Dopo il primo Sic Supermoto Day, parliamo con Paolo Simoncelli sui risultati raggiunti, sui progetti della Fondazione Marco Simoncelli, sulle sensazioni ed emozioni di questo appuntamento così speciale…
Ieri mattina sono passato per lavoro davanti al circuito Il Sagittario, dove tre giorni fa si è concluso il primo Sic Supermoto Day. Ormai tutti sanno, hanno visto e ne hanno vissuto il successo, aspettato ma anche inaspettato, perché in esso si è raccolto e respirato tanto calore umano, oltre ai novantamila euro, andati a favore della Fondazione Marco Simoncelli. Per un ”fare” attivo, ricco di iniziative per quanti hanno bisogno di sostegno e certezze.
La pista era semi deserta, eppure qualcosa ancora “viveva” lungo il tracciato: forse il calore della folla che ha pazientemente atteso la gara, che ha vissuto intensamente i 58 giri di fuoco di questa prima edizione, un successo enorme, a cui hanno voluto esserci i piloti, i piloti amici di Sic, Rossi, Dovizioso, Biaggi, Pasini e tanti altri…
Al di la del risultato finale, al di la della gara, ma solo ed unicamente per ricordare il pilota Marco, i suoi immensi ricci, la sua allegria travolgente. Unica come lo era lui, vista l’affluenza di pubblico che, certamente, è arrivato a Latina per far diventare ancor più grande il suo ricordo.
Un’immagine, un pensiero tradotti in bene per il prossimo
E mi piace pensare che Marco, una parte di Marco, stia ancora passeggiando lungo il circuito dove tutti l’hanno ricordato con calore ed emozione. Mi piace immaginare che lui stia lì a pensare sorridente a come avrebbe “inventato” un nuovo sorpasso, una nuova emozione da regalare al suo pubblico, strappando un sorriso anche ai suoi amici/avversari di sempre… Ma Sic è stato “scelto” per un altro destino per un altro “progetto”, non sappiamo da chi e perché, ma un fatto è certo: Marco Simoncelli ha saputo creare, senza saperlo quel maledetto giorno a Sepang, un qualcosa di unico, di nuovo, di inaspettato. Qualcosa che fa il bene degli altri e questo poco non è…
Dopo la gara quindi, ho voluto approfondire tutto il “contorno” legato alla manifestazione stessa, parlando con Paolo Simoncelli, il papà di Sic che, con molta delicatezza ed interesse, ha risposto alle domande, domande a 360° che raccontano di emozioni, sensazioni, stati d’animo ma, soprattutto, ci raccontano il risultato dell’iniziativa che ci fa capire che questa avrà un seguito anche nel 2013. Ringrazio Paolo per le risposte e lo ringrazio perché, attraverso le sue parole, si può intuire che il dolore può trasformarsi in fare. Per gli altri. E questo è un nobile gesto che tutti noi appassionati non dobbiamo dimenticare ma sostenere con forza ed entusiasmo.
Come ha vissuto questo primo appuntamento del Sic SM day?
“L’ evento è andato molto bene, sono stati raccolti a favore della Fondazione 90.000 € , contributo che ci aiuterà in maniera significativa alla realizzazione del nostro prossimo progetto in avvio nel 2013 a S.Andrea in Besanigo, nel corianese. E’ molto impegnativo sul fronte economico, si parla di 1 milione di euro e più…Abbiamo bisogno di iniziative come il Sic Super Moto Day che ci permettano di renderlo attuabile”.
Quali sono state le sue sensazioni percepite nel paddock
“Tanto entusiasmo e tanta partecipazione, un’ulteriore dimostrazione di quanto Marco è ancora nei cuori di tutti. Grazie a tutti”.
Cosa l’ha sorpresa di questa manifestazione?
“La cosa più sorprendente è stata la presenza di Gina Lollobrigida, una vera stella italiana, che mai avremmo pensato d’incontrare ad una manifestazione di carattere sportivo pur nelle sue modalità benefiche”.
Parliamo della Fondazione… A quali progetti state lavorando?
“Nei primi dodici mesi, grazie al sostegno di tanti, abbiamo già messo in campo 235 mila euro a favore dei ragazzi e bambini più svantaggiati in particolare: nella Repubblica Domenicana procedono i lavori per Casa Marco Simoncelli, struttura dove i bambini con handicap mentali e fisici potranno trovare assistenza specializzata e attrezzature in grado di migliorare la loro qualità di vita.
Secondo la Fondazione Rava, a cui ci siamo appoggiati, manca poco all’inaugurazione che naturalmente presenzieremo. In Burundi, grazie all’attività della Semi di Pace Onlus, da mesi abbiamo messo a disposizione un microscopio ad alta tecnologia per offrire servizi oculistici di standard europeo. Infine, di recente, più vicino a casa, abbiamo versato 10 mila euro a favore della Cooperativa Sociale “I frutti dell’albero” che si occupa di assistere i ragazzi diversamente abili del territorio ferrarese. Ora stiamo lavorando già all’idea di ristrutturare un ex albergo sulle colline di Coriano per ridestinarlo a centro d’accoglienza per i giovani disabili del Riminese”.
Fino a dove si spingerà la Fondazione? Obbiettivi, idee, volontà di fare…
“Puntiamo a diventare tra le onlus più conosciute e riconosciute, in Italia come in Europa. Sono tantissimi i fans e supporters che ci scrivono da lontano, Inghilterra e Spagna in particolare sono tra i Paesi più attivi e vivaci nel sostegno alla Fondazione”.
Che feedback ha ricevuto da rossi, biaggi, dovizioso circa questa iniziativa?
“Senz’altro mi ha fatto molto piacere sapere che quando hanno saputo della gara si sono subito proposti per partecipavi, mettendo in secondo piano i rispettivi impegni…”.
La sensazione è stata quella di un “caos” allegro, divertente, spensierato… Quindi una manifestazione da ripetere?
“Assolutamente si, non ci sono dubbi in proposito!”
Cosa le rimarrà impresso di questa iniziativa?
“L’affluenza massiccia della gente nonostante il meteo non abbia giocato a nostro favore…Questo mi fa supporre che in condizioni favorevoli si sarebbero probabilmente raccolti fondi per oltre 100 mila euro”.
Sarebbe bello l’anno prossimo creare uno spazio dedicato ai disabili oppure invitare alcuni ragazzi che, al momento, beneficieranno delle opere delle Fondazione… che ne pensa?
“E’ Senz’altro una bella idea, rimane da verificarne la fattibilità con l’organizzazione”.
Tanta gente, tanta partecipazione è un sintomo che quest’iniziativa è davvero piaciuta a tutti?
“Il calore, la partecipazione e l’entusiasmo della gente in questi dodici mesi ci hanno convinto che Marco sia entrato nella leggenda e questa manifestazione ne è stata un’ulteriore conferma”.