Nicky Hayden ci ha lasciato alle 19,09 di stasera. A questo nulla si può aggiungere se non quell’amara e sconsolata tristezza del momento, che ci fa sentire spesso vulnerabili e soli davanti alle fatalità…
Una fatalità davvero quella di Hayden che non ha spiegazione logica, anche se la morte logica non è mai…
A volte, certe disgrazie, fanno riflettere ma fa male anche ascoltarle, sentirle dentro perché siamo tutti motociclisti ed appassionati delle gare in moto, di quel senso di assoluta libertà che solo le due ruote sanno regalare.
Ma quel giorno, Nicky, era in bici e non in moto a 300 km/h ma è stato sopraffatto da quel destino crudele ed amaro. Andarsene dalla vita non ha mai senso quando si è così giovani ma è la vita si dice… Ma, andar via così, è qualcosa di inacettabile, che però va accettato per forza di cose.
In questo brutto momento di tristi pensieri, l’abbraccio GRANDE, l’ultimo è tutto per Nicky, per la sua famiglia, per quei sogni spezzati per sempre. Non so cosa aggiungere se non che a volte vorrei comprendere il perché di “certe storie”, di certe disgrazie così devastanti e paradossali che sembrano studiate a tavolino ma che, invece, fanno parte dell’ineluttabilità della vita. Così variabile, così in bilico, così sempre appesa al destino.
L’ultima gara Nicky l’ha corsa nella sua stanza dell’Ospedale Bufalini, ma, stavolta, ha vinto qualcun altro. Caro Nicky siamo tutti sconvolti, in tanti vorremo dire, fare qualcosa ma nessuno può farti tornare indietro, nessuno può ridarti la vita.
Altre parole non servono a nulla o meglio sono solo delle parole…
Nicky eri sempre sereno, rispettoso, sincero e mai fuori dalle righe, sempre metodico ma soprattutto umile nel porti al prossimo, anche quando eri al box con i tuoi tecnici.
Una bella persona di fatto e che ci mancherà tanto. A tutti.