Raccontare i fatti ma esprimere anche opinioni. Dopo il podio freddo di Jerez ecco qualche riflessione. Su Rossi, su Lorenzo su Marquez ed il futuro della MotoGP…
Tutto parte dal podio di Jerez. Un podio con Valentino Rossi che acciuffa un’altra vittoria, vittoria ampia, meritata, pungente da aggiungere nel suo personalissimo albo d’oro, una storia intensa che dura ormai da anni. Rossi, Lorenzo e Marquez sono sul podio spagnolo ma, purtroppo, sia Jorge che Marc ignorano Valentino, anzi ne evitano lo sguardo, anche se Rossi un timido tentativo di “relazionarsi” con i due lo ha fatto… Ma forse questo a molti è sfuggito.
Altri tempi quando la stretta di mano era sincera…
Per carità tra avversari non regna sempre buon sangue ma credo che “la sfida in pista” è comunque un momento che i piloti condividono allo stesso modo (e con lo stesso dosaggio di adrenalina) e quindi la rivalità lì si accende, ma poi, a fine gara, una stretta di mano, lo champagne e tutto il resto, credo debbano essere cosa normale sul podio…
Quindi non fa bene vedere questa indifferenza “programmata”, non fa bene che lo sport si trasformi da rivalità a assenza relazionale, perchè loro – i piloti sul podio – sono dei professionisti ma soprattutto dei campioni che non devono lasciarsi prendere da questa modalità che via via, specie negli ultimi anni, sembra essere più una moda mediatica che un fatto compiuto…
Rossi: vittoria numeri 113, una bella storia italiana…
Valentino Rossi domenica scorsa si è regalato la vittoria numero 113: ed è finito sul podio ben 213 volte senza dimenticare i suoi 9 titolo iridati, di cui 6 in MotoGP… Questi sono fatti. Ma la MotoGP sta cambiando, nonostante siano in molti a dire il contrario: avanza il business, elemento su cui ruota il perno della stessa MotoGP e che, in certi frangenti, crea questa “rivalità” sui podio dei GP.
Lo so, in molti non sarete d’accordo, ma Rossi a 37 anni è uno che ha ancora voglia di sorridere sotto al casco, di improvvisare vittorie, piazzamenti e manovre in pista “inventate”, podi; ed è in grado di lottare, combattere e lo fa sempre con la stessa carica e grinta che nessuno al contrario può discutere.
Piace questo suo modo di vivere le gare ed anche Marquez ha ammesso che, nella gara di Jerez “Valentino era ad un altro livello”, a testimonianza che, giù dal podio, anche Marc ha compreso questa vittoria quale elemento per capire ancor più la classe di Rossi.
Futuro alle porte: Lorenzo se ne va in Ducati, arriverà Vinales?
Ed ora che il futuro è alle porte, ora che forse potrebbe arrivare in squadra Maverik Vinales, veloce, giovane e promettente, le cose potrebbero cambiare. Altro giovanissimo che arriva nel team, altra rivalità da costruire da zero, un nuovo rapporto personale da inventare per creare equilibrio e non tensione come oggi è palese ed accade con Jorge Lorenzo, in migrazione Ducati nel 2017.
Rossi è anche il futuro dei giovani…
Ma, cambiando il punto di osservazione su Rossi, ed alzando lo sguardo più avanti, scopriamo che Valentino è avanti anche con le idee: la VR46 Riders Academy, lo Junior Team VR46, il Ranch ed i piloti che segue e fa crescere, sono un altro punto di forza della “pienezza” di Valentino, che certo è attento alle cose che cambiano ma sa bene che molto o tutto della MotoGP è sulle sue spalle, grande e meritata responsabilità, visto che, come afferma anche Carlo Fiorani che con lui ha lavorato parecchio, “Vale è un regalo del motociclismo”, affermazione che in realtà è il punto di arrivo di una carriera a dir poco strepitosa, colorata, unica nel suo genere ma, soprattutto, che ha avvicinato alle due ruote un sacco di gente, anche adulta, anche non appassionata delle due ruote. Un valore aggiunto che spesso pochi vogliono ricordare quale elemento vincente della sua innata “mediaticità” globale.
Ora cosa accadrà dopo la vittoria di Rossi ad Jerez?
Ecco forse, radunando queste idee quel podio di Jerez domenica avrebbe potuto esprimere qualcosa in più, perchè Rossi lo è a prescindere dai detrattori o dai suoi milioni di fans sparsi su e giù per il globo terrestre…
Le cose non cambieranno ed oggi, dopo Jerez, cambieranno ancor meno anzi la rivalità si farà più accesa e forse anche più “forte” in pista e senza esclusione di colpi. Voglio poter credere il contrario e che le carte di ognuno dei primi cinque del Motomondiale 2016, possano essere giocate sul piano della vera e sincera sportività.
Quella che ha il profumo della sfida tra piloti e non tra sguardi e strette di mano non date…