Ecco la nuova Vespa Primavera: agile, bella, leggera e tutta nuova. Stile che riprende le forme del passato elaborate per l’utente moderno e che ama spostarsi in città su due ruote si, ma in modo personale. motori 2 e 4 tempi “trevalvole” ad aria ed un comfort dinamico…
Era il 1968 quando i giovani scoprirono il piacere autentico della mobilità su due ruote, quel senso di appartenenza al concetto estremo della vera libertà, distruggendo ogni schema sociale votato alla “rigidità” individuale ma, piuttosto, la nascita spontanea di una nuova era, fatta di scambio, condivisione, non più costrittiva in termini di osare, ma veri e propri movimenti liberi, gli stessi che poi hanno cambiato il mondo.
Piaggio c’era già ed è parte integrante di questa incredibile “spinta massiva”, fatta tutto sommato di cose semplice, così come lo è Vespa Primavera, il nome forse più vero della libertà giovanile, del nuovo, della voglia di viversi la propria gioventù in tutta la sua freschezza dinamica. A volte fatta di contrasti, spinta che anima ogni movimento creativo giovanile…
1955, 1968, 1978, 2013 anni che rappresentano la vita di Vespa e dei cambiamenti di questo modello unico nel suo genere, prolifico se parliamo di “accettazione” da parte della gente, perché, Vespa, è un oggetto semplice creato dal concetto nativo di due ruote ed un motore e qualcuno in sella che viaggia verso il mondo e la vita…
Rinasce la Vespa Primavera, stile unico…
La 946 ha “imposto” un nuovo stile creativo senza dubbi ed infatti la Vespa Primavera è figlia del Centro Stile Piaggio, lo stesso che ha appunto dato forma alla Vespa delle nuove generazioni, la 946 appunto… Così, anche questa elegante Primavera, fa suo quello stile e quel tocco di classe moderno del taglio della 946, senza però rinunciare all’inprinting della storica serie LX, da cui eredita dimensioni in parte ed abitabilità. La forma centrale ad “omega” invita ad un salto nel passato, migliorandone però la posizione di guida e quello stile anni 60/70 classico delle Vespa dell’epoca, con struttura in lamiera a vista che ingloba scudo e pedana poggiapiedi.
Arte e storia, futuro e tecnolgia: convivenza perfetta
Su questa Primavera però, l’area centrale della pedane è decisamente rastremata e stretta (con “punta” rivolta al contrario), soluzione che consente un miglior appoggio dei piedi a terra. Stile classico anche per la parte posteriore quindi, visto che la “coda” riprende il design appuntito ed allungato che ispirò gli stilisti dell’epoca, evocando la classica forma dell’insetto ispiratore…
Tocco moderno invece sono la presenza delle luci posizione a led, la strumentazione, si moderna ma che riprende canoni stilistici del passato, fanale posteriore a led ed il nuovo design dei cerchi da 11” a 5 razze. A mio avviso molto ben riuscita l’area frontale, semplice ed efficace grazie soprattutto alla parte centrale dello scudo, le cui pieghe laterali, segnano la divisione tra parte superiore ed inferiore.
Tocco elegante anche la presenza dello spoilerino, che copre parte dell’ammortizzatore anteriore, la guarnitura cromata a goccia sopra il parafango e la zona dei bracci portaleve, ora cromati e che quindi si “distaccano” da tutto il resto. Anche la sella è più ampia e grande, mentre alle sue spalle c’è un pratico maniglione avvolgente cromato che “chiude” il design della parte posteriore, come già detto, che ritrova una coda allungata come alle sue ataviche origini.
Scocca più rigida, tutta nuova
L’elemento portante della Vespa è la Vespa: sulla nuova Primavera la scocca è del tutto nuova senza però abbandonare la tipologia di realizzazione con lamiere stampate e saldate; grazie al nuovo progetto, ora è molto più rigida con la novità della batteria collocata nel longherone centrale della pedana poggiapiedi, soluzione che ha permesse di ottenere 2 litri in più di capienza nel vano sottosella che passa da 14,3 a ben 16.6 litri, senza dimenticare la migliore accessibilità meccanica.
Ed in tema di accoppiamenti, ora il motore sfrutta un diverso attacco del motore che riduce le vibrazioni, grazie ai due braccetti definiti da Piaggio “a due gradi di libertà” in luogo del single precedente che, oltretutto, sfrutta anche un doppio tampone in gomma. Risultato pratico? Minori vibrazioni su pedana, manopole e sella, quindi miglior comfort di guida…
Per ciò che riguarda la ciclistica (1340 mm l’interasse con 780 mm di altezza sella) di Vespa Primavera, troviamo il monobraccio anteriore con mono idraulico e molla a doppio effetto, mentre dietro c’è un mono regolabile su 4 posizioni dotato anch’esso di molla a doppio effetto. Coperture da 110/70 e 120/70 tubeless e ruote in lega di alluminio assicurano buon grip a terra, mentre l’impianto frenante vede disco anteriore da 200 mm e posteriore a tamburo da 140 mm.
Motori ad aria 3 valvole 125 e 150 cc: salto generazionale tecnologia Piaggio
Le motorizzazioni raffreddate ad aria da 125 e 150 cc di Vespa Primavera (Euro3 e che sono anche più leggere e dispongono di nuovo variatore/taratura del CVT) fanno parte di una nuova generazione di motori Piaggio, che utilizzano la distribuzione a tre valvole, comandate da monoalbero in testa ed alimentazione con iniezione elettronica di ultima generazione, di cui abbiamo già parlato in una recente intervista con l’Ing. Fiaccavento.
L’obiettivo preposto era quello di una drastica riduzione degli attriti motore con il miglioramento dei flussi dinamici nei condotti, in altre parole l’intero sistema fluidodinamico. L’albero motore vanta così un nuovo disegno ed è caratterizzato da bottone di bielle e supporti di banco ridotto oltre che asse a camme che lavora su cuscinetti con bilancieri a rullo, soluzione che riduce oltre agli attriti, anche i consumi di carburante a beneficio di una minor rumorosità meccanica.
Quote vitali riviste: più potenza e coppia
Anche le quote vitali dei due motori sono diverse dai precedenti, a favore di coppia e tiro ad ogni regime: stessa corsa di 58,6 mm per entrambi, diverso alesaggio da 52 e 58 mm per le unità da 125 e 150 cc. La potenza è di 7,9 kW a 7700 giri per la 125 e di 9,5 kW a 7750 giri per la 150, la coppia invece è rispettivamente di 10,4 e 12,8 kgm a 6000 e 6500 giri. E’ nuovo anche il meccanismo di avviamento a ruota libera.
Nuova posizione della candela, iniezione PFI di nuova generazione
Di fatto la soluzione delle tre valvole, due di aspirazione ed una di scarico, migliora la respirazione del monocilindrico Piaggio anche in virtù dei movimenti stessi del flusso in camera di scoppio, che ora ha la candela in diversa posizione, cosa che offre miglior combustione ma, soprattutto, il miglior raffreddamento delle parti meccaniche. Oltre al fatto di essere in posizione più comoda per la manutenzione ordinaria.
Anche il raffreddamento globale del motore è stato migliorato e questo grazie alle simulazioni termo-fluidodinamiche mentre l’iniezione elettronica è del tipo PFI, ovvero Port Fuel Injection.
Ma, nella scelta Vespa, c’i sono anche un due tempi ed un quattro tempi per le versioni Primavera da 50 cc: il “cinquantino” monta motori della serie Hi-Per2, scattanti e prestazionali, mentre il 4T “quattrovalvole” è attualmente il più potente 50 cc 4T presente sul mercato, grazie ai suoi 4,5 Cv. Vespa consuma anche pochissimo, grazie a valori dichiarati di ben 64 km/litro a 50 km/h!