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    PROVA ENDURO: BETA RR 350

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    Sorprendente e sincera questa Beta RR350, forte del grande rinnovamento operato su tutta la gamma enduro 2020. Motore e ciclistica molto equilibrati, ottime sospensioni ne fanno una enduro molto interessante e per tutti

    La gamma Enduro Beta 2020 ha sorpreso tutti: addetti ai lavori, piloti o semplicemente praticanti ed appassionati della specialità. Quest’anno si è celebrato infatti la “nuova vita” dei modelli appartenenti alla gamma RR, rinnovata a fondo o, per dirla proprio tutta, stravolta completamente rispetto al passato.

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    Beta punta sul futuro dell’enduro

    Questo significa che Beta ha le idee chiare sul proprio futuro ed ha dimostrato, ancora e di più, la propria tenacia rispondendo sempre con l’innovazione tecnica dei propri modelli che oggi sono “completi” e “maturi” per un salto di classe. E questo, ovviamente, soprattutto nei confronti della concorrenza anche quella made in japan.

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    Un tracciato molto tecnico e guidato per la prova della RR350 4T

    Per questa prova quindi, ho scelto un nuovo tracciato, molto tecnico e dove le sospensioni sono messe a dura prova, così come la ciclistica e l’erogazione del motore, questa volta un 4T ovvero quello della RR350, moto a mio avviso, letteralmente strepitosa sotto ogni punto di vista. Tornando a Beta, la gamma 4T comprende ben quattro motorizzazioni, di cui la “tremmezzo” è quella di partenza a cui seguono la 390, la 430 e l’impegnativa 480 cc.

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    La gamma 2020 punta sull’innovazione tecnica e su quote agili

    In questa idea di reinterpretazione della gamma RR, Beta ha fatto centro rinnovando proprio tutto: motori, sovrastrutture, telaio e telaietto posteriore, senza dimenticare un punto chiave per la gamma RR, ovvero la grande cura dell’ergonomia. L’obiettivo era quello di offrire sensazioni nuove ma pure guidabilità, migliore erogazione ed una posizione di guida ottimale per la massima gestione della moto.

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    La RR350 si pone come la RR più maneggevole della gamma Enduro by Beta: quindi quote agili iniziando dall’interasse di 1490 mm per una larghezza massima di 815 mm ed un’altezza delle pedane di 413 mm; segue l’ottima distribuzione dei pesi con 52,7 kg davanti e 54,8 kg dietro per un peso a secco finale di 107,5 kg.

    Motori nuovi per la gamma 4T: obiettivo finale la riduzione del peso

    La gamma motori Beta 4T si presenta del tutto nuova: iniziando dal basamento, completamente riprogettato al fine di una maggiore compattezza dei carter motore ma, soprattutto, per una migliore concentrazione delle masse rotative, effetto ottenuto con la ricollocazione del gruppo frizione (il cui coperchio è ora in Magnesio AZ91), alzato per poi arretrare l’albero motore.

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    Quindi ora il baricentro è maggiormente “concentrato” al perno del forcellone, soluzione che ha regalato una migliore guidabilità della moto abbassando oltretutto il peso generale di 1 kg. Altra piccola novità, è il nuovo coperchio del volano, in Magnesio AZ91 anche questo ridisegnato per un aspetto più attuale ma pure funzionale.

    Le altre novità dei 4T Beta: un piano tecnico globale molto ambizioso

    Il motore della RR350 sfoggia molte altre novità come accade per tutta la gamma 4T: testa e cilindro sono rivisti, al fine di un miglior smaltimento del calore a cui pensa anche e soprattutto il nuovo sistema legato alla pompa dell’acqua. Migliorata la sua portata, lo scambio termico e quindi le performance motore risultato molto più omogenee e costanti.

    La frizione vanta inoltre nuovi dischi condotti realizzati con materiale diverso rispetto al passato, mentre anche il circuito dell’olio è stato ampiamente riprogettato, visto che consente un miglior scambio termico tra i due liquidi di raffreddamento – olio ed acqua appunto – soprattutto nell’area frontale del propulsore.

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    Qualche dato tecnico in numeri: alesaggio e corsa misurano 88×57,4 mm, il rapporto di compressione è di 13,5:1, la distribuzione con bilancieri a dito è “quattrovalvole” (in titanio) DOHC mentre l’iniezione elettronica è affidata al sistema Synerject con corpo farfallato da 42 mm.

    Risultato, temperature dell’olio molto più basse. Completano le novità 2020 4T, il nuovo cambio 6 marce, più compatto e quindi leggero, il sistema di comando innesti, la leva cambio – con presenza del sensore folle – e due nuove mappe per il pilota. Ultima novità, è offerta dal sistema di raffreddamento con tubazioni e radiatori più efficienti, con i primi che transitano all’interno del telaio.

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    Telaio con geometrie e rigidezze che parlano alla massima agilità

    La RR350 4T vanta un nuovo telaio con geometrie/rigidezze riviste: tutto questo a vantaggio della migliore guidabilità su ogni tipologia di tracciato, dal single track al veloce fino al fettucciato.

    Scende il peso della struttura e questo per merito di particolari microfusi ma pure le vibrazioni motore, merito dei nuovi attacchi motore alla testata. Questa new generation di telai Beta è ben più stretta rispetto ai precedenti, elemento che si scopre utile nei passaggi enduro più impegnativi quali rocce e canali, dove ora il pilota può contare su una migliore presa nella zona centrale della moto.

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    La riduzione del peso passa anche per il nuovo telaietto posteriore in tecnopolimero (materiale utilizzato anche per gli attacchi telaietto) che, oltretutto, è pensato per una migliore tenuta stagna della scatola filtro e dei vari accessori sistemati al suo interno; c’è anche un nuovo manicotto di aspirazione con montaggio/smontaggio del filtro ora più rapido e preciso.

    Altre “brevissime” novità sono il serbatoio carburante più grande da 9,1 litri, il manubrio più largo, un diverso design dello scarico in accordo con il nuovo telaio, Beta, una maggiore impronta a terra per il cavalletto, le nuove pedane microfuse con fori di scarico più ampi ed un nuovo pedale freno e cruna catena più lunga.

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    Sospensioni pensate per l’enduro vero

    La forcella USD da 48 mm ha fatto un passo avanti netto rispetto alla precedente gamma RR: sono stati così rivisti gli interni idraulici e tarati con nuovo setting, ora molto più in linea per la guida estrema dove gli “impatti” idraulici sono sempre violenti. Ovviamente, i setting sono stati concepiti in funzione del nuovo telaio in acciaio al Molibdeno dotato di doppia culla sdoppiata sopra la luce scarico.

    Anche il forcellone è stato modificato, ora più lungo sulle 4T al fine di migliorare drasticamente la trazione. Il mono posteriore è nuovo e vanta un sistema stabilizzante rivisto che migliora il grip della ruota posteriore, specie in staccata mentre c’è pure un diverso tampone ed un nuovo setting.

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    Le Beta 2020 sono anche più belle!

    Al fine di una migliore ergonomia, parola d’ordine per la gamma RR2020, ci sono nuovi design per l’aggressiva mascherina anteriore, per i due parafanghi, per i convogliatori ed i fianchetti, tutte modifiche che elevano il gradiente legato appunto all’ergonomia generale.

    A questo si aggiungono: la nuova protezione manubrio, la sella ridisegnata, un nuovo porta targa, la nuova protezione per il silenziatore, una ridisegnata piastra paramotore, le nuove protezione telaio ed un differente proiettore.

    LA PROVA DI DAVIDE VIGLIANTI

    Come hai trovato questa RR350 2020?

    “Pur essendo la mia prima volta in sella ad un enduro, devo dire che le mie primissime sensazioni sono subito state positive. La RR350 l’ho trovata una moto stabile e sincera, soprattutto per me che sono abituato alla moto da cross, molto molto nervose e particolarmente reattive. Questa RR350 invece, mi è subito apparsa docile e stabile e questo consente al pilota di trovare subito un ottimo feeling di guida”.

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    Due parole sulla posizione di guida e l’ergonomia (come si sta in sella, facilità movimenti del corpo, ecc.)

    “Ottima la guidabilità, moto scorrevole un po’ in tutte le situazioni ma, soprattutto, un’ergonomia intuitiva, rapida fin dal primo approccio, cosa che invoglia a spingere di più oltre che scoprire subito come andare forte. Molto buono l’equilibrio generale, ottimo bilanciamento e movimenti molto fluidi in sella e ritengo velocizzati rispetto al passato”

    Un aggettivo per descrivere questa RR350…

    “Posso usarne due? Direi molto sincera ed immediata”.

    Parliamo del motore: erogazione ai medi, bassi regimi, allungo, “schiena”, dacci un giudizio generale sul comportamento del motore Beta 350 4T

    “Questo monocilindrico è facile da gestire e questo sia ai bassi che agli alti regimi, range che predilige per sfruttarne tutto il potenziale. La moto è rapida e tagliente sul fettucciato guidato ma pure sul veloce e, la non eccessiva potenza del motore abbinata ad un’erogazione corposa ma mai invadente, la rende capace di ottima trazione in uscita curva”.

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    Quale è la caratteristica motore che ti è piaciuta di più?

    “Certamente sia il comportamento del cambio, dagli innesti morbidi ma sicuri, quanto quello della frizione che puoi tenere in mano per aiutarti ad uscire dalle curve strette. È davvero molto a punto sia la gestione del comando idraulico, quanto la risposta generale oltre al fatto che è difficile metterla in crisi”.

    Moto per tutti secondo te?

    “Credo che la RR350 sia l’enduro Beta più appetibile e questo per un’utenza quantomai ampia e di ogni età. I suoi plus sono la guidabilità, la facilità di guida e la sincerità dell’avantreno. Oltre al fatto che non è mai una moto pesante da gestire”.

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    Parliamo della maneggevolezza sullo stretto, negli scambi e sul veloce

    “Mi è piaciuto molto il suo comportamento in curva, dove puoi inserirla senza fatica ma pure in staccata, dove rimane sempre lineare e decisamente precisa. Inoltre, è equilibrata anche a centro curva, anche con terreno in contropendenza, dove mostra davvero un ottimo grip”.

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    In tema di sospensioni cosa pensi del pacchetto sospensioni Beta 2020? Pensi che soddisfa un ampio range di piloti?

    “Sono sospensioni enduro, tendenti al soft per sentire sempre la moto. Mi sono sembrate a punto, ottima scorrevolezza idraulica, giusto freno in estensione e questo lo dico anche in funzione del mio peso importante rispetto al setting standard che però non ho voluto ritoccare perché la moto mi piaceva nelle sue reazioni. Mi sono piaciute sulle sequenze di buche, dove lavorano le alte/basse velocità che aiutano a mantenere ben incollata a terra la ruota posteriore anche in virtù del nuovo e più lungo forcellone. Infine, segnalo l’ottimo lavoro dell’impianto frenante anteriore, potente ma anche modulabile e questo anche quando il terreno passa da asciutto a viscido in staccata”.

    Ed un difetto se esiste?

    “L’unico difetto che sento di dover segnalare, è il funzionamento del motorino di avviamento, non sempre pronto al primo click del pulsante di avviamento”.

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    SETTING SOSPENSIONI MOTO DELLA PROVA

    Forcella: -9 click DTS/ -9 click DTS – Mono: -15 click compressione DTS – -12 click estensione DTS – Molla: posizione STD – (DTS: da registro tutto svitato)

    MASSIMO BUCHERI, CROSS PARK SANTA MARINELLA

    Una grande passione che ti ha portato ad aprire un tracciato. Raccontaci com’è andata…

    “La mia è una passione che ha origini molto lontane. Ricordo che da bambino, andavo in giro sui campi da motocross per vedere le gare e, per farlo, mi facevo cinque chilometri a piedi. Quando si dice passione! Tutto questo interesse è ovvio che poi mi ha portato all’acquisto della mia prima moto da cross a 18 anni, ovviamente pagata con tanti sacrifici e lavoretti saltuari che mi hanno consentito poi di accumulare un po’ di denaro per la moto. Poi ho aiutato delle persone che avevano già un tracciato, pista che ho poi preso in gestione e, di lì a poco tempo, ho realizzato il sogno di avere una mia pista disegnata secondo il mio pensiero…”.

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    Una pista molto tecnica dove sospensioni e pilota sono messi a durissima prova…

    “Vero, la pista è decisamente molto tecnica oltre che guidata. Tante ripartenze, molte curve in contropendenza, quindi il pilota non ha un attimo di respiro e si deve per forza mantenere sempre concentrato”.

    Chi frequenta il tuo tracciato? Amatori, piloti o anche semplici appassionati?

    “E’ una pista adatta a tutti. Qui da noi si vengono ad allenare anche rider di spessore che hanno notato l’elemento tecnico del tracciato e questo rende ottimale la mia idea di pista, che dev’essere un concentrato di elementi tecnici combinati tra loro”.

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    Qualche idea nel cassetto per far crescere la tua attività?

    “Idee nel cassetto ne ho parecchie. Tutto quello che faccio qui è dettato dalla sola e pura passione, il vero problema è che, per mantenere sempre in forma il tracciato, servono molti sforzi economici ed investimenti per farla crescere ulteriormente per poi portarla ad un ottimo livello e pronta per gare regionali o manifestazioni varie del Motorsport moto”.

    La presenza di Cairoli in zona pensi sia un “incentivo” per chi pratica il motocross?

    “Si questo dovrebbe e potrebbe essere un grande incentivo per appassionati e piloti visto che Tony abita qui vicino. Lui però è un ragazzo molto riservato e frequenta poco questa zona, tutto ciò certo è un deterrente che limita in qualche modo una maggiore presenza sul posto degli appassionati”

    Con quali tessere si può girare sul tuo tracciato?

    “Siamo omologati ASI per ora, tessera che rilasciamo direttamente ed al momento attraverso il nostro motoclub previa presentazione del certificato medico”

    INFO CROSS PARK SANTA MARINELLA: ASS. Sportiva Santa Marinella Motorsport – Orari apertura: giovedì pomeriggio, sabato pomeriggio, domenica anche intera giornata. Ma su esigenze particolari la pista può aprire anche fuori da questi giorni. Contatto: Massimo, cell 331/409 18 45.

    (Foto SALVATORE ANNARUMMA)

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    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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