Simone Folgori, Responsabile CIV, ci racconta la stagione 2017 che vede la crescita esponenziale della formula. Poche novità nel 2018 e si punta tutto sui giovanissimi…
Vallelunga è stata teatro dell’ultima prova del CIV 2017, un campionato che quest’anno ha colto nel segno con risultati finali sempre più incoraggianti. Asticella che si alza e che matura sempre più come ci spiega in questa intervista Simone Folgori, Responsabile del CIV, con cui facciamo un sereno ed approfondito bilancio sulla stagione appena terminata.
Si punta sempre più sui giovanissimi e sul progetto ad essi dedicato e lo si fa con l’ausilio dei tecnici migliori del Mondiale oltre che con le sessioni di test collettivi in pista, dove i giovanissimi vengono osservati – in doppia valenza – ovvero maturare e crescere, con slancio ed ottimistica prospettiva.
Folgori ci parla poi delle novità 2018, nulla di sconvolgente, decisone che ha lo scopo di non rendere troppo “isterico” il CIV nella folle corsa alle novità. Tutto rimarrà più o meno uguale se non in qualche piccolo aggiustamento “di tiro”, proprio per mantenere un equilibrio anche sui regolamenti dando il tempo a team e piloti di adeguarsi per gradi alla formula. Si cambierà nel 2019 ma, per questo, ci sarà tempo per approfondire…
E, parlando di moto con Folgori, fa piacere e stupisce nel contempo notare quanto le performance ed i record precedenti siano via via battuti, segno della grande competitività delle moto oltre che dei piloti. E cresce pure la SP300 4T (che piace poco a Max Biaggi), ma che per Folgori rappresenta un’alternativa più semplice ai prototipi Pre-Moto3 e Moto3 e che quindi apre più spazio a nuovi piloti e team soprattutto. Una chiacchierata utile quella con Folgori che guarda avanti ad un CIV sempre più di alto livello.
Dopotutto in Italia, abbiamo i migliori tecnici del mondo, basta solo mettere d’accordo tutte le teste e non guardare al CEV spagnolo come l’unica alternativa ad una migliore crescita dei piloti. Nel nostro CIV ci stiamo impegnando, spiega Folgori, ora occorre far compiere quel balzo in avanti che consentirà al nostro tricolore una maggiore professionalità ma soprattutto una diversa posizione verso il CIV da parte di tutti gli addetti ai lavori…
Stagione praticamente terminata, facciamo un bilancio del CIV 2017
“È stata una stagione direi più che positiva. Il particolare momento storico, complesso nel suo scenario nazionale e che passa anche per lo sport in generale ed in particolare per il motociclismo, ci ha invece fatto capire che stiamo crescendo e questo è un segnale importantissimo, sia sul piano della tenuta che su quello della nostra comunicazione, portata avanti con maggiore enfasi in questa stagione 2017. E questa è decisamente una prospettiva che ci spinge ad alzare l’asticella sempre più verso l’alto e questo con la continua collaborazione dei team oltre che delle Aziende tutte con cui abbiamo sempre un continuo confronto. Siamo felici ed il CIV sta crescendo moltissimo sotto tutti i punti di vista. Chi ci viene a trovare rimane soddisfatto ma questo status deve rimanere fisso nel tempo, compresa la percezione, sensazione che va sostenuta”.
Hanno aiutato i progetti legati ai giovani piloti messi in atto?
“Ovvio che si, da sempre questo progetto giovani è uno dei nostri target principali e lavoriamo fin dalle minimoto, passando per l’Italiano e supportare poi i giovanissimi nelle categorie pre-mondiali oltre che nella nuova categoria 300 4T nel Mondiale SBK, categoria nata proprio qui e che a nostro avviso è fondamentale soprattutto per consentire di allargare la base dei partecipanti perché mancava una moto semplice d’ingresso che non fosse un prototipo e che quindi richiedesse molta esperienza anche da parte dei piloti. Tra l’altro, nel 2018, entrerà anche un Trofeo in Coppa Italia… Stiamo seguendo molti giovani sia nella Pre-Moto3 che in Moto3 e li supportiamo sia economicamente che in modalità tecnica ed i risultati ci stanno dando ragione”.
Come vengono supportati tecnicamente i piloti?
“Sono due i livelli d’intervento sui ragazzi: un primo step, uguale per tutti, vede i tecnici della Federazione fare screening e briefing continui con i piloti sia prima che durante e le gare oltre a colloqui singoli dove cerchiamo di migliorare l’aspetto tecnico del singolo. Tutto questo al fine di migliorare lo stile di guida. Ad esempio in questo ultimo fine settimana, abbiamo fatto parlare il tecnico telemetrista moto del Team Leopard, lo stesso che cura Mir in Moto3. In questo caso ha raccontato il metodo di lavoro al Mondiale, lo stile di guida, cosa si aspetta da un pilota un team del Mondiale, ecc. Mentre settimana scorsa è stato con noi il tecnico del Team Gresini, Benvenuti oltre a Dunlop per le gomme ed Andreani per le sospensioni. Insomma tutta una serie di plus che vanno nella direzione di far crescere i piloti. In Italia abbiamo il meglio del meglio e di questo dovremmo renderci conto…”.
Novità per il CIV 2018?
“A livello sportivo e tecnico pochi, pochissimi aggiornamenti, formula consolidata che va bene e funziona. Cercheremo solo di aggiornare qualcosina anche in funzione delle novità legate al prodotto moto 2018. Nel 2019 però cambieremo qualcosa ma ora serve stabilità nei Regolamenti e questo per evitare isterismi nella corsa alle novità. Cambierà qualcosa in SS, SBK, Moto3 e, soprattutto, SP300 4T, moto che necessitano di una maggiore stabilità e soprattutto livellamento globale delle moto in produzione”.
I valori aggiunti del CIV 2017…
“Il livello sportivo si è alzato tantissimo e questo è sotto gli occhi di tutti. Basta vedere i tempi di Zanetti, Pirro o quelli di Baiocco. Sono solo nuovi record gara dopo gara, basti pensare che, proprio in questo fine settimana, sono stati battuti vari record tra cui quello di Bayliss nel 2009 in sella ad una SBK vera e non STK reali come queste con cui si corre… Dobbiamo migliorare sulla crisi di vocazione della SS mentre la Moto3 sono un vanto per noi. Va portato più pubblico in pista anche se siamo contenti dei risultati nel 2017 come presenze”.
(Foto GIUSEPPE CARDILLO)