A EICMA, nello stand Husqvarna, erano esposti due (strepitosi) modelli già stati “visti” in qualità di concept nel 2014; mi riferisco alla VITPILEN 401 e SVARTPILEN 401…
Queste moto segnano oggi l’ingresso della Casa austriaca nel “mondo” delle moto stradali. E mi piace segnalare il fatto che Husqvarna abbia avuto coraggio ed elementi per andare verso un nuovo concetto moto che certo è piaciuto non poco e che sa di innovazione, con quella voglia di rinascita – dal punto di vista dell’utenza appassionata – di cui avevo già accennato nell’articolo/video dedicato a EIMA 2016…
I nomi di queste due “real street” (moto per uso a corto raggio quali le scrambler, le cafè racer o le sport tourer) rappresentano un salto nel passato con la VITPILEN – “Freccia Bianca” e la Silverpilen del 1955 ovvero la “Freccia Nera” che segue più la sua natura offroad. In entrambe convivono più elementi anche se il più interessante è la loro semplicità ma sempre abbinata alla massima impronta tecnologica, tra cui il monocilindrico da 375 cc ovviamente dotato di iniezione elettronica.
Una ON, l’altra OFF: i due mondi della VITPINEN e SVARTPILEN 401
La VITPILEN 401 vanta quindi una sincera scolpitura delle forme che si somma ad una posizione di guida molto avanzata con i due semimanubri rialzati ed un’ergonomia fluida; spiccano però alcuni elementi del tutto unici quali le sospensioni WP, l’impianto frenante BuBre e luci LED davanti e dietro.
Dall’altra parte la SVARTPILEN 401 urbana per default ma con l’innata tendenza OFF grazie al pacchetto tecnico che prevede coperture tassellate, griglia portapacchi, protezioni maggiori, la bella piastra paramotore e la griglia sul terminale di scarico e, ci sta tutta, una posizione di guida decisamente più alta per via del manubrio alto.
E poi c’è la versione AERO dotata di carena realizzata al fine di far arrivare più aria al propulsore e la speciale verniciatura argento/nero. “Queste moto sono uniche: sono surreali eppure concrete, umili ma importanti” – lo afferma Craig Dent, creative lead Husqvarna Motorcycles transportation design – che certo fa capire le “intenzioni” Husqvarna in termini di “aprire un nuovo mercato” moto con una fantasia leggermente imperativa e proiettata al nuovo per davvero oltre che all’innata originalità…
Un po’ di tecnica per due moto uniche…
Spicca il proiettore LED anteriore a luce circolare che, tra l’altro, è design puro sul resto delle due creazioni Husqvarna: la base ciclistica è un telaio a traliccio, adatto sia allo stile che alla “sensazioni” che regala, merito pure dell’attenta collocazione delle masse, tutte indirizzate verso il baricentro il che significa una cosa sola, massima maneggevolezza e precisione di guida. Si tratta di una robusta struttura al CrMo dotata di tubi idroformati, poi saldati da robot che “lavora” per mezzo di sospensioni WP con la forcella USD da 43 mm.
Piace lo scarico, del tutto unico perché realizzato per “accordarsi” al meglio con il monocilindrico da 375 cc e diviso in due parti con mix tra alluminio e acciaio; il propulsore invece, vanta distribuzione DOHC per 44 Cv di potenza e 37 Nm do coppia ed ha peso di soli 36 kg; vengono dichiarati consumi bassissimi (il serbatoio è da 9,5 litri) mentre c’è un contralbero per abbattere ogni “sintomatologia” legata alle vibrazioni e l’iniezione elettronica con gas ride-by-wire e corpo farfallato da ben 46 mm.. Non manca la frizione antisaltellamento.
E certo anche l’impianto freni (c’è l’ABS) è particolare con disco anteriore da 320 mm rallentato da pizna a 4 pistoncini mentre dietro c’è un disco da 230 mm con pinza a pistone singolo