le condizioni perché ci siano offerte differenti. Senza entrare nel merito del livello e della qualità di quelli proposti dagli EPS (Enti di Promozione Sportiva) che dovrebbero appunto occuparsi di promozione e che nella loro orbita ospitano le discipline più disparate, dal tennis, al calcio, passando per gli scacchi, posso dire con certezza che la FMI si occupa esclusivamente di motociclismo ed è la federazione riconosciuta ai fini sportivi dal CONI quale unico organismo autorizzato a disciplinare, regolare e gestire lo sport del motociclismo nel territorio nazionale e a rappresentarlo in campo internazionale, tanto che ad esempio, le uniche omologazioni ufficiali e con valore giuridico degli impianti di motociclismo, sono quelle rilasciate dalla FMI.
I campionati FMI, senza ombra di smentita, sono contraddistinti da un profilo e da un livello decisamente elevati. Inoltre, è importante sottolineare come la Federazione sia una vera fucina di piloti, da cui escono le eccellenze del motociclismo, che sono appunto i campionati FMI da cui sono arrivati, tanto per fare qualche nome, piloti come Biaggi, Rossi, Bagnaia per la velocità oppure Chiodi, Cairoli, Adamo, Lata per il Motocross, oppure ancora Sala, Rinaldi, Salvini, Verona per l’enduro, senza ovviamente dimenticare tutti gli altri piloti italiani che hanno ottenuto risultati di alto livello.
Infine, non ultimo, è bene ricordare come grazie ai progetti dei Talenti Azzurri, in cui sono investite importanti risorse economiche, la FMI consente l’individuazione e la crescita di nuovi piloti in grado di arrivare ai più alti livelli, supportandoli dal punto di vista sia tecnico che economico e da cui provengono gli stessi Bagnaia e Lata. Insomma ci sono tanti e tanti motivi per scegliere i campionati della Federazione Motociclistica Italiana.
Tenuto conto di tutto, ad ogni modo, al fine di consentire agli appassionati di scegliere il campionato che più li rappresenta e li appaga, ma anche di prendere parte a più campionati, nel 2025 nella regione Lazio, per la disciplina del motocross, ho ritenuto opportuno e fatto in modo che il campionato FMI si svolga in un arco di tempo che lasci modo agli impianti di ospitare anche altre tipologie di gare e campionati. Di questa pianificazione e gestione mi corre l’obbligo di ringraziare il nostro Coordinatore Regionale FMI sig. Giovanni Carradori.
Parliamo del nuovo accordo tra Federmoto e Il Ruotino per Hole Shot 2025 Regionale:
Come di nostra consuetudine, ci impegniamo costantemente per poter trovare iniziative che coinvolgano maggiormente i piloti e nel 2025, per il Motocross, una di queste si è concretizzata con la partnership con l’azienda il Ruotino di Fabrizio Ambrosi, che ci ha proposto una bella novità da dedicare ai piloti del Campionato Lazio FMI.
La formula, tutto sommato, è molto semplice e per di più è caratterizzata anche da una componente “fortuna” che gli darà il giusto interesse da parte di tutti, i premi finali sono due, una Pit Bike KAYO ed un casco top di gamma della 6D che saranno estratti a sorte fra i piloti che durante l’anno avranno ottenuto il maggior numero di Hole Shot nei vari cancelletti delle gare. Inoltre in ogni gara, oltre la classica tabella, ai piloti che si assicureranno la miglior partenza nella seconda manche, saranno consegnati dei premi in materiale. Sono molto soddisfatto dell’iniziativa, che credo incontrerà l’interesse dei piloti e che, non ultimo, prevede l’assegnazione di premi per un valore di circa duemila €uro.
A proposito del Regionale MX, qual è il suo stato di salute nelle varie categorie?
Dopo la scelta dello scorso anno di dividere in due i campionati (uno per i grandi ed uno per gli Junior) che ha portato a gare con un numero molto basso di piloti e conseguente difficoltà economica per gli organizzatori, scelta sbagliata e di cui mi assumo tutta la responsabilità, nel 2025 siamo tornati ad unificare i campionati e vedendo i numeri della prima prova di Rignano Flaminio con 121 piloti al via, anche se in questa occasione il maltempo ci ha messo lo zampino rovinando la giornata proprio ai piloti più piccolini, penso sia chiaro che la realtà del campionato MX FMI Lazio sia in buona salute, certamente migliorabile e perfettibile e sicuramente che in qualche modo porta i segni, numericamente parlando, del post Covid, ma su questo inizieremo a lavorare già da metà anno, per incrementare il numero die piloti ai cancelletti, con particolare riguardo ai più piccoli. Quanto detto è in generale valido per tutte le categorie, salvo quella Femminile, che conferma numeri da far invidia a tanti campionati di altre regioni.
Parliamo del Femminile MX, sempre più ragazze sono al cancelletto di partenza. In che modo Federmoto aiuta fattivamente queste ragazze?
Diciamo subito che l’attuale Comitato Regionale Lazio FMI ha un’attenzione particolare all’universo femminile del motociclismo. Abbiamo da cinque anni una Commissione Femminile regionale coordinata da Chiara Vellucci, abbiamo creato in tutti i campionati regionali la categoria femminile, abbiamo organizzato ed organizzeremo ancora in futuro del CTP esclusivamente dedicati alle donne, abbiamo organizzato ed organizzeremo in futuro dei corsi di guida sicura su strada per le socie FMI che utilizzano moto stradali esclusivamente dedicati alle donne e sempre a partecipazione gratuita, insomma di donne e moto ci occupiamo molto.
Per quanto riguarda il motocross abbiamo certamente fatto in modo che le ragazze abbiano sempre un cancelletto dedicato, abbiamo realizzato regolamenti che consentissero la maggior partecipazione possibile, adeguando cilindrate ed età di accesso alla categoria. Inoltre sempre in tema MX siamo al secondo anno del Trofeo Interregionale Centro Italia di Motocross Femminile, che grazie alla collaborazione dei Comitati FMI, mette a disposizione delle pilotesse un bel palcoscenico di visibilità che va oltre i confini regionali ed un contesto sportivo che gli consente, senza dover approdare già al campionato italiano, di confrontarsi con colleghe delle altre regioni.
Le piste del Lazio fanno discutere per la grave situazione delle strutture con qualche rara eccezione: mancanza di docce, bagni, punti di ristoro ecc al contrario invece di quanto accade in altre regioni.
Chiariamo innanzitutto che gli impianti sono di proprietà dei gestori e che la FMI “entra e può entrare in casa loro”, mi si consenta la definizione, solamente per quanto attiene le procedure di omologazione della parte sportiva e quando si svolgono manifestazioni sotto l’egida FMI, per quanto attiene il rispetto dei regolamenti sportivi.
Detto questo, non posso nascondermi dietro un dito e devo ammettere che attualmente nella regione non c’è una grossa uniformità circa la qualità e gli standard degli impianti presenti, alcuni avrebbero bisogno di sostanziosi interventi di manutenzione straordinaria ed implementazione dei servizi, altri sono più strutturati e di qualità più elevata.
Su questo aspetto però, devo sottolineare come la volontà sopperire alla carenza di strutture e servizi, oppure di proporne di nuovi e migliori, è rimessa alla volontà dei gestori che, in qualità di imprenditori, fanno le loro scelte economiche e gestionali, che sono assolutamente di loro discrezionalità e che, come in tutti gli ambiti commerciali, ci troviamo di fronte a scelte che dovrebbero essere premiate oppure no, direttamente dalla clientela.
Come FMI a volte riusciamo ad intervenire per quanto attiene la parte squisitamente sportiva, come per fare un esempio l’incremento dei cancelletti di partenza in alcuni impianti, su cui stiamo lavorando, per gli altri aspetti possiamo dire che c’è la necessità di un cambio culturale e di visione da parte dei gestori, che, non nascondo, sollecitiamo spesso e che spero possa portare risultati anche nel breve periodo.
Da parte tua cosa vedi parlando di cambiamenti nel Regionale MX?
In realtà grossi cambiamenti non ce ne sono, sia perché dal punto di vista regolamentare siamo “bloccati” dalle norme nazionali, emanate anche per dare uniformità al mondo MX italiano, sia perché salvo casi sporadici, nel tempo non c’è stata necessità di stravolgere le norme che regolano il campionato.
Per quanto concerne l’aspetto numerico, come già detto, il motocross come le altre discipline, sta vivendo le risultanze del Covid nel senso che negli anni 2021/22 si è assistito ad un incremento di licenziati e partecipanti, in quanto la pratica sportiva era una delle modalità di poter circolare più o meno liberamente, inoltre la componente economica in crisi sta cominciando a far sentire i suoi effetti negativi. In generale però lo stato attuale è pressappoco quello che immaginavo. Infine c’è da rilevare che l’esperienza del promoter, almeno dal punto di vista dell’immagine, aveva con certezza portato i suoi frutti con un innalzamento della qualità del campionato, oggi personalmente ritengo che si sia fatto un piccolo passo indietro.
Quali novità per la stagione che sta per iniziare?
Come già anticipato le novità 2025 risiedono principalmente nella riunificazione dei due campionati degli adulti e degli Junior, ma anche nella collaborazione con nuovi partners che ci consentono di dare un supporto logistico agli organizzatori e di fornire nuovi spunti di interesse per i piloti partecipanti.
I piloti, ad oggi, sono molto critici sull’operato della Federazione: cosa risponde la voce del Comitato Lazio?
Qui farei una distinzione, premesso che un vecchio detto, a me tanto caro, recita “un albero che cade fa più rumore di una foresta che cresce”, nel senso che parlare genericamente di duecento piloti penso sia poco significativo, pertanto la mia personale visione è che ad una percentuale, magari ridotta ma ben rumorosa di piloti malcontenti, fa fronte invece un numero importante e ben più numeroso di persone che ritengono la situazione adeguata, nella misura in cui molto spesso i primi si lagnano senza proporre soluzioni, i secondi invece più frequentemente sono anche propositivi.
Detto questo non nascondo che l’onere di decidere per tutti è sempre complicato, perché statisticamente non si può accontentare l’intero, quindi a mio giudizio le scelte vanno fatte in modo ponderato e nella maniera migliore e sostenibile possibile, sempre in relazione a quanto in potere di un Comitato Regionale, che non può ovviamente derogare alle regole nazionali.
Ovviamente la possibilità di sbagliare è insita nella totalità dei contesti in cui si opera e si decide. In definitiva, confermando come la responsabilità del CORE ricada sempre sul suo Presidente, che non è mai esente da errori, ribadisco la mia consueta disponibilità a colloquiare con tutti ed ad ascoltare le istanze di ognuno, purché sostenibili ed attuabili, perché questa a mio giudizio è la visione di Federazione, dove non devono esserci parti contrapposte, ma un unico insieme.
Qual è il futuro del motocross nel Lazio?
Parlare di futuro è sempre complicato, ci vorrebbe una palla di vetro in cui guardare, ad ogni modo la mia vision ed il mio personale auspicio è che si arrivi più vicino allo zero, mi si passi il concetto, per le occasioni di frizione fra i team, i piloti, gli impianti ed i soggetti in genere interessati all’ambiente, che troppo spesso hanno creato e creano grosse problematiche di gestione. Pur comprendendo come sia una cosa assai complessa perché riguarda quasi sempre i rapporti personali, cercheremo di far in modo in futuro che questi aspetti, influiscano il meno possibile sul mondo del motocross regionale, consideriamola una sfida.
Dal punto di vista squisitamente sportivo, si continuerà a lavorare sulla promozione, sull’organizzazione dei campionati regionali in modo più organico ed efficiente, sulla disputa di campionati nazionali. Mentre dal punto di vista logistico avremo sicuramente un aggiornamento su aspetti tecnici di alcuni impianti.
Se non in rare occasioni, ci sono progetti per la reale crescita dei giovanissimi talenti, spesso affidati a persone poco preparate e senza alcun controllo?
La gestione dei piloti ed in particolare dei più giovani, nello sport del motociclismo è quasi sempre affidata alla buona volontà dei club e di qualche team, non possiamo negarlo. Penso che la motivazione più importante di ciò, vada ricercata nel fatto che il numero di praticanti non consente di poter facilmente organizzare scuole strutturate, come ad esempio per la disciplina del calcio, dove i numeri elevati consentono di coprire i costi di centri formativi più professionali. Inoltre e sempre per i medesimi motivi, il numero di impianti sportivi di motocross è di gran lunga inferiore a quelli di altre discipline più affollate ed anche questo non facilita nel compito.
Come FMI in vari modi si lavora per alzare il livello, partendo dal basso delle sezioni regionali dei CORE, tramite l’organizzazione dei CTP (corsi teorico pratici) con Tecnici Federali, la cui preparazione è certamente di livello professionale, mentre alzando l’asticella, per i più bravi e promettenti, la FMI dedica i progetti dei Talenti Azzurri, con cui i piloti sono seguiti sia tecnicamente che economicamente, in un percorso di crescita che in tanti casi ha permesso ai più talentuosi di emergere.
Circa l’aspetto “controllo”, direi che almeno dal punto federale è impossibile intervenire su soggetti che si improvvisano, come del resto succede in tante realtà e la scelta di affidarsi a soggetti preparati o meno, è rimessa direttamente a chi decide di iniziare a correre o di far iniziare a correre i propri figli. Diciamo che fin tanto che non si superano i limiti legali è davvero impossibile gestire quest’ultimo aspetto, quanto meno non penso sia compito di FMI.
Da appassionato, cosa auspichi per il futuro della disciplina?
Non nascondo che da appassionato quale sono, la cosa che più auspicherei per il futuro del motocross laziale sarebbe, come già ho avuto modo di dire, quella di vedere più armonia in generale in tutto l’ambiente, intesa come una miglior collaborazione da parte di tutti i soggetti interessati a questo mondo, iniziando dai piloti, passando per Team e Motoclub, per finire con gli impianti, in un’ottica di collaborazione vera, finalizzata all’innalzamento generale dell’intero mondo sportivo di questa bellissima disciplina.
Tutto il resto, qualora si trovasse un maggior equilibrio, a mio giudizio, verrebbe da solo a cominciare dai risultati dei piloti per finire al miglioramento tecnico e sportivo dell’intero campionato. Come Federazione siamo e saremo sempre disponibili a far si che questo avvenga, la mia personale porta è sempre aperta per tutti quelli che vorranno mettere il loro buon senso a disposizione per tale risultato.
Come riuscire ad avvicinare, invogliandole, le nuove leve?
Parlando espressamente di promozione fra le nuove leve, forse il modo migliore che FMI mette in campo, sono le iniziative Hobby Sport con le quali la Scuola Regionale di Motociclismo mette a disposizione dei genitori e delle bambine e dei bambini, la possibilità di provare a guidare una minimoto per la prima volta.
Si tratta di eventi che si svolgono in più parti del territorio regionale, spesso in contesti di promozione dello sport del CONI o più semplicemente in eventi ed iniziative locali (gare FMI, fiere, sagre di paese, eventi con le scuole, ecc.) in cui i Tecnici Federali della scuola mettono gratuitamente a disposizione del pubblico, le moto e l’abbigliamento necessari per provare la guida di un veicolo a motore, tramite brevi lezioni di guida, su prato o su piazzale. Durante l’anno nella regione riusciamo a far provare la guida ad alcune migliaia di piccoli e non ti nascondo che in questa maniera in tanti si sono avvicinati al motociclismo e poi hanno intrapreso l’attività sportiva. Inoltre con il Settore Formazione FMI Regionale, si svolgono nelle aule delle scuole elementari e medie, alcuni importanti progetti di educazione stradale ed anche in questi contesti i nostri tecnici parlano di motociclismo ed attività sportiva, creando un interesse importante fra i più giovani.
Queste modalità di promozione verranno sicuramente proseguite ed implementate, ma non ti nascondo che l’idea di portare in regione eventi importanti e di livello, sarebbe un bel volano per incentivare il motocross e su questo stiamo lavorando.
Riportare ad un livello numerico e tecnico più adeguato il campionato regionale FMI Lazio ed avere qualche impianto in più con un numero maggiore di cancelletti al via.
Un tuo desiderio per la stagione 2025
Vedere qualche pilotina o pilotino di “casa nostra” raggiungere un bel traguardo nazionale, magari anche nel Trofeo delle Regioni.
Punterete di più sul Femminile e sul Minicross con azioni fattive nel 2025?
Sul Femminile ci puntiamo e ci lavoriamo da qualche tempo e non smetteremo di farlo, come ti ho già accennato prima, sul minicross vedremo di fare qualcosa in più e di diverso, come ad esempio l’organizzazione dei CTP o di stage, selezionando i piloti per livello tecnico.