Prendo spunto dalle parole di Paolo Magri, Presidente ANCMA che ha fatto il punto sulla ripartenza Fase 2: marzo nero per il settore moto e scooter con una contrazione 66% rispetto al 2019. Servono coraggio e idee
Il rischio più grande? L’intera tenuta del settore: “I nostri veicoli – spiega Paolo Magri – avranno un ruolo importantissimo nella mobilità della ripartenza, imprese pronte a riprendere già oggi adottando con responsabilità protocolli sanitari condivisi”. Per questo ha scritto una lettera al Governo ed a Vittorio Colao capo della Task Force su Fase 2
C’è in ballo quindi un intero comparto legato alla produzione: da chi assembla fino a chi vende nelle concessionarie perché la “botta” è stata dura, arrivata proprio a cavallo nel momento in cui l’inverno sta lasciando spazio alla primavera/estate e quindi all’utilizzo più massiccio delle due ruote.
Piccole e grandi attività ormai in ginocchio
Quindi il margine è strettissimo se non si vuole buttare via la stagione e, in questo grande segmento, ci sono le Aziende, l’After market, i piccoli e grandi distributori, i motoricambi, le Aziende legate all’abbigliamento moto e quelle che producono tute, caschi, giacche, ecc.
E poi le officine, le piccole e grandi concessionarie (circa 5000 in Italia), le piccole botteghe sotto casa più legate più alla riparazione degli scooter, senza dimenticarci del settore enorme degli accessori, quest’ultimo ancor più in ginocchio.
“Si tratta di un tessuto commerciale costituito da circa 5000 negozi – prosegue Magri -, piccole realtà imprenditoriali talvolta a conduzione familiare, che in questo momento con l’adozione, ad esempio, di misure di vendita alternative potrebbero in qualche misura tornare a respirare e favorire la diffusione di bici e moto”
Un pericolo molto vicino per Magri “La tenuta è a rischio”
“Il nostro sistema industriale e la rete di distribuzione e vendita stanno subendo un danno economico molto rilevante, la tenuta è a rischio”. Paolo Magri, Presidente di ANCMA, lancia l’allarme. In una lettera indirizzata al Governo e a Vittorio Colao, manager che guida la task force per la ripartenza, ha chiesto “la riapertura immediata delle imprese del settore. I nostri associati sono pronti a riprendere già oggi e a farlo con responsabilità, adottando in modo rigoroso i protocolli sanitari condivisi con le parti sociali, nell’interesse dei lavoratori e della tutela di un mercato contraddistinto da una forte stagionalità”.
Mercato nero a marzo con – 66% rispetto al 2019
“A differenza di altri settori – continua Magri -, quello delle due ruote concentra infatti la gran parte delle vendite nel periodo tra aprile e luglio. Solo nel mese di marzo, con la chiusura dei concessionari, abbiamo subito una contrazione del 66% rispetto all’anno precedente e le previsioni su maggio sono molto negative: proprio per le caratteristiche del nostro mercato difficilmente potremmo recuperare una parte di questi volumi se si protrarranno le chiusure”.
Ma a preoccupare ANCMA sono anche le ripercussioni sull’export e le vendite su mercati esteri attivi, dove le aziende italiane giocano un ruolo indiscusso di leadership. “Basti pensare – spiega Magri – che il 18% della produzione europea di biciclette e quasi la metà di moto avviene in Italia.
Parliamo di un eccellenza industriale da circa 320mila veicoli e 2,6 milioni di bici all’anno, a cui si aggiungano importanti realtà industriali e artigianali che producono accessori, componenti e abbigliamento tecnico che hanno fatto la storia di questo settore a livello internazionale”.
Bici e Moto, scommessa possibile per la ripartenza
Magri conclude sottolineando l’importanza che avranno le due ruote tutte nella fase della ripartenza, perché tutto è fortemente legato al concetto di mobilità veloce, poco inquinante oltre che individuale, con riferimento anche al settore delle e-bike naturalmente:
“Le due ruote, siano esse a pedale, a motore o a trazione elettrica – chiude Magri – giocheranno infatti un ruolo importantissimo nella mobilità individuale della ripartenza, soprattutto nei contesti urbani, dove possono assicurare in maniera esclusiva il distanziamento sociale, la velocità negli spostamenti e una maggiore sostenibilità ambientale”.
Il tema “Fiere ed Esposizioni”, EICMA in testa
Anche qui un grande indotto di promozione tutto da riscrivere: mentre KTM e BMW hanno già cancellato la loro partecipazione a EICMA 2020, dobbiamo chiederci se sia utile o meno allestirla quest’anno. Decisione molto complessa e non solo perchè si svolgerebbe come di consueto in un periodo “caldo” per un possibile e nuovo contagio vista la grande affluenza di pubblico, ma, soprattutto, per il tema dei costi globali che tutte le Aziende che vi partecipano, si troverebbero a dover sostenere. Mi riferisco ai costi di allestimento in un momento in cui le vendite sono letteralmente crollate. C’è tempo per meditare su questo ma, a mio avviso, per questo 2020 sarebbe meglio lasciare stare visti i pericoli a cui si potrebbe andare incontro.