La nuova Honda Hornet rompe gli schemi. Motore da 755 con manovellismo a 270°, telaio in acciaio, sospensioni Showa ma soprattutto un carattere esaltante
La nuova Honda Hornet è finalmente realtà! Per i tecnici però, non è stato facile definire il carattere del nuovo modello, soprattutto in rapporto al passato ed alla storia da quel lontano 1998, anno della sua presentazione.
Una moto definita molto speciale dagli stessi tecnici Honda, merito delle coinvolgenti prestazioni, sempre a braccetto con l’atavica e proverbiale maneggevolezza.
Le parole di Fuyuki Hosokawa, Test Project Leader Honda R&D Japan
Prima di cominciare questo progetto – spiega Fuyuki Hosokawa, Test Project Leader, Honda R&D, Giappone, abbiamo pensato a lungo e in modo approfondito a che tipo di prestazioni volevamo offrire al pilota.
Sapevamo che era essenziale mantenere la tipica cattiveria della Hornet agli alti regimi, ma che allo stesso tempo, in quanto Hornet di nuova generazione per i tempi moderni, volevamo che il motore fornisse una sensazione di coppia davvero sostanziosa, accompagnata dal sound zoppicante che rende coinvolgenti anche i bassi e medi regimi.
Il nostro obiettivo è sempre stato quello di coniugare queste caratteristiche di erogazione con la massima agilità e maneggevolezza, per rendere ogni momento della guida, anche in città, davvero divertente e appagante.
Per ottenere il tipo di performance e agilità che volevamo, sapevamo che avremmo dovuto sviluppare un motore bicilindrico a “corsa corta” tutto nuovo, con manovellismo a 270 gradi. Questo tipo di propulsore non avrebbe soltanto sviluppato quel tipo di erogazione agli alti regimi, ma anche una consistente coppia ai regimi bassi e medi, l’ideale per guidare sia nei tratti urbani che per fiondarti fuori dalle curve su strada aperta.
I punti di forza della nuova Hornet 755 cc
Partiamo dal nuovo propulsore, un bicilindrico parallelo da 755 cc capace di 92 Cv a 9500 giri e 75 Nm di coppia a 7250 giri che origina un ratio peso/potenza a 2.81 kg/kW.
Spicca la distribuzione “ottovalvole” Unicam, che arriva dalla gamma cross CRF che beneficia di condotti di aspirazione a vortice o Vortex Flow Duct e condotti, sempre di aspirazione, discendenti e questo per una combustione ideale.
Le quote del motore Honda vedono corsa corta da 63,5 mm ed alesaggio di 87 mm con rapporto di compressione di 11:1; le valvole di aspirazione sono da 35,5 mm mentre quelle di scarico sono da 29 mm e sono azionate da braccetti a bilanciere.
E poi c’è il “pezzo forte” del manovellismo a 270° con scoppi irregolari che regala sensazioni di guida uniche per il nuovo modello Honda. Ed inoltre, la trasmissione primaria, muove anche l’albero di equilibratura.
La frizione, invece, gode di cambio a 6 marce con frizione assistita ed antisaltellamento mentre la componente elettronica punta tutto sulla tecnologia Throttle By Wire TBW con 4 Riding Mode (SPORT, STANDARD, RAIN, USER) e 3 livello del controllo di trazione HTSC con antiwheeling integrato su 3 livelli per la regolazione della potenza e freno motore.
Un nuovo telaio con struttura a diamante
Il bicilindrico è sistemato all’interno del nuovo telaio (pesa 16,6 kg contro gli oltre 18 della CB650R) avente struttura a diamante; quindi molto leggero grazie all’attenta pianificazione del suo spessore e della sua rigidità per pareti e tubi di cui è composto.
Le sue quote sono 25° per ciò che concerne l’inclinazione cannotto, un’avancorsa di 99 mm ed un peso in odm di 190 kg. Le sospensioni, inoltre, puntano sulla forcella Showa da 41 mm SFF-BP (Separate Function Fork Big Piston) da 41 mm e sul mono Showa (regolabile su 5 livelli) con Pro-Link.
L’impianto frenante si avvale di dischi da 296 mm e doppie pinze a quattro pistoncini con attacco radiale davanti e coperture da 120 (canale 3,5”) e 160 (canale 4,5”). Per la nuova Hornet sono state progettate e disegnate piastre sterzo dedicate.