Dario Marchetti vince sotto il diluvio degli Speed Days…
Dario Marchetti ha vinto per la seconda volta la gara della categoria BEAR negli Speed Days, la serie di corse motociclistiche internazionali che si disputano in luglio sul Red Bull Ring di Zeltweg, in quella che fu la Germania Est. Anche questa volta un successo sotto il diluvio, come lo scorso anno: dopo parecchi giri sull’asciutto, ma sotto un cielo pieno di nuvoloni, c’è stato un nubifragio che ha imposto di anticipare la bandiera a scacchi di 4 giri. Per il pilota di Castel San Pietro Terme non è cambiato niente: era solo al comando con 4” di vantaggio, con le prime gocce ha visto il suo vantaggio aumentare di un altro secondo e ha vinto senza rischi.
«La moto finalmente andava bene – ha raccontato –. Ho dovuto correre con il muletto perché nelle prove ero caduto con la moto migliore, distruggendola, e i meccanici hanno dovuto sgobbare per trapiantare quel che si poteva; non il motore più veloce, purtroppo, e non la forcella, che si erano danneggiati. Infatti durante le prove ufficiali e anche nella gara della Superbike che si è corsa prima non ero a posto. Ma i ragazzi hanno avuto l’intuizione giusta, hanno cambiato diverse parti interne della forcella e la musica è cambiata: nella BEAR ho capito fin dal primo giro che non avrei avuto difficoltà».
Nella gara della Superbike invece la moto non era ancora a posto, e il resto lo ha fatto un dritto: Marchetti era quarto ma nella bagarre dei primi giri ha fatto un errore in frenata tentando un sorpasso, ha perso terreno ed ha concluso al sesto posto. La vittoria è andata all’austriaco Christian Zaiser, per diversi anni impegnato nel mondiale della categoria.
«Decisamente questa di Zeltweg è la mia gara – è il bilancio di Marchetti – ma dopo le prove ho temuto di non farcela: ero finito in ospedale due giorni prima in Italia, per una caduta in allenamento, a causa di una perdita d’acqua; sono caduto nuovamente qui mentre verificavo il rendimento delle gomme sulla distanza, quando sono consumate, ed è stato un gran volo perché mi trovavo in un curvone da quarta marcia. Ho distrutto la moto e ho preso un mucchio di botte, mi sentivo come dopo un match con Tyson. Avevo male dappertutto e invece la domenica non sentivo più niente. Fantastico! Sì, questa è proprio la mia gara!».