Il nostro motocross è uno sport dimenticato. Antonio Cairoli vuole questo 9° titolo iridato ma è “solo” nell’impresa. L’ennesima grande impresa…
È un grido di rabbia che viene dall’anima e dal cuore, dettato dall’indifferenza, dal non voler vedere la realtà in una calcolata distrazione che porta solo ancor più rabbia. È una situazione quasi paradossale quella sta vivendo Antonio Cairoli nel suo ennesimo percorso verso un (probabile) titolo. Forse Tony è troppo solo perché il motocross è stato da tempo abbandonato per spostare volutamente l’interesse del pubblico su altre discipline più “mondane” e di tendenza.
Antonio è forte, il più forte di tutti i tempi. È un ragazzo speciale che si è costruito da solo con immensi sacrifici, un pilota agonisticamente preparato, un vero grande campione che sa far brillare le folle di tutto il mondo. Ma questo, evidentemente, non basta più oggi.
Il grido è pure quello di una disciplina che non è abbastanza recepita nel nostro Paese, perché tutto l’interesse è proiettato sulla MotoGP, sulla SBK o in parte sulla Formula 1. Questo non rende onore al motocross, al nostro bel motocross, disciplina bellissima dove polvere, fango, fatica e sudore sono gli “argomenti” di ogni gara, di ogni corpo a corpo in pista che vale la pena vivere da spettatore almeno una volta nella vita.
Un’impresa che non deve passare indifferente…
Il tema caldo è quello dell’ennesima impresa di Antonio Cairoli che si prepara, o almeno ci sta provando, a vincere il suo 9° titolo iridato (nove titoli capito?), un numero impressionante di vittorie con alcune fasi alterne, anche di cali o infortuni, a cui Cairoli ha sempre reagito con aggressività, cercando sempre di trovare e ritrovare la giusta motivazione per vincere ancora ed imporsi. Perché lui è uno che da tutto, sempre e comunque!
Ma il problema certo non è il Tony nazionale ma, piuttosto, quella lenta e inesorabile “ipocrisia” che premia altre discipline, senza contare che Antonio è un pilota italiano da impresa che merita attenzione ai massimi livelli. Il motocross, è vero, è sempre stato uno sport dichiaratamente “povero”, dove girano pochi soldi e dove la fatica e l’impegno dei piloti viene sempre quasi dimenticato. Nessuna disciplina richiede una preparazione così estrema e capillare come il motocross e questo è un dato certo e che nessuno può contestare.
Lo sport non è la logica del denaro ma fatica e risultati…
Purtroppo, come spesso accade in Italia, emergono solo le discipline dove girano un sacco di interessi commerciali e dove i soldi sono padroni della scena. Non è bello né produttivo e corretto questo e qualcosa si deve pur fare per far “arrivare” alla gente quanto sta accadendo nel “nostro” motocross dimenticato in soffitta…
Pochi soldi poco onore? L’impresa che sta compiendo Antonio Cairoli è a mio avviso paragonabile (ma forse lo è di più) a quella di Andrea Dovizioso in MotoGP; una lenta progressione di successi che sta portato il “Dovi” e la Ducati non troppo lontani da un probabile titolo iridato…
Cairoli, stessa impresa se non meglio, si sta imponendo in questa stagione ed è in testa alla classifica del Mondiale MXGP con 605 punti (si avete letto bene!), distanziato da Herlings di quasi 100 punti; insomma una misura che rende idea su quello che sta compiendo il binomio perfetto Cairoli/KTM. Lui ha ottime persone attorno ma, soprattutto, è lui la motivazione di sé stesso.
Si parla solo della MotoGP, bellissima, ma c’è anche altro quando si parla di vere imprese!
Credo che tutto questo non può, non deve passare inosservato alla massa degli appassionati legati ai motori tutti; è comunque una grande impresa italiana, al pari, lo ripeto, di quella di Dovizioso, di Rossi o Petrucci in MotoGP. Dopotutto non è che di italiani ce ne siano altri a questo livello, almeno per ora. Quindi quel grido nemmeno troppo soffocato ha una sua ragione di esistere.
Mancano solo 4 gare alla fine del Mondiale MX GP ed Antonio Cairoli vola sempre più in alto. Facciamo in modo di stargli tutti più vicino nella sua ennesima, grande impresa, perché è un italiano che vince nel mondo e che sta portando ad altissimi livelli il nostro motocross. Forse, per una volta almeno, dovremo essere tutti meno “pigri” ed alzarci da quel divano comodo per un tifo alla massima potenza verso l’ennesima impresa di Tony Cairoli, uno di noi, un italiano fortissimo che ora più che mai ha bisogno del tifo di tutti…
FORZA TONY!