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    Nuova Porsche Macan S, DNA sportivo e telaio affilato

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    Porsche Macan S V6 incarna un DNA che la rende unica nel rapporto tra chi la guida e quello che accade sotto le coperture. 380 Cv di energia e guidabilità

    Più che di una nuova vettura, possiamo parlare di una differente identità di prodotto, anche se, trattandosi di Porsche Macan S, la definizione non è esattamente appropriata. Quello che rende esclusivo questo marchio, è un DNA sportivo ben miscelato all’eleganza del design che spinge forte su tecnologia e performance.

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    600.000 unità vendute a livello globale, 60% è utenza femminile

    I dati del successo di questo modello parlano chiaro: 600.000 unità vendute in tutto il mondo dal lancio nel 2014, complice il fattore Porsche, ovvero la stragrande dell’utenza di Macan, è già cliente del marchio di Stoccarda con un 60% di utenza femminile.

    E mai come ora, Macan S incarna questi elementi grazie a modifiche importanti proprio al design esterno che la rendono unica anche nel rapporto tra chi la guida e quello che accade sotto le coperture.

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    Nuovi motori, diverse performance e più potenza

    Di fatto tre nuovi propulsori, con potenze che vanno da 265 ai 440 Cv della GTS e che, per Macan S, puntano sul nuovo biturbo V6 da 380 Cv. Quindi ben 26 Cv in più rispetto al modello precedente che le permette uno 0-100 km/h in 4,6”.

    Come per le altre motorizzazioni, anche quella della Macan S vanta un cambio doppia frizione PDK a sette rapporti ma, soprattutto, la trazione integrale PTM (Porsche Traction Management).

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    Telaio rivisto ed affinato, più diretto e tagliente

    Altro componente essenziale per una guida dinamica, è il telaio PASM in acciaio, ulteriormente affinato per reazioni più decise e dirette, proprio per esaltare il nuovo carattere di questo SUV che punta verso alla sportività.

    I tecnici Porsche hanno lavorato sul rendere uniformi i movimenti legati al rollio ed in tal senso, il nuovo setting sospensioni, riduce di fatto l’oscillazione della carrozzeria. Merito anche del sistema PASM, affinato per singolo modello Macan, che regola in modo istantaneo ed attivo la forza di smorzamento dei quattro ammortizzatori, agendo così tempestivamente su ogni ruota.

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    Lo schema sospensioni prevede un sistema a quattro ruote indipendenti: sull’anteriore c’è un asse in alluminio a cinque bracci e doppi trasversali del tutto indipendenti, mentre dietro ci sono bracci trapezoidali inferiori in alluminio e superiori in identico materiale ma con barra di accoppiamento. Il servosterzo è elettromeccanico (dotato di nuovo software derivato dalle “due porte” sportive Porsche), con ratio del raggio di sterzata di 14,3:1.

    Super freni e massima stabilità vettura grazie al PSM

    L’impianto frenante punta su dischi anteriori da 360 mm (con l’opzionale rivestimento PSCB ovvero in carburo di tungsteno, dieci volte più duro della ghisa grigia) e pinze (in scenografico rosso) monoblocco a sei pistoncini e dischi posteriori da 330 mm con pinze flottanti. Ma per i più esigenti c’è il Porsche Ceramic Composite Brake con dischi da 396 e 370 mm.

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    La stabilità della Macan S è assicurata dal PSM con ABS, ASR ABD, MSR ed il sistema per la stabilizzazione di un eventuale rimorchio.

    Ed infine qualche dato dimensionale: Macan S è lunga 4726 mm e larga 2097 mm con specchi aperti, è alta 1621 mm ed il suo passo è di ben 2807 mm. La differenza tra carreggiata anteriore e posteriore è di 10 mm (1645/1655 mm). La capienza del vano bagagli può passare da 458 a 1503 litri mentre il peso vettura è di 1930 kg (vuoto DIN).

    Design rivisto con nuovo frontale e posteriore più chiuso verso il basso

    Un nuovo design era certamente motivato al “messaggio” che Porsche voleva trasmettere. Migliora il cx, ora di 0,36 e c’è un frontale più affinato (con struttura 3D e proiettori LED con PDLS) con inserto che prende lo stesso colore della vettura a cui segue una più evidente larghezza che detta legge se parliamo di una maggiore stabilità specie sul veloce.

    E poi l’area posteriore, più chiusa verso la zona bassa, che mostra un nuovo diffusore per un effetto che spinge sull’originalità. La scelta cromatica è come sempre molto audace (anche in virtù del “Colore a scelta” Porsche Exclusive Manufaktor) con ben 14 tinte per l’esterno vettura a cui sono abbinati nuovi cerchi da 20” su Macan S.

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    Abitacolo ancora più elegante dove spicca la superficie touch

    Migliorato e certamente reso più prezioso grazie alla consolle centrale più attuale e decisamente elegante. Non ci sono tasti ma solo pulsanti touch con superfici levigate e molto pulite nel design. La leva selettrice è ora più corta ma rimane l’orologio sulla zona superiore del cruscotto, mentre le scelte per i rivestimenti sono ampie così come le cuciture a contrasto.

    Molte funzioni o servizi online appartengono alla dotazione di serie e sono controllate per mezzo del display HD da 10,9” e spicca il volante sportivi multifunzione, prelevato sia dalla 911 che da Panamera.

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    Il nuovo biturbo 2.9 cc V6 da 380 Cv

    Anche in questo caso, la sovralimentazione è stata l’arma vincente. I due turbocompressori (foto sotto) sono sistemati al centro delle bancate (in luogo del singolo montato sul vecchio motore da tre litri), ovvero nel Central Turbo Layout.

    Questo significa aver accorciato il percorso dei gas che provengono dalle camere di combustione verso la turbina, fattore che si traduce in un’omogeneità di funzionamento decisamente unica.

    Il compatto V6 Porsche sovralimentato, ha cubatura di 2894 cc e vanta distribuzione VarioCam Plus con fasatura variabile sia su scarico che su aspirazione; le sue quote vitali sono di 84,5×86 mm con rapporto di compressione di 10,5:1.

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    La coppia sale di 40 Nm

    Questa unità è più potente di ben 26 Cv rispetto al modello precedente ma, soprattutto, scopriamo una cubatura inferiore a fronte di performance ben più toniche lungo l’intera gamma di utilizzo. Con 520 Nm di coppia tra 1850 e 5000 giri, il gradiente in Nm è salito di ben 40 unità.

    Più potenza implica un maggiore controllo della dinamica vettura: a questo pensano il cambio doppia frizione PDK sette rapporti e la trazione integrale PTM (il test sulla neve mi ha fatto capire il reale livello del sistema) ed il suo funzionamento, in grado di “spalmare” la forza sull’asse posteriore ma, all’occorrenza, anche a quello anteriore in modo variabile e costante.

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    E poi c’è Porsche Torque Vectoring Plus (PTV Plus) capace di aumentare la dinamica laterale, grazie al bloccaggio trasversale sull’asse posteriore con annessi interventi di frenata dedicati.

    Macan S può raggiungere i 259 km/h di velocità massima ed accelera in Sport Plus in 4,6” da 0 a 100 km/h mentre gli 0-160 km/h vengono toccati con un tempo eccellente di 11” netti (0-200 km/h in 18,7”).

    COME VA: migliorato decisamente il feeling del telaio nella guida sportiva

    È davvero un altro SUV questa nuova Macan S. L’aspetto estetico ha guadagnato in stile, ora più concreto e deciso, con un volume ancor più compatto e che tende inevitabilmente alla sportività. Questa Macan è “la terra di mezzo” tra la versione std e la GTS e ritengo sia forse il modello più bilanciato delle tre versioni nell’esprimere eleganza, carattere e dinamismo.

    Si nota la maggiore larghezza della careggiata così come piace la zona frontale, più aggressiva ed ancor più decisa. Anche al suo interno, nuova Macan S, sa sorprendere per il salto di livello oggi più adatto al concetto di touch che certo è intuitivo e non distoglie dalla guida.

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    Mi piacciono molto il design del cockpit, il volante multifunzione, le sedute che ovviamente possono essere regolate a piacimento ma, soprattutto, colpisce quanto il pilota sia avvolto dalla vettura e dal mood che spinge forte sul fattore performance. E questo più che in passato.

    Macan S diventa così più cucita addosso ed intraprendente per chi la guida ed ampiamente godibile da chi siede a fianco o sulla seduta posteriore. L’incremento, non tanto legato alla quasi scontata qualità ma, piuttosto, alla garanzia di guidare un SUV sportivo, sconfina in un lusso dinamico e percettibile.

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    Ma se staticamente si scopre tutto questo, quando ci si mette alla guida si rafforza tutta la sua dinamica, focalizzata sull’omogeneità ed assenza di rollio. Questo motore biturbo è sorprendente per erogazione, linearità e curva di coppia, dolce ma decisa quando serve.

    Su strada ho scoperto una Porsche autentica, dal DNA forte e dallo spirito purissimo se parliamo di feeling tra pilota ed asfalto. Questo V6 è sorprendente nell’offrire i 380 Cv, ben miscelati da una progressione entusiasmante già a partire da 1500 giri.

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    A questo regime si avverte un gradiente di spinta che però regala omogeneità di funzionamento, grazie soprattutto al cambio doppia frizione PDK, un best seller per dolcezza di funzionamento ed innesti, praticamente impercettibili.

    Un gran lavoro su questo V6, è stato fatto sull’elettronica, perché la sia regolarità si trasforma in esuberanza in modo netto se lo si desidera oppure in pura aggressività utilizzando il pulsante Sport Response che regala 20” di adrenalina in accelerazione.

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    Le due turbine offrono progressione e la spinta si inizia a percepire da 1800 giri per poi affacciarsi meglio poco sopra i 2500 giri; da qui l’erogazione diventa più tonica e netta mentre si percepisce il lavoro delle sospensioni che sanno adeguarsi al manto stradale che le ruote incontrano.

    Poi, sopra i 3000 giri, inizia una fase di “eccitamento meccanico” dove la spinta diventa più imponente per poi uscire allo scoperto poco sopra i 5000 giri. L’accelerazione e la reale spinta del nuovo motore, l’ho apprezzata molto salendo in quota, tra tornanti e punti di accelerazione piena, dove Macan S è sempre a proprio agio, complice uno sterzo reattivo e diretto.

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    La sensazione a bordo è di performance silenziose, poi però, se guardi il tachimetro, scopri che stai salendo in quota al doppio della velocità rispetto ad un’altra vettura. Merito degli affinamenti sul telaio, sulla grande messa a punto delle geometrie che annullano i trasferimenti di carico e che quindi possono essere utilizzati per inserire la vettura laddove sembra di non starci.

    Il dato è che Macan S ha una capacità di filtraggio molto elevata, plus tecnico che favorisce la guida sportiva con poco uso dello sterzo ma anticipando molto l’inserimento in curva. Stabilissima a centro curva, si scopre una trazione integrale eccellente sia per intuito che per rendere stabile il SUV Porsche.

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    Come vedete dalle foto, abbiamo trovato molta neve ma, la corretta ripartizione della trazione ed il pacchetto sospensioni dedicato, non hanno mai influito negativamente sulla guida. Anche spingendo un filino di più, il controllo è massimo e la stabilità realmente eccellente.

    Questo significa un’ottima ripartizione della trazione sui due assi che è uguale al massimo feeling di guida anche in condizione estreme con scarsa aderenza. Spingendo invece su asfalto asciutto, la vettura entra decisa dentro le curve, trova il proprio appoggio trasversale e rimane stabile e ferma.

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    Su ogni uscita curva, specie nei Mode “cattivi”, il posteriore parte velocemente ma basta allentare la pressione sull’acceleratore per far rientrare in linea i quasi 2000 kg della Macan S. Mi ha molto sorpreso la velocità di esecuzione di alcune manovre, come nel caso di sfruttare il lieve coricamento del corpo vettura in ingresso, per prepararsi alla curva successiva.

    Ed ancora, a centro curva il SUV Porsche parte trasversalmente ma sempre con le quattro ruote in presa, sensazione che si avverte quando poi si preme l’acceleratore e si è catapultati fuori in accelerazione piena. Quindi una progressione unica con marce lunghe e motore sempre in tiro, queste le carte vincente del biturbo di Stoccarda.

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    Ed infine sorprende anche la frenata: incisiva, sempre potente anche mettendo sotto pressione l’impianto sui veloci tratti in discesa. Il pedale è sempre modulabile ma tarato per una frenata sportiva, quindi con la prima parte della pressione molto forte e poco modulabile in queste situazioni.

    Concludendo, nuova Macan S sa sorprendere ed entusiasmare sempre, complice il DNA Porsche ed un motore potente ma bilanciato inserito in un telaio affilato e tagliente.

    (Foto LORENZO PALLONI)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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