Intervista ad Alessio Salucci, anima della VR46 Academy. Tante cose da fare per lui e Valentino Rossi, prima tra tutti la scoperta e l’educazione mentale ed agonistica delle giovani promesse. Una bella storia di amicizia, oggi con ruoli attivi…
Ci sono amicizie che durano una vita e che “crescono” con il passare del tempo, sia per intensità che per modo di vivere e leggere la vita. Ci sono amicizie che, oltretutto, sono e possono essere di supporto nei momenti più belli della vita, dove attitudini e coraggio del singolo, possono essere condivise al 100%. Amicizia poi, significa lealtà, onestà interiore, rispetto. Perchè si cresce insieme, si divide tutto, pure la paghetta dei genitori, e, magari, si fanno follie insieme che poi rimarranno scolpite per sempre nel cuore e nella mente…
Voglia di condividere il senso della vera amicizia…
Alessio Salucci e Valentino Rossi, ecco una vera Amicizia che dura da una vita… La “A” maiuscola significa rispetto reciproco e condivisione delle cose, della vita. Loro due hanno condiviso molto perchè, specie con un amico accanto del calibro di Valentino, si fa in fretta a crescere ma, soprattutto, a condividere le esperienze vere, quelle fatte di sguardi, obiettivi, sofferenza o semplicemente voglia di dare un senso profondo a quel legame, dividendo i risultati insieme come fanno due veri amici.
Insisto molto sul valore dell’Amicizia, perchè tutto parte da qui tra Vale ed Alessio, al punto di essere sempre vicini, in pista quanto nelle iniziative, a testimonianza che, quel ruolo semplice di “complicità amicale”, nasconde in realtà una conoscenze molto attenta delle proprie sensibilità e desiderio di fare.
Soprattutto un’Amicizia fattiva: VR 46 Academy, il nome della concretezza…
Un’Amicizia che è pure fattiva però, e che sta facendo molto anche per quanti hanno talento e voglia di correre, spesso giocando un ruolo chiave nella formazione di nuove e preparate generazioni di piloti…da Motomondiale.
Alessio e Vale, anche in virtù del grande talento di Rossi, hanno sempre cercato di aiutare i più giovani (e promettenti), dapprima con piccoli ma significativi “aiutini” (magari un casco, un paio di guanti, anche se per i ragazzini era tantissimo visto che tutto veniva dal loro idolo Valentino) poi, dopo un confronto tra i due, la decisione di creare VR46 Academy, struttura ed organizzazione molto ben pensata, il cui obiettivo è creare piloti si, ma con un’idea di struttura pensante e che volge alla formazione fisica, mentale ed attitudinale dei giovanissimi
Valentino Rossi e Alessio Salucci, ruoli chiave…
Nell’intervista di seguito ad Alessio Salucci – che ha un ruolo chiave di attenzione e focus proprio sui giovani talenti – emerge un dato molto importante: quando c’è la volontà le cose si possono fare e si possono far bene… Sono tanti i piloti che “abitano” e vivono la VR46 Academy, segno che le persone coinvolte mirano a tirar fuori da ognuno dei ragazzi il meglio che hanno.
Tanti ruoli che girano soprattutto attorno a Valentino, oggi saldamente in testa al Mondiale a 36 anni, segno che è proprio lui la spinta emotiva migliore per questi ragazzi che cercano solo di “uscire” dal guscio un po’ alla volta. Sono giovanissimi, appassionati, capaci ma soprattutto seguiti passo-passo dalle figure della VR46 Academy che hanno a cuore il futuro agonistico (e non solo quello) di questi piloti…
Con Alessio affrontiamo molti temi, non solo legati a VR46 Academy, quindi un’intervista aperta per mettere in risalto dove una vera amicizia possa portare, dimenticando di essere due persone, ma ragionando con l’ottica di un unico cervello pensante. Ed infatti alla domanda quale sia il tuo sogno più grande per questo 2015, Alessio Salucci risponde secco “Vincere il Mondiale della MotoGP”.
Prima di raccontarci VR46… un tuo commento sul contatto in Argentina tra Valentino e Marquez…
“Avrei preferito arrivassero entrambi alla fine, e’ sempre spiacevole quando un pilota cade, ma le gare sono fatte così e può succedere. E’ stato un contatto di gara, questo e’ lo sport…”.
Credi che questo fatto abbia cambiato o cambierà il passo al Mondiale 2015?
“Si trattava della terza gara ed e’ difficile dirlo. Di sicuro sono curioso su come reagirà Marquez in questa situazione, non si e’ mai trovato nella condizione di inseguire in gara. Fare però previsioni, oggi, e’ troppo presto”.
Partiamo dall’inizio: VR46, un’idea, una struttura, un’organizzazione. Come nasce allora VR46
“Hai dato la giusta definizione dell’Academy: e’ una idea, dalla quale si e’ sviluppata una struttura per poi diventare una organizzazione. Noi abitiamo in una zona che vive di motori, e tutti i ragazzini di qui (con il sogno e la grande passione della moto) hanno iniziato ad allenarsi in palestra, quasi per caso, con Carlo Casabianca (attuale preparatore sportivo della VR46 Riders Academy), e quindi anche con Vale. Per un po’ di tempo li abbiamo supportati su cose piccole (a trovare una tuta, un paio di guanti, un casco indicato etc. etc.) fino a quando, un giorno con Vale, ci siamo chiesti se avessimo potuto organizzarci e fornire un supporto più strutturato a questi giovani che, tra le altre cose, in pista andavano forte. All’inizio c’erano Antonelli, Migno, Marini e Morbidelli: abbiamo cercato di capire cosa avremmo potuto mettere a disposizione per loro, e capire cosa in futuro sarebbe stato necessario.
L’obiettivo e’ stato subito chiaro: aiutare questi nuovi talenti durante il percorso di crescita sportiva e professionale, fornire loro sia gli strumenti adeguati per crescere sia la possibilità di dimostrare il loro valore in pista (la migliore assistenza possibile, con capo tecnici e meccanici di livello mondiale, in grado di mettere i piloti nelle migliori condizioni possibili). VR46 Riders Academy, diventa “il quartier generale” dove i piloti si allenano insieme: al “Ranch” Vale mette a punto per ognuno di loro esercizi mirati ad esaltarne le qualità ed a migliorarne i difetti; i programmi di allenamento (preparazione fisica) sono a cura di Carlo Casabianca, e sono sviluppati a secondo delle attitudini fisiche e psicologiche di ciascuno; Alberto Tebaldi e’ responsabile della logistica e le relazioni esterne, Claudio Sanchioni per quella contrattuale, Barbara Mazzoni per tutti gli aspetti di segreteria e amministrativi”.
Il tuo ruolo cosa prevede e che tipo di soddisfazione ti regala questa esperienza?
“Questa e’ una esperienza splendida, ho la possibilità di mettere in atto con Vale e tutto lo staff della Riders quanto imparato in tutti questi anni di motore, e di imparare ancora. Mi diverto a scovare i nuovi talenti e portarli a bordo, a gestire la pista, e i rapporti con i Team”.
Programmi ed obiettivi di VR46, un primo bilancio dell’Academy…
“Bilancio positivo, nelle prime gare abbiamo avuto piloti nelle prime posizioni. Sono contento di tutti i piloti nei diversi campionati, hanno lavorato tanto durante l’inverno e stanno dimostrando bene, consideriamo anche l’età che hanno questi ragazzi e chi affrontano in pista. Il bilancio per me e’ molto positivo: si vede un cambiamento in loro da quando frequentano l’Academy, sono più maturi, piu’ professionali, stiamo cercando di insegnar loro il nostro modo di vedere ed interpretare le gare (cosi’ come Vale ha fatto con noi)”.
Come selezionate i giovanissimi talenti?
“I primi 4 come dicevo prima si allenavano in palestra, li aiutavamo in piccole cose, abbiamo visto che erano veloci e quindi sono rimasti. Gli altri sono selezionati in modo molto semplice: guardiamo come si comportano, come guidano e come vanno, analizziamo ad esempio le performance nei “T”. Nel 2012 ho visto guidare Fenati e abbiamo subito capito che lo volevamo parte dell’Academy come giovane talento delle due ruote. Idem Baldassarri: a 15 anni vincitore della Rookies Cup, molto veloce molto gas… fino ad oggi la nostra analisi sta dando buoni risultati, poi vedremo”.
Sincero e schietto Alessio: cosa succede a Fenati? Lui è uno di loro…
“Si Fenati e’ uno della Riders Academy e siamo sempre convinti della scelta che abbiamo fatto. Ad oggi vive lontano da noi (ad Ascoli), ma a breve si avvicinerà e farà parte al 100% dei programmi di allenamento”.
In tutto questo il ruolo “pedagogico” di Valentino qual è?
“E’ fondamentale. Passa diverse ore con loro, si allena insieme ai piloti al ranch, in palestra, con il simulatore. I ragazzi imparano da lui il modo di vivere alle gare e fuori da queste, e’ importantissimo, sono tutti molto attenti quando c’è lui, lo capiscono bene il valore e l’importanza della sua presenza e di quello che fa”.
A proposito di VR46… qualche nome, qualche nuovo nome nel panorama agonistico e perché lo avete scelto.
“I piloti della VR46 Riders Academy sono: Fenati, Migno, Bagnaia, Antonelli, Morbidelli, Marini, Baldassarri e Bulega … ognuno con caratteristiche diverse, tutti selezionati come abbiamo spiegato prima, ma tutti talenti”.
Dal tuo punto di vista, quale dei Vs piloti sembra più talentuoso oggi nella Moto3?
“Sono tutti bravi. Hanno caratteristiche diverse ma per me sono tutti bravi”.
Da poco avete raggiunto un accordo con RMU di Ruozi…
“Sono molto contento dell’accordo raggiunto. Noi come Riders Academy abbiamo bisogno di nuovi talenti (oltre a quelli che già abbiamo) e la maggior parte di questi arrivano da RMU. Insieme sono certo possiamo fare un ottimo lavoro”.
Parliamo delle attività del ranch…
“Il ranch e’ una parte di programma di allenamento. Qui si svolgono attivita’ di pista, dove i piloti escono tutti insieme e a fine sessioni analizzano quanto hanno svolto per poi migliorare dove necessario”.
Il tuo sogno più grande quest’anno?
“Vincere il Mondiale della MotoGP”.
Valentino, 36 anni, vincente e determinato, un tuo amico da sempre: qual è il segreto di questa amicizia vera che dura da sempre?
“Siamo amici, siamo cresciuti insieme. Valgono le regole delle vere amicizie che durano negli anni”.
Quali saranno le prossime tappe per VR46…
“Per il momento ci stiamo concentrando sui piloti che abbiamo e i campionati ai quali stiamo partecipando”.
MotoGP: Lorenzo alla Ducati nel 2016, potrebbe essere un ipotesi e come la vedi?
“Come la vedo… per lui sarebbe di sicuro una bella sfida”.
La GP15 di oggi sarebbe calzante per Valentino?
“Sicuramente sì. Complimenti a dall’Igna che ha fatto una moto davvero molto veloce, Vale sarebbe stato competitivo. Mi dispiace molto che negli anni in cui eravamo in Ducati non abbiamo avuto una così”.
Oltre le moto, VR46 quali sono le tue passioni?
“Queste due passioni occupano abbastanza tempo. Ma di sicuro non ne sottraggono a mia figlia, mia grande passione”.