Ultima parte, la terza, di questo breve viaggio dentro MY Eicma, le novità a nostro avviso più interessanti e dallo spirito innovativo: è la volta di MV Agusta e BMW con due proposte estreme per concetti e distanti anni luce una dall’altra…
Tra poco avrà inizio la “stagione del pensare”, ovvero dove cadrà la scelta laddove la crisi spietata sta “uccidendo” posti di lavoro, energie, voglia di fare ma, soprattutto, (complici i costi spropositati di assicurazione e ricambi) quella passione di andare in moto, proprio perché, la moto, sta diventando un lusso per pochi eletti…
Non è una situazione ne semplice ne facile e non sono affatto ottimista perché di Crisi si parlerà per anni inutile nascondercelo. Le Aziende chiudono e tutto viene fatto in “ristrettezza”: solo le idee galleggiano libere, ed infatti, MV Agusta e BMW propongono due proposte accattivanti, nord e sud della passione per le due ruote, turismo e roadster, prestazioni e classicismo, vitalità ed uso pratico della moto.
Scossone al segmento dell’avventura…
Due modi di dire e fare viaggio, di vivere il ritmo di un concetto che ci sta a cuore, come quello del sound, delle prestazioni ma anche della possibilità di tuning sulla moto, come nel caso della R nineT. Però, in tutto questo scenario di Crisi, la nostra fantasia è assolutamente creativa, come dimostra la Turismo Veloce di MV Agusta, Azienda che “sconfina” in lidi mai varcati e che, con questa moto, rispolvera il concetto turistico rendendolo molto più adrenalinico, cosa che certamente darà un nuovo senso alla nicchia, attualmente egemonia tutta firmata BMW….
MV Turismo Veloce: un nuovo modo di dire/fare viaggio
Interessantissima proposta da MV, Azienda che, per la prima volta, spazia in “ambienti” nuovi per il marchio varesino, che consolida il sinonimo di prestazioni ma che guarda al futuro con questo nuovo modello, la Turismo Veloce appunto, che “spacca” nettamente l’egemonia BMW/KTM sull’argomento turismo DOC. Già il nome racconta ed evoca uno stile differente di fare turismo, sapendo di poter contare su tutta una serie di “gadget tecnologici” legati alla tradizione MV se parliamo di prestazione assoluta.
Tra questi l’MVCSC MV Agusta Chassis Stability Control, con sospensioni semi-attive, il cambio elettronico up&down EAS 2.0, l’MVICS con piattaforma inerziale, l’Anti Wheelig System e le valigie trasversali da 60 litri, per andare ovunque. Ma la Turismo Veloce è soprattutto una MV Agusta e quindi il comparto ciclistico beneficia di tutta una serie di schemi, unici per una moto che viaggia in grandi spazi.
Telaio a struttura composta, sospensioni al top
Si tratta di una struttura ridisegnata con tubi anteriori in acciaio ALS nella fascia anteriore (1420 mm l’interasse, 108 mm di avancorsa ed un peso a secco di 207 kg) e piastre in alluminio con area centrale più grande, pronta ad ospitare il cavalletto centrale; le sospensioni sono tarate si per l’uso turistico, ma senza dimenticare il dinamismo vitale MV; quindi il sistema MVCSC merita la forcella da 43 mm ed il mono Sachs con annessa la sofisticata elettronica che regola in continua il lavoro dell’idraulica.
Questo grazie anche alla piattaforma inerziale che “lavora” sull’algoritmo Skyhook, sviluppato da MV Agusta e che opera anche in movimento. Altre caratteristiche delle due versioni, visto che c’è anche quella denominata “Lusso”, sono l’ABS di serie, la personalizzazione dei mapping attraverso pratici pulsanti sul manubrio, una strumentazione espressamente disegnata per questa moto con display TFT a colori da 5” ed il sistema di acquisizione dati GPS per la versione Lusso.
800 cc e tanta sofisticata elettronica per la Turismo Veloce
Tre cilindri, 800 cc, molto compatto, è caratterizzato dai plus tecnici della soluzione dispara dei tre cilindri, ovvero, buona trattabilità ai medi e bassi regimi ed ottimo allungo. Al fine di renderlo ancor più snello, tutti i circuiti di raffreddamento liquido/olio, sono tutti integrati, mentre le zone di fusione nascondo l’albero controrotante, soluzione introdotta nella SS F3 675 e che aiuta nei cambi di direzione perché riduce l’inerzia in quel momento della guida, così come la messa a punto del motore è stata “orientata” per l’uso turistico/sportivo della Turismo Veloce.
BMW: la R nineT, 90 anni…senza dimostrarlo
Di fatto è l’anno delle proposte “particolari” (anche Yamaha con la SR400 ha fatto un passo indietro nel tempo come avrete visto), retrò se vogliamo; quindi BMW non si è tirata indietro per questa occasione, proponendo questa intrigante R Tnine, moto che “aggancia” e prede spunto dai 90 anni di tradizione moto della Casa tedesca. Concetto di essenzialità, il cui design piace per le sue forme morbide e classiche, tradizionalmente utili per vivere l’essenza ed il fascino dello stile retrò d’effetto. Stile purissimo quindi e molte caratteristiche artigianali completano l’area emotiva della R nineT.
Le peculiarità di questa roadster sono quindi il bicilindrico boxer da 1150 cc da 110 Cv a 7750 giri, con coppia di 119 Nm a 6000 giri, la modularità del telaio con parte posteriore scomponibile, le sospensioni classiche, quindi forcella a steli rovesciati e Paralever posteriore, terminale di scarico collocato a sinistra dal doppio ed appariscente terminale, ruote a raggi, pinze freno monoblocco a 4 pistoncini con dischi anteriori da 320 mm ed una grande opportunità di personalizzare questa moto che certo si presta non poco alla “customizzazione”…
Parola d’ordine, spazio alla fantasia!
La verà novità è però la possibilità di modificare lo stile della moto: il telaio in acciaio a doppio trave è del tutto nuovo e si compone di 4 elementi tra cui il telaio principale, quello posteriore, un componente posteriore ed il telaietto per il passeggero. Tutti i collegamenti tra le zone avviene quindi per mezzo di viteria ed è questo che rende la R nineT una moto che può variare il proprio aspetto da Roadster multi faccia. Ed anche la ciclistica è stata pensata per garantire agilità massima e divertimento, grazie ai 1476 mm di interasse, un’avancorsa di 102,5 mm ed un’inclinazione cannotto di 64,5°.
Sospensione anteriore dalla sportivissima S1000RR…
Si proprio così! La forcella classica che equipaggia i motori boxer, ha lasciato ampio spazio ad un’unità proveniente dalla S 1000RR, elemento che garantisce inoltre la massima libertà di movimento pensando in un’ottica di preparazione della moto; dietro c’è invece l’affidabile Paralever con mono, la cui regolazione del precarico avviene per mezzo di pomello in alluminio. Ma anche la scatola del differenziale è stata ridisegnata ed è nuova: ora vanta tre attacchi che consentono magari di montare la targa in posizione laterale, montare magari scarichi diversi o equipaggiare la R nineT con ruota posteriore da 6”, anche se per queste modifiche è necessaria la nuova omologazione.