Adele 33, ovvero un quinto posto nel Campionato Italiano MX Femminile…a 33 anni! Una donna solare che ama lo sport e mette tutta se stessa in uno sport duro e impegnativo come lo è il motocross… accanto a lei da sempre Daniele: compagno, allenatore e manager
Adele Innocenzi è una donna apparentemente normale. Vive in settimana una vita normale ed ama lo sport e fin qui nulla di fenomenale… Quello che non sapete che questa solare ragazza di 33 anni è arrivata quinta nel Campionato Italiano Motocross Femminile, e questo è già un qualcosa che va fuori dagli “schemi” di una donna comune, appassionata, delicata e sensibile ma anche determinata ed aggressiva quando si abbassa il cancelletto di partenza.
Quello che rende speciale Adele è proprio la sua età, perché lei corre un campionato femminile in cui sono iscritte ragazze che hanno la metà dei suoi anni e quindi decisamente più “avvelenate” e vogliose di imitare la Regina Kiara Fontanesi, il faro di tutte, anche se certo Kiara facile da raggiungere non è.
Adele corre perché ci crede, mentre crede un tantino meno in se stessa quando arriva sui campi di gara. Si allena da matti in palestra, in moto e lo sport fa parte della sua vita da sempre. Ma questo non basta per chiudere il cerchio delle performance della Innocenzi nazionale…
A questo pensa Daniele: compagno di vita, team manager, allenatore, un ragazzo misurato ma sveglio che crede nella sua Adele e nel potenziale che questa ragazza ha dentro. La coppia come sodalizio che forse molti “invidiano” agonisticamente parlando, perché in due ed affiatati si fa tutto meglio… Qui la coppia scoppia solo per la scintilla innescata dalla CRF 250 con cui Adele corre, sempre la stessa moto che suo fratello gli mette a posto dopo ogni gara. Il senso è che insieme si allenano: Adele va in moto, Daniele la segue, la cura, la consiglia su come migliorare giro dopo giro, utilizzando un inedito sistema radio per “correggere” gli eventuali errori della sua Adele 33!
Dopo aver intervistato la Fontanesi, ho preso appuntamento con Adele Innocenzi perché credo sia giusto parlare anche di chi si fa altrettanto “mazzo” per correre, per trovare i soldi per farlo gara dopo gara, investendo tutto di se stessa, senza paura ma sempre con il suo bel sorriso aperto e sincero che la rende speciale anche…sotto al casco.
Conosciamo meglio questo personaggio che di strada se ne fa tanta durante l’anno per correre le sue gare, la sua passione e per vivere a mille la sua voglia di adrenalina, curiosamente timida e che pian piano esce fuori trasformando Adele in un pilota grintosamente puro.
Raccontaci la tua stagione 2012, quinta nel Campionato Italiano a 33 anni non è male…
“E’ stata una bella stagione questa, sono contenta e molto soddisfatta, soprattutto perché all’inizio ero partita un po’ titubante, visto il livello delle altre ragazze che vanno davvero forte e sono più brave di me. Ero indecisa su come affrontare questa nuova sfida ma alla fine ha vinto la passione, il cuore ed ho deciso di partire e fare la mia parte, dare il massimo, sempre a testa alta… Mi sono tuffata nel Campionato Femminile pensando di fare man mano le mie gare in base alle possibilità, cercando di migliorarmi e sapendo che in gara amo la bagarre, cosa che ha un effetto trainante sul mio modo di andare in moto. Ho costruito così questo quinto posto assoluto sulle 18 delle ragazze iscritte, mi ritengo soddisfatta. Ma questo risultato finale lo devo anche a Daniele, il mio compagno, il mio allenatore, che mi segue sempre”.
Come hai costruito questo risultato?
“Fisicamente vado due o tre volte in palestra, poi faccio piscina, spinning e questo per raggiungere soglie anarobiche a vantaggio del fiato, che nel motocross serve eccome… Certo vado dopo il lavoro e poi mi alleno in moto sulla mia pista privata, vicino casa mia oltre al fatto che mi alleno spesso nelle Marche, regione che mi in qualche modo mi ha adottato, agonisticamente parlando. Con oltre 20 piste…c’è molto da scegliere!”
Adele ma allora come sei arrivata nel motocross?
“E’ stata più una scommessa per me più che una scelta mirata. Mio fratello correva a livello amatoriale, era bravino, vinceva qualche gara a livello regionale al tempo. Io abito in un piccolo paesino vicino Narni e all’epoca come ora, andavo in moto si, ma su quella da strada… Molto amici, visto anche il mio carattere da maschiaccio, mi spronarono a provare una moto da cross un giorno e così, senza pensarci troppo, ho provato ed è stato subito innamoramento. Ho iniziato a correre qualche gara nel regionale con la mia CRF250, moto con cui corro tuttora e che mio fratello mi mette a punto dopo ogni gara. E poi è arrivato il Campionato Umbro-Marchigiano, dove corrono piloti che vanno davvero forte, per poi sbarcare nell’Italiano e nelle due prove di Mondiale in Italia, grazie al M.C. Monterosato di Fermo, che mi ha sempre aiutato ed hacreduto in me”.
E Adele quanto crede in se stessa?
“Ancora non lo so. Forse devo crederci di più… Mi ritengo forse una persona fragile nella vita di tutti i giorni, poi in gara mi trasformo e tiro fuori la mia aggressività, il mio vero carattere, la mia grinta. Sotto pressione do molto di più questo è un fatto constatato. Sono in molti a dirmi che devo credere di più in Adele ed è per questo che ho iniziato un percorso di allenamento molto più mentale. In moto non devo pensare perché se lo faccio sono persa… Non devo distrarmi perché altrimenti perdo il senso di quello che devo fare in gara ed è per questo che sto lavorando intensamente…sulla mente”.
Che tipo di sensazioni di regala questo sport?
“Adrenalina a mille! Già da quando inizio a vestirmi, sento il cuore in gola, vivo tutto in slow-motion, anche i 5 minuti prima del via. Appena si abbassa il cancelletto poi, è come se fosse un momento liberatorio per me: guardo avanti, metto la marcia e via partenza ed inizia la valanga di emozioni che mi trascina. E’ stupendo, bellissimo quel momento…, sia che parto con 40 piloti maschi che con le 18 ragazze…”
Un quinto posto nell’Italiano: cosa hanno in più ed in meno le altre quattro avversarie…
“Sicuramente hanno più testa. Un allenamento mentale più alto rispetto a me, sono più a posto. Loro corrono per professione, io corro a livello amatoriale e quindi le altre riescono a capire prima di me gara e la situazione al momento. Però al pronti via…sono quasi sempre la prima a partire anche se dopo mi ci vuole qualche giro per capire la gara ed iniziare a “martellare”, a spingere più concretamente”.
2013: l’avversaria che ti fa più paura
“Beh, tutte! Nel 2011, quando iniziai a correre nell’Italiano, c’erano ragazze più o meno al mio livello. Nel 2012 le ho ritrovate si, ma alcune sono oggi molto più veloci rispetto alla stagione precedente. E così sarà nel 2013. Ho 33 anni, non lo nascondo, e corro con ragazze che ne hanno 15, 18, 20, quindi… Dovrei mettere più testa come dicevo prima. Fisicamente sono allenata, ma devo allenarmi il doppio rispetto ad una ragazza di 20 anni. Devo dedicare più tempo all’allenamento in moto per raggiungere risultati che mi consentiranno di competere con ragazze più giovani ma soprattutto reattive”.
Questa è Adele MX… Chi è invece Adele nel quotidiano?
“Sono sempre io. Certo il motocross mi da molta energia, carica, adrenalina, libertà e quel senso di poter combattere con me stessa. Tutti i giorni invece sono una donna normale che fa cose normali: lavoro come impiegata, esco e mi diverto con gli amici, amo ballare latino americano e faccio molto sport, cosa che mi ha sempre accompagnato nella vita”.
Cosa puoi consigliare ad una ragazza che voglia iniziare…
“Di provarci, sempre! Perché no… Mai fermarsi davanti alle domande banali, ti deve ovviamente piacere anche se spesso, come me, tutto avviene casualmente. Quindi il mio consiglio è buttarsi nella mischia”
Parliamo di Daniele, il tuo compagno, il tuo manager sempre presente…
“In gara e fuori gara siamo sempre gli stessi. Daniele mi sta molto dietro, mi segue ovunque nel mio percorso agonistico. Lui è sempre lo stesso, in pista come a casa se deve dirmi qualcosa, lo fa punto e basta! Una coppia normale, ma molto affiatata. Crede in ciò che faccio e crede nel mio potenziale e mi sopporta. Daniele non ha molta esperienza in campo motocross, mi insegna molto ma, soprattutto, conosce benissimo Adele e questo è di fatto un valore aggiunto. Con lui ho fatto molti progressi e gli devo tanto, anche se spesso è severo con me…”
Un tuo giudizio su Kiara Fontanesi, con cui hai corso… E nel 2013 che farà Adele?
“Nel 2013 farò ancora l’Italiano e le due prove di Mondiale oltre al Regionale Marche ed Umbria. Il Team sarà lo stesso e sto valutando alcune cose per la prossima stagione. Parlando di Kiara posso solo dire una cosa: Brava! E’ il suo lavoro ed è destinata a fare sempre meglio. Quando passa Kiara, senti solo lo spostamento d’aria, guida pulita ed è sempre corretta in gara”.
Uomini e Donne: mondi MX a confronto…
“Se devo scegliere preferisco partire al cancelletto con i maschietti. Le ragazze sono più scatenate… Dei ragazzi mi fido di più, non ti toccano se non per normali contatti di gara. La donna in gara è molto più combattiva con i denti stretti, mentre fuori siamo tutte amiche…”
Qualche domanda a Daniele ci stava…
Daniele quanto è difficile allenare una ragazza che è la tua compagna, che fa motocross…
“E’ facile perché ti capisci subito, grazie al feeling che ci lega come coppia nella vita. E’ complicato perché devi separare i due aspetti, la vita e le gare. Può darsi che in pista dai fuori di matto a volte ma lei comprende che, se ciò avviene, accade perché l’obbiettivo deve essere raggiunto… Adele ha molta fiducia in me.
Non sono nato nel motocross è vero, non ho grande esperienza ma, in tutto ciò che faccio, do sempre il massimo. So che Adele può dare tantissimo e da lei pretendo moltissimo ed è per questo che, nel momento in cui lei si esalta, io sono quello critico, proprio perché so che deve dare il 101%. E questo perché alla prossima gara, le ragazze più giovani daranno il 110%, quindi è naturale pretendere da lei quel di più si, ma per un fine globale, mirato”.
Cosa pensi quando Adele è al cancelletto?
“L’unica cosa che mi preoccupa della gara…è solo Adele! Se lei è concentrata da tanto, se invece si blocca, e può capitare, il rendimento scende. Quindi il nemico numero uno di Adele è solo… Adele!. Non ho paura mai perché, come spesso le dico, il modo migliore per farsi male è aver paura di fare le cose. Come nell’affrontare un salto, o lo fai bene o non lo fare per niente”.
Come sei arrivato a preparare Adele?
“Come lei, anch’io ho sempre fatto sport, anche se completamente diversi rispetto al motocross. Ho fatto tennis, nuoto ma mai cross e questo perché sono troppo scatenato. Essendo una coppia abbiamo fatto di necessità una virtù. Con Adele volevamo passare più tempo possibile insieme e quindi ho cercato di imparare dall’ambiente, dai tecnici, dai piloti e sto ancora imparando a fare l’allenatore. La cosa principale per me è che Adele scenda dalla moto soddisfatta, divertita. Lo abbiamo constatato spesso, se lei si diverte va forte”.