La vittoria di Marc Marquez al Sachsenring è un qualcosa di strepitoso per la MotoGP. Ma è il risultato di un grande lavoro spesso poco raccontato
La vittoria di Marc Marquez al Sachsenring è un qualcosa di strepitoso per la MotoGP. Un guizzo creativo che lo spagnolo ha saputo cucirsi addosso con grande determinazione e coraggio, dopo le non brillanti performance di inizio campionato e quanto accaduto lo scorso anno.
Un recupero difficile dopo l’intervento, complesso e delicato nella fase dell’infezione, che però non ha intaccato la forza mentale del rider Honda né la sua tenuta psicologica visto il risultato.
Vittoria numero 57 in MotoGP
Marquez ama questa pista, al punto che questa vittoria è la numero 11 su questo circuito. E torna a vincere dopo quasi 600 giorni di “digiuno”, collezionando così la vittoria numero 57 in MotoGP.
Ma, al di là dei numeri, emerge una capacità superiore del suo talento che non smette di stupire tutti, anche quando parliamo di recupero fisico. Marquez sa affrontare le sconfitte ed ha dimostrato tutta la sua determinazione nel rendere un risultato speciale quanto eccitante.
Ha tenuto botta per tutta la gara, ha saputo amministrare un distacco letteralmente implacabile ed ha guidato con un ritmo impressionante e costante soprattutto. Le aspettative qui in Germania c’erano ma nessuno avrebbe pensato ad una vittoria così assoluta e senza sbavature.
Una grande consapevolezza in sé stesso. Sempre
Entrando più nel dettaglio sul pilota, Marquez ha una grande consapevolezza di sé stesso e la Honda tutta senza Marc, sembrava quasi persa, confusa e meno veloce. Marquez invece ha saputo ribaltare ogni aspettativa mostrando alla MotoGP il suo lato più forte del carattere, deciso ed iper-reattivo quando lo si deve essere.
Credo che Marc Marquez sia la “figura” più attuale della MotoGP, del pilota di questa next generation e questo perché è perfettamente calato nel ruolo di leader assoluto. Con lui la squadra sembra lavorare meglio, appare più amalgamata e capace di rispondere alle esigenze di un pilota completo ed unico nel suo brillante talento.
Dall’atmosfera quindi si intuisce che, alle spalle di questo risultato, c’è un grande lavoro mirato di team, famiglia, persone che hanno contribuito a rendere speciale questa vittoria. Spesso si racconta quasi zero di ciò che esiste alla spalle dei piloti nelle settimane, nei giorno che precedono una gara.
C’è invece un lavoro psicologico enorme, ci sono motivatori e motivazioni che però bisogna saper sfruttare per costruire risultati come questo di ieri. Ci sono chiacchierate, dialoghi e sguardi che molto spesso – e per fortuna – sfuggono a tutti noi ma che invece sono assolutamente utili per il pilota.
Dentro alla sua testa ci sono meccanismi delicati ed equilibri a volte precari, specie dopo un periodo nero come quello vissuto da Marc Marquez. La forza totalizzante che consente simili performance dunque. è un lavoro complesso e poco raccontato che ha un ruolo essenziale su come andrà una gara.
Honda, tutta attorno a Marquez
Lo spiega bene Marquez tra le righe, nelle pieghe intime dei suoi sguardi e dagli abbracci liberatori di fine gara. Lo racconta la tensione al suo box durante la gara così come la “presenza” di tutta la squadra in ogni istante che costruisce, un pezzo alla volta, il risultato. E questo da sempre. Ruolo chiave certo lo hanno avuto Emilio Alzamora ed Alberto Puig, persone che hanno temuto il peggio circa il proseguo della carriera di Marquez.
Quindi Marquez è un talento ma è supportato sempre da persone che credono in questo dono. Rappresenta cosa sia un pilota naturale al 100%: nella sua velocità, nel suo guizzo, nel suo costruire i risultati, nell’affrontare gli avversari in pista anche in modo deciso ma, soprattutto, cosa significhi credere davvero in sé stessi dopo un digiuno enorme datato 2020. Come dice lo spagnolo, “Stavamo cercando una stazione di servizio ma ora ne abbiamo trovata una ed il serbatoio è di nuovo pieno”. Un monito diretto e lapidario per la concorrenza spietata della MotoGP, un nuovo inizio ed un modo per dire che Marc Marquez non è mai andato via…
Marc Marquez: “Questo è uno dei momenti più importanti e difficili della mia carriera. Oggi sapevo che c’era una grande opportunità per fare qualcosa. Quando ho tagliato il traguardo mi sono divertito ed ho poi trovato ad aspettarmi tutta la mia squadra. Ero molto emozionato, perché loro mi hanno aiutato molto dopo una situazione così difficile. È impossibile tornare a vincere da soli, servono persone, serve una buona squadra, una buona squadra di medici, un fisioterapista. Honda mi rispettano molto. Alberto Puig, Emilio Alzamora, la mia famiglia, mi hanno aiutato tantissimo.
Ora è tempo di godermi questo fine settimana, stavamo cercando una stazione di servizio ma ora ne abbiamo trovata una e il serbatoio è di nuovo pieno. È una motivazione in più per me, per la Honda, per gli ingegneri, per la squadra e vediamo cosa porterà il futuro. Quando ho visto alcune gocce di pioggia al quarto giro mi sono detto che questa sarebbe stata la mia gara. Ho iniziato a spingere a questo punto e poi quando ha iniziato a piovere più forte, ho spinto ancora di più e poi è iniziata la seconda gara con Oliveira. Lui spingeva tanto ed era molto veloce, era difficile mantenere la concentrazione perché tutti i ricordi, tutto quello che ho vissuto nell’ultimo anno, mi sono venuti in mente. Ma ce l’abbiamo fatta. E lo rifaremo”.