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    LEM Dirt Bike J4, la soluzione vincente

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    Prima di addentrarvi nel capire tecnicamente la LEM J4, guardate il video della prova in cui racconto questo prodotto, sempre “sincero” nella sua essenza

    LEM J4 è davvero la soluzione per un fuoristrada leggero. La mia frase “promette quello che mantiene” all’interno del video non è un “errore lessicale”, ma vuole sottolineare proprio questo aspetto.

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    La J4 quindi, promette molto e sa mantenere una praticità ed un divertimento ad un prezzo iper-asciutto per l’offerta proposta al cliente. Dopo aver visto il video, quindi, potrete esplorare la moto leggendo la tecnica di questa cross/enduro.

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    Scopriamo l’essenza tecnica della LEM J4

    La vera forza di un’Azienda è riuscire a mantenere nel tempo le proprie capacità, spesso legate ad un mercato in continua evoluzione. LEM appartiene a questo stato di forza e reattività che l’hanno sempre distinta. E poi è un’Azienda italiana che oggi copre gran parte della mobilità “hobbistica” e Green, grazie a prodotti evoluti e coerenti allo spirito di base.

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    LEM un marchio storico con tante storie dentro

    Come racconto nella video prova, il nome LEM è molto conosciuto nel segmento offroad, in quanto, ogni appassionato a partire dagli anni ’70, ha mosso i suoi primissimi passi proprio in sella alle minicross by LEM.

    Un traguardo non certo da poco che ha un suo valore aggiunto e che scopre quella parte appassionata di cui è composto tutto il gruppo di lavoro del gruppo di Sarno, location dove nascono idee e progetti che si tratti di moto offroad, minicross, bici elettriche, monopattini e moto.

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    Una entry level che sorprende sempre

    Scopriremo man mano le novità 2024 mentre oggi mi concentro su un prodotto molto particolare e destinato anche ad un pubblico adulto.

    La Dirt Bike J4 250 infatti, è una cross che vanta molti plus che andremo a scoprire. Una moto “lineare” nelle prestazioni, nel design oltre che nella bontà del progetto, che certo non vuol essere qualcosa di estremo, ma un oggetto per divertirsi senza troppe pretese tecniche.

    La J4 riempie una fetta di mercato deserta

    La J4 è una cross ben fatta, con un robusto telaio e con un motore da 250 cc 4T che non smette di stupire per progressione e robustezza meccanica.

    Tra l’altro, la cross LEM, si inserisce in una fetta di mercato abbastanza deserta, ovvero quella delle offroad a basso costo ma che comunque restano valide per muovere i primi passi o per un enduro soft.

    Prezzo TOP!

    E poi il prezzo è letteralmente stratosferico: 2.950,00 euro a cui (se la ordinata sul e-commerce LEM) bisognerà aggiungere 95,00 euro di trasporto con arrivo a casa della moto in cassa, pronta ad essere montata solo in alcune parti.

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    Nella video prova racconto come va questa J4 250, quindi vorrei concentrarmi su come è fatta e sui suoi plus tecnici. Ma prima una breve premessa che nasce da una logica e naturale domanda: a chi si rivolge questa moto? La risposta è articolata ma semplice e passo subito all’attacco…

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    Premessa necessaria per comprendere l’anima della J4

    La J4 250 è “giusta”, ad esempio, per adulti che muovono i primi passi in fuoristrada, per chi, prima di passare ad una cross vera, vogliono capire se questa specialità è per loro, oppure per quanti non vogliono problemi e vorranno utilizzarla occasionalmente, magari con gli amici su un fettucciato enduro.

    È anche adatta come moto scuola per dei corsi di guida offroad, oppure per affrontare un enduro “soft” o per girare sui campi da cross, a patto però di comprendere che questa non è una cross specialistica. Quindi nessun doppio o triplo ma solo salti “umani” senza esagerare e senza chiederle quello che non potrebbe offrire al pilota.

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    La moto (realizzata in Cina ma su specifiche di qualità LEM) è ben fatta, ben rifinita e gode di un robusto telaio rinforzato dove serve.

    E pure le sospensioni sono ben realizzati e funzionano, come vedrete nel video, molto bene a dispetto del prezzo finale della J4.

    Design che piace

    Un design azzeccato che punta sulle due colorazioni disponibili rosso ed arancio. Di fatto è una cross moderna con un suo stile a partire dalla forma dei convogliatori, molto rastremati e lasciano intravedere la parte centrale del telaio, verniciato, nel nostro caso, in arancio brillante.

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    Le plastiche sono di buona fattura (belle e resistenti le grafiche 3M) ed anche dopo un uso prolungato, non subiscono deformazioni dei materiali. L’assemblaggio generale è buono e piace la presenza del marchio ProGrip per le manopole; la sella è ampia ma, soprattutto, vanta uno strato di antiscivolo, decisamente utile al pilota per non arretrare in alcune situazioni di guida.

    Per il resto il design è accattivante, con il bel motore che è poi l’attore principale di questo progetto J4, un robusto 4T raffreddato ad aria che certo è un vero campione in termini di affidabilità, bassi consumi e ridottissima manutenzione.

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    Un motore affidabile e potente

    Si tratta di un’unità prodotta dal colosso cinese Zonghshen, lo stesso che produce la stragrande maggioranza dei motori pitbike e non solo. Vanta distribuzione “duevalvole” SOHC ed accensione CDI con avviamento sia kick-starter che elettrico, altro grande plus della J4.

    È alimentato da un carburatore da 28 mm che respira all’interno di una cassa filtro dedicata ma, soprattutto, ben isolata da polvere, acqua e fango.

    Questo motore eroga 21 Cv ed ha cubatura da 250 cc, quindi tanta coppia e spinta ai bassi e medi regimi, i range migliori per guidare bene in offroad.

    Un telaio progettato con cura

    La struttura telaistica prevede un telaio rinforzato a culla chiusa con fazzoletti di rinforzo nella zona del cannotto di sterzo mentre la porzione centrale, alle spalle del piccolo serbatoio, si compone di un triangolo di giunzione per la trave discendente.

    La sella di trova a 970 mm da terra mentre le quote della moto sono agili per essere divertente e pratica anche per i meno esperti. Le ruote sono da 21 e 18”, quindi in “linea” con le misure offroad.

    La forcella USD è affiancata da un mono posteriore con leveraggio di rinvio ed è regolabile in estensione. Infine, l’impianto frenante morde con due dischi a margherita e pinze di generose dimensioni.

    (Foto LORENZO PALLONI – Editing video Andrea Di Marcantonio)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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