Nuova Opel Astra ed il nuovo motore diesel tre cilindri da 1.5 cc, tanta coppia ed una guidabilità invidiabile. Il motore diesel non conosce fine grazie alla tecnologia
Secondo voi, il blasonato motore Diesel è davvero finito? Con il sempre più pressante e urgente tema della tutela dell’ambiente, questa è una domanda più che legittima. Ma se da un lato la propulsione Diesel viene sempre più demonizzata dal mercato a causa dei blocchi sulle emissioni, dall’altro il gasolio rappresenta un ottimo combustibile sulle lunghe percorrenze.
E questo è un fatto molto concreto. Alcuni costruttori hanno abbandonato o quasi questa tipologia di motori, mentre altri resistono stoicamente e addirittura come leggerete in questa prova, progettano nuovi motori performanti ma al tempo stesso puliti.
La leggi del Diesel
La meccanica Diesel certo ha parecchi vantaggi che vale la pena ricordare. Primo tra tutti il valore di coppia, sempre più elevato rispetto al benzina a cui segue una maggiore fluidità di guida, una capacità di “sostenere” marce alte anche a basso numero di giri, la migliore propensione a consumare meno in termini di percorrenza km/litro e, non ultima, la migliore regolarità di funzionamento, specie delle nuove unità Common Rail Turbo, oggi molto più gestibili grazie all’elettronica attuale.
La nuova Opel Astra, una buona auto. Per tutti!
Opel Astra 1.5 CDTI, questa l’auto del nostro test, è un’interessante proposta per il vasto “segmento C”, che si rinnova non tanto per l’estetica ma bensì per le motorizzazioni e l’efficienza di quest’ultimi sia sul termine dei consumi sia sul delicato tema delle emissioni.
Una motorizzazione “dodicivalvole” inedita da parte di Opel, con l’utilizzo di questo nuovo motore tre cilindri Diesel in grado di erogare 122 CV a 3.500 giri/min. e una coppia massima di 300 Nm fra i 1.750 e i 2.500 giri/min.
Il quarto cilindro…non serve
Il quarto cilindro della precedente versione non fa rimpiangere la sua assenza su questo restyling: durante la marcia il motore è sempre regolare e spinge bene e fluido, l’unico neo di questo tre cilindri è riscontrabile nella fase di avviamento, dove presenta una marcata rumorosità e qualche accentuata vibrazione di troppo.
Ottimo l’utilizzo tra 1500 e 2800 giri, dove si apre un gradiente di coppia tonico ed interessante se parliamo di performance finali; il cambio mi è parso un po’ lunga nella corsa della leva con innesti non sempre precisi, mentre la frizione è davvero resistente anche affrontando il traffico urbano.
Per i sedili sono arrivati gli esperti di postura
Nuova Opel Astra 1.5 CDTI è un’auto che invoglia a mettersi al volante per viaggiare forte dei sedili anatomici in Alcantara, certificati dall’associazione indipendente di esperti di postura Aktion Gesunder Rücken (AGR), di una discreta insonorizzazione dell’abitacolo ed elevata abitabilità di quest’ultimo.
Certo, sulla lunga distanza ho scoperto che i sedili anteriori mostrano una proprio non comoda seduta con fastidi spesso nel tratto lombare e questo a causa di un posto di guida “molto dentro” la vettura. E sulla lunga distanza sono invece ultra-ottimi i consumi, che sono da viaggiatrice incallita, con solo 4,8 l/100 km nel ciclo misto WLTP, che garantiscono un’autonomia di tutto rispetto grazie al serbatoio da 48 Lt.
Consumi ridotti e prestazioni rispettosissime (0-100 Km/h in 10,6 secondi e velocità massima di 205 km/h dichiarata dalla casa) non sono solo frutto del nuovo motore tre cilindri ma anche di una raffinata efficienza aerodinamica, oggi superiore perfino all’icona del marchio su questo campo: La Calibra. Opel Calibra ha indossato la corona di regina dell’aerodinamica per quasi 30 anni. Con un coefficiente di resistenza aerodinamica di 0,26, la slanciata coupé mostrava apertamente tutta la sua capacità di penetrare il vento.
Il coefficiente di resistenza aerodinamica della nuova Astra è ugualmente basso ed è stato raggiunto ottimizzando elementi che a occhio nudo risultano meno evidenti, utilizzando la galleria del vento dell’Università di Stoccarda gestita dall’Istituto di Ricerca di Ingegneria Automobilistica e Motori).
Più attenzione all’aerodinamica
Tra gli interventi per migliorare il flusso dell’aria passante dal sottoscocca, spiccano la copertura sotto il motore e la trasmissione, i pannelli nella zona anteriore del pianale, lo scudo termico ampliato del serbatoio del carburante che funge anche da deflettore dell’aria, l’altezza da terra ridotta fino a 10 mm, in base alla versione, e i bracci dell’asse posteriore di forma decisamente aerodinamica. In totale, l’ottimizzazione aerodinamica di nuova Astra consente di ridurre le emissioni di CO2 di 4,5 g al chilometro nel ciclo WLTP.
Su strada nuova Opel Astra mostra un assetto quasi “sportivo”, uno sterzo abbastanza diretto ed una propensione verso il “guidato” con ottime caratteristiche di handling nelle “esse” anche percorse allegramente. Buono il funzionamento delle sospensioni: davanti molto bilanciate, dietro un pelino secche nella risposta sul pavé cittadino. Poco rollio in curva, anche entrando forte, e trasferimenti di carico ben bilanciati e questo grazie all’assetto ribassato; ottimo il comportamento dell’impianto frenante, potente e reattivo.
(Foto LORENZO PALLONI)