Luca Brivio e lo Junior Team VR46, intervista sul campionato CEV, passando per Nicolo Bulega, Valentino Rossi ed uno staff di tecnici che aiutano i giovani talenti nella crescita agonistica. Juniori Team VR46, realtà attenta ed in evoluzione…
Si dice che l’unione fa la forza e, sotto certi aspetti, la cosa è del tutto vera. Ma si dice pure che, i risultati, le soddisfazioni e le ambizioni di un team, sono il risultato di un’opera decisamente più profonda e capillare, che parte dal basso, dall’attenta analisi delle cose più semplici, sempre con occhio puntato a cogliere l’obiettivo finale…
C’è tutto un lavoro dietro quindi e, specie quando parliamo di racing ad altissimi livelli, i fattori che rendono forte una squadra, vanno ricercati, non tanto nelle performance delle moto in pista, ma, soprattutto, nell’attenta scelta delle persone. Perché l’aspetto umano ed il perfetto sincronismo tra le persone è la base, l’essenza affinché le cose funzionino bene.
Spalle forti con l’esperienza e la voglia di dare qualcosa…
Se poi, alle spalle di questo lavoro, c’è il nome di Valentino Rossi, allora le cose assumono delle “tonalità” ancor più marcate. Ecco perchè lo Junior Team VR46, rappresenta da solo una storia che parte da molto lontano. Perchè, la storia di Rossi, è un qualcosa di unico – inutile nasconderlo senza per questo passare da persona di parte – che però, oltre ai risultati individuali, sta offrendo delle grandi possibilità a molti giovanissimi talenti. E questo è un modo lucido, unico di essere ciò che è Valentino per questi ragazzi, un esempio da seguire, un ulteriore stimolo e carica per tutti loro.
Lo specchio di tutto ciò è la RidersAcademy, dove, questi ragazzi con del talento verace, vengono seguiti passo passo per trasportarli nella “maturità agonistica” che passa sia dai risultati ma, soprattutto, dalla creazione di una storia personale, fatta anche di momenti no che lo staff sa trasformare in crescita del pilota. Riders Academy quindi elabora il potenziale del singolo (fuori e dentro la pista) e lo trasforma in un pilota “prontogara” sotto tutti i punti di vista.
Lo Junior Team VR46, una realtà concreta che guarda avanti…
Il salto successivo è quello di cui parleremo oggi, ovvero lo Junior Team VR46, che vede una presenza fattiva nel CEV spagnolo, scelta non casuale ma mirata e che ha un significato importante per Luca Brivio, Team Manager della struttura legata a tutto l’intero progetto.
Obiettivi chiari, poche strategie ma una crescita sempre in evoluzione…
E visto che gli obiettivi del Team sono importanti, ho voluto approfondire tutti gli aspetti ma, soprattutto, capire, comprendere più da vicino il CEV spagnolo, di fatto un campionato di livello superiore rispetto al nostro CIV (i dati parlano chiaro…), non tanto per ciò che accade, ma soprattutto, per ciò che sa dare ai piloti in termini di crescita.
Luca Brivio racconta, con dovizia dei particolari (cosa non sempre scontata tra i team manager), non solo gli obiettivi dello Junior Team VR46, non solo la crescita ed il talento “certificato” di Nicolò Bulega ma, con passione e voglia di crescere, tutto quello che sta accadendo nel Team in un piccolo grande viaggio a 360° tra moto, tecnici, campionato e pilota. Tutto questo sempre e comunque a strettissimo contatto con Valentino, che ha pensato ad una vera alternativa logica se parliamo del futuro dei nostri giovani, veloci ed appassionati talenti made in Italy…
Luca, tracciamo un primo, secco bilancio sulle prestazioni di Nicolò ad oggi…
“Bilancio senza dubbio positivo, nonostante un po’ di sfortuna nelle ultime due gare, quella di Le Mans e quella di Barcellona, con il terzo posto, dove per due volte il pilota e’ caduto a causa di… altri riders. Siamo un team giovane ma con un considerevole potenziale: ad oggi abbiamo centrato due podi, ma da qui in poi siamo pronti a competere per la vittoria. Guardando le prove, delle gare passate, si può vedere che siamo sempre nelle posizioni alte delle classifiche, Nicolò si piazza sempre tra i 3-4 piloti piu’ veloci”.
Lavorare con ragazzi molto giovani non è spesso facile… Cosa ti piace di più di questa sfida dello Junior Team VR46?
“E’ una esperienza molto stimolante ed avvincente. La cosa che più mi piace e’ che tutti insieme stiamo aiutando dei giovanissimi piloti a formarsi, “a farsi le ossa”, cercando di impostare un metodo di lavoro molto professionale sia all’interno sia all’esterno della pista. La soddisfazione piu’ grande sarà vedere i risultati del lavoro, e dell’impegno che la Riders Academy e lo Junior team stanno mettendo in questo importante progetto”.
Spesso si tende a nascondere il reale valore del CEV, mentre invece il livello agonistico sembra molto alto e molti ragazzi scelgono questa strada, preferendola alle gare italiane…
“Non voglio sminuire le gare italiane, io sono italiano ed orgoglioso di esserlo, ma devo riconoscere che in questo momento il CEV e’ ad un livello superiore rispetto al nostro campionato italiano e quello che può offrire. Credo che il successo del campionato spagnolo sia dovuto all’organizzazione: hanno voluto impostare un format che si avvicina molto a quello del Mondiale, basta pensare agli orari, alle sessioni o al numero di giri prova o in gara. Personalmente lo considero molto propedeutico, e credo sia questo un valido motivo per i team per concentrare qui le proprie energie e per preparare i giovani talenti che, un giorno, potrebbero passare a categorie superiori, fino al Mondiale”.
Esiste un reale vivaio “esplosivo” nel CEV?
“Credo che attualmente ci siano diversi talenti per i quali potremmo sentir parlare nei prossimi anni: Bulega, Canet, Mir, Masia, Pawi…. Se guardiamo indietro, in questi ultimi anni, troviamo altri validi piloti che dal CEV sono passati ad occupare posizioni di rilievo in Moto3, Moto2, e MotoGP: i fratelli Marquez, Rins, Fenati, Bagnaia, Miller”.
Come mai la scelta del CEV? Occasione di crescita per tutti o punto di osservazione mirato?
“Il CEV e’ la finestra immediatamente prima del Mondiale. Se si vuole lavorare e preparare piloti giovani, con un età che va dai 13 ai 16 anni, il CEV e’ il campionato dove in questo momento i piloti migliori possono crescere e confrontarsi tra i coetanei piu’ forti a livello europeo, e prepararsi al meglio per l’eventuale passaggio al Mondiale”.
Come ti interfacci con Valentino sul tema dello Junior Team VR46? Quindi crescita del pilota, eventuali problemi tecnico/umani, ecc..
“Valentino e’ molto coinvolto nel Junior Team nonostante la sua attivita’ principale sia di quella di fare il Pilota in MotoGP. Con lui, sono sempre presenti e molto attivi i suoi stretti collaboratori, Uccio (Alessio Salucci) ed Albi (Alberto Tebaldi). Siamo una squadra, ognuno di noi e’ coinvolto e siamo sempre tutti aggiornati”.
Parliamo della vostra KTM… Lo sviluppo avviene di pari passo con quello delle Moto3 del Motomondiale oppure i vs tecnici hanno “mano libera” anche se la moto è una factory?
“La collaborazione con KTM e’ molto importante, con loro abbiamo un rapporto diretto e questo ci aiuta a gestire subito e con le persone giuste eventuali problematiche che possono nascere durante il Mondiale. Ogni squadra poi prende la propria direzione, ad esempio anche in base alle esigenze del pilota, al suo stile di guida. DI sicuro il rapporto che abbiamo con il nostro Partner ci aiuta perché ci fornisce informazioni che sono importanti ed utili, ma allo stesso tempo c’è anche un grande lavoro da fare internamente, come team, senza alcun supporto esterno”.
Cosa avete provato di nuovo ad Aragon la scorsa settimana?
“La scorsa settimana siamo stati ad Aragon, una sessione per noi molto importante dove abbiamo lavorato per definire il giusto set per le prove di Venerdì 3 Luglio, visto che la prossima la prossima gara si svolge su questo circuito). Prove generali quindi per il setting completo della moto e, in contemporanea, abbiamo testato alcune novità in ambito sospensioni”.
Parliamo di Nicolò: un talento…cresciuto in fretta, cosa ti piace di questo pilota?
“Nicolò e’ un grandissimo talento, credo che per la sua età sia uno dei maggiori talenti nel panorama italiano. Nico e’ molto spontaneo ed istintivo, e questo mi piace molto. Ha il senso della sfida, della competizione, si batte fino all’ultimo perché non vuole arrivare secondo, e questo e’ molto positivo. Credo che Nicolò, per tutte le sue caratteristiche, possa fare molta strada ed esprimere al meglio tutto il suo potenziale”.
Come viene seguito Nicolò dal punto di vista atletico?
“Nico partecipa al programma di allenamento della VR46 Riders Academy, che comporta lavoro in palestra, al Ranch e in pista a Misano. Come tutti gli altri piloti dell’Academy e’ seguito da Carlo Casabianca, preparatore atletico di Valentino Rossi”.
State già pensando al team 2016? Ci saranno cambiamenti?
“E’ presto per dirlo, al momento siamo concentrati sulla stagione in corso e per raggiungere il miglior risultato. Considerazioni approfondite saranno fatte da dopo l’estate, piu’ verso la fine della stagione”.
Due parole sulla MotoGP: grande Suzuki, iper Yamaha, Rossi stratosferico. Due parole su questi argomenti ed un commento sul “blocco” di Marquez e la vitalità ritrovata di Lorenzo…
“Credo Suzuki stia facendo un grande lavoro e questo lo si vede dai risultati che stanno ottenendo in qualifica. Yamaha di sicuro dimostra di aver colmato il gap che c’era negli ultimi campionati con la Honda, e questo lo si vede dalle prestazioni di Vale e Lorenzo. Su Vale… c’è poco da dire: con quello che ha già conquistato, essere ancora così forte ed affamato e competere ancora a un livello così alto, possiamo solo riconoscergli un grande merito, lui e’ un grande esempio per tutti noi e soprattutto per i giovani piloti. Per quanto concerne Marc, invece, credo sia difficile parlare di un blocco o di un pilota in crisi. La scelta di tornare alla ciclistica del 2014 forse e’ un segnale che qualcosa nella moto non andava. Lorenzo, a differenza dello scorso anno, e’ tornato ad essere in piena forma, forse ha cambiato qualcosa a livello di preparazione sia atletica sia mentale durante l’inverno”.
Senti ma un pensierino al Motomondiale ce lo fai? …
“Certo che un pensierino ce lo faccio. Il Moto Mondiale e’ il livello piu’ alto di questo sport e quindi ogni tanto ci penso. C’è da dire che, già dallo scorso anno e se pur con un ruolo marginale, sono coinvolto in alcune attivita’ del Team Sky VR46, e voglio cogliere questa occasione per ringraziare Pablo Nieto, una persona per me di riferimento, che mi aiuta molto e mi da molti buoni consigli, anche sul mio attuale lavoro con il Team Junior.”
Come pensi si evolverà la vostra stagione?
“Ah… potrei dirti come vorrei evolvesse, ma credo tu lo immagini già, poi sai non mi sbilancio piu’ di tanto, scaramanzia… Una cosa posso garantirla: qui non molliamo mai, lavoriamo tutti, insieme e senza sosta. Noi ci crediamo fino alla fine”.
Un tuo sogno da Team Manager, mondiale a parte…
“Che la squadra si senta tale, che il lavoro funzioni e che questo sia riconosciuto ed apprezzato da tutti, ma anche e soprattutto che le persone stiano bene. Se questo succede, e’ piu’ semplice affrontare gli impegni e i ritmi stressanti, la voglia di “crederci” aumenta, ed e’ piu’ facile arrivarci. E’ questo il sogno che ho”.