Honda Hornet procede lo sviluppo ed è attesissima, forse la più attesa tra le novità per le prossime stagioni a due ruote. Ecco il nuovo motore da 755 cc
Honda Hornet procede il suo sviluppo ed è attesissima, forse la più attesa tra le novità più appetibili per le prossime stagioni a due ruote. Si punta sulle prestazioni, questo è chiaro e tutto è in linea con il design aggressivo del nuovo modello.
La scoperta della nuova Hornet inizia dal suo cuore: si tratta di un bicilindrico Unicam da 755 cc (soluzione che arriva dall’offroad) “ottovalvole” capace di 92 Cv a 9500 giri con valore di coppia di 75 Nm a 7250 giri.
Come da tradizione di uno dei modelli Honda tra i più amati, anche questo sarà un propulsore deciso e reattivo nel salire di giri evidenziando però una tonicità ai bassi e medi regimi per regalare accelerazioni potenti ma progressive.
Altra novità sarà il suo sound, visto che il manovellismo sarà a 270°, suono che verrà evidenziato dallo scarico high performance. Il Capo Progetto dei Test per lo sviluppo della Hornet Concept è Fuyuki Hosokawa, che ha già curato lo sviluppo della superbike CBR1000RR-R Fireblade.
Fuyuki Hosokawa racconta il nuovo propulsore Honda
La Hornet è sempre stata una moto molto speciale per Honda. Le eccitanti, coinvolgenti prestazioni, sono sempre andate a braccetto con una superlativa maneggevolezza. Prima di cominciare questo progetto, abbiamo pensato a lungo e in modo approfondito a che tipo di prestazioni volevamo offrire al pilota.
Sapevamo che era essenziale mantenere la tipica cattiveria della Hornet agli alti regimi, ma che allo stesso tempo, in quanto Hornet di nuova generazione per i tempi moderni, volevamo che il motore fornisse una sensazione di coppia davvero sostanziosa, accompagnata dal sound zoppicante che rende coinvolgenti anche i bassi e medi regimi.
Il nostro obiettivo è sempre stato quello di coniugare queste caratteristiche di erogazione con la massima agilità e maneggevolezza, per rendere ogni momento della guida, anche in città, davvero divertente e appagante.
Per ottenere il tipo di performance e agilità che volevamo, sapevamo che avremmo dovuto sviluppare un motore bicilindrico a “corsa corta” tutto nuovo, con manovellismo a 270 gradi.
Questo tipo di propulsore non avrebbe soltanto sviluppato quel tipo di erogazione agli alti regimi, ma anche una consistente coppia ai regimi bassi e medi, l’ideale per guidare sia nei tratti urbani che per fiondarti fuori dalle curve su strada aperta.