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    PROVA: FORD KA+ACTIVE, L’ESPLORATRICE

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    La nuova e divertente Ford KA+Active strizza l’occhio alla praticità, alla voglia di viaggio. Spicca la maggiore altezza da terra, un nuovo motore a fasatura variabile e tanto spazio per tutti. Un mini SUV tutto da scoprire

    La voglia, il desiderio di esplorare è parte di noi, della nostra vitalità, del nostro approccio alla vita, spesso ricca di curiosità e di quel sano mode di intraprendenza elettiva che ci permette di trovare sempre una “meta” vicina alla nostra personalità. È un po’ quello che accade quando scegliamo un’auto piuttosto che un’altra, dove il focus emozionale gioca un ruolo chiave sulla scelta finale.

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    Cambiano i tempi, le auto, le “argomentazioni tecniche”, ma quel desiderio atavico legato all’esplorazione è sempre vivo in ognuno di noi. Ford punta moltissimo su questi concetti, legati alla mobilità, al divertimento, all’evasione dal “solito” con la voglia di scoprire posti nuovi per giungere alla meta del viaggio, una meta ben precisa…

    La nuova Ford KA+Active, è decisamente in linea con lo spirito e l’avventura del viaggio stesso, che parte dall’idea di conoscere e scoprire luoghi non solo nuovi che si discostano dal solito, dove la contaminazione urbana è semplicemente un vago ricordo.

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    Una scelta mai per caso

    La scelta per la location della prova quindi, non è stata casuale: l’Agriturismo Borgodoro è un luogo magico, ricco di natura, di colori armoniosi ma pure di persone speciali che hanno voglia di accogliere chi sceglie questo luogo vero al 100%. Ed è proprio da qui che parte il nostro viaggio, una location che si sceglie senza mai arrivarci per caso.

    “L’Agriturismo sorge su una collina nel cuore della Sabina – ci spiega Elisabetta Borgognoni, titolare con la famiglia -, un angolo ancora del tutto incontaminato. Non abbiamo cartelli o indicazioni lungo la strada. Ci piace immaginare che chi viene, scelga appositamente questo contesto. Borgodoro non vuole essere una meta a cui si arriva per caso”.

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    KA+ ACTIVE, tutta nuova con tante differenze rispetto alla nuova KA+       

    La gamma Active by Ford è ormai una realtà consolidata: il piccolo SUV Ford è compatto, pratico, spazioso soprattutto e questo per rendere il viaggio più intrigante. L’aspetto, lo si nota subito, è decisamente accattivante, merito dell’assetto rialzato di ben 27 mm che consente di affrontare pure un offroad leggero in totale comfort per tutti gli occupanti. Ed a proposito di comfort, design, aerodinamica e guarnizioni delle portiere, sono progettate per garantire una migliore insonorizzazione a bordo, cosa poi che ho rilevato meglio nella prova si strada.

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    Le dotazioni Active

    Fanno parte del nuovo pacchetto, il logo esclusivo Active, le barre sul tetto, i cerchi da 15” (gomma alta per il fuoristrada), la griglia frontale Active Design, i paraurti dedicati e protettivi, i fari fendinebbia sia davanti che dietro, i sedili espressamente concepiti per questa “variante” KA+ e la soglia del battitacco Active Design.

    A seguire e per ciò che riguarda l’allestimento, troviamo tra le altre cose lo speciale colore Canyon Ridge Perlescente, il clima automatico, il SYNC3 con display da 6,5”, gli alzacristalli elettrici posteriori ed i retrovisori richiudibili elettronicamente. Ma ci sono anche i sensori di parcheggio posteriori, la keyless start, i fari automatici con sensori pioggia la My Key, l’Easy Fuel ma, soprattutto, l’utilissimo Quickclear, ovvero lo sbrinatore rapido.

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    Ne troppo grande ne troppo piccola: ecco i segreti del mini SUV Ford

    Un dato su tutti, l’interasse. È il dato tecnico che definisce il “concetto” attorno a cui si anima e sviluppa la piattaforma Active: 2489 mm il valore per questa “due volumi” Ford che misura 3995 mm di lunghezza per 1743 mm di larghezza specchi esclusi, 1551 sono i mm dedicati all’altezza mentre il volume del bagagliaio è di 270 litri, considerando che i sedili posteriori sono frazionabili e ribaltabili 60/40, la giusta misura per caricare anche oggetti più voluminosi.

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    Sicurezza efficacie grazie all’acciaio alto resistenziale

    Grande sicurezza per la city car Ford è offerta dal 50% degli acciai alto resistenziali utilizzati per la carrozzeria nelle zone “critiche” quali pavimento, tubi del telaio sia davanti che dietro, montanti dei finestrini, barre antintrusione e puntone anteriore. In abitacolo infine, ci sono 6 airbag.

    In tema di sospensioni poi, tutto è stato studiato per una piacevole dinamica di guida, ovvero massimo feeling, buone capacità di handling e grande maneggevolezza soprattutto; la parte inferiore del telaio di KA+Active, che comprende ammortizzatori, molle, assale posteriore a barra di torsione, sono stati messi a punto per le “percorrenze” europee. La barra antirollio poi, è più grande mentre lo sterzo si avvale del sistema Electronic Power Steering che migliora come accennato prima la maneggevolezza del veicolo. L’elettronica provvede pure a migliorare la stabilità se decidessimo di caricare oggetti sul tetto e questo grazie all’Active Rollover Assisted Prevention.

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    Il nuovo tre cilindri a doppia fasatura variabile 1,2

    Ford si lascia alle spalle il motore DURATEC 4 cilindri e fa spazio a questo nuovo Ti-VCT 1.2 tre cilindri da 85 Cv. Una scelta su cui vale la pena soffermarsi, soprattutto per la scelta tecnica di non renderlo un sovralimentato come nell’ormai consolidata tradizione ECOBOOST. Sinceramente ci ho pensato sul fatto che, pur avendo in casa un “mille” sovralimentato, Ford abbia scelto di realizzare questa nuova unità che, tra l’altro, rispetto al vecchio DURATEC, vanta un 10% di coppia in più tra i 1000 ed i 3000 giri.

    Aspirato o turbo?

    Probabilmente una scelta “condizionata” dalla tipologia di cliente finale per KA+Active, più votato alla praticità che alle performance assolute. Questo Ti-VCT1.2 quindi, vanta un miglioramento medio del 4% se parliamo di consumi e quindi costi gestionali più contenuti. Condivide però con l’ECOBOOST 1.5 della Fiesta ST200 la propria “morfologia tecnica”, quindi i tre cilindri, scelta fonte di riduzione degli attriti e monoblocco e testata in allumino.

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    La grande novità tecnica però, è la doppia fasatura variabile o Twin Independent Variable Camshaft Timing: ciò significa una fasatura indipendente sia per l’aspirazione che per lo scarico (il collettore di scarico è integrato per ridurre il tasso di emissioni), soluzione che incrementa il tiro ai bassi regimi e distensione ed allungo sulle marce alte. Ma ne beneficia pure e soprattutto l’accelerazione. Il cambio è manuale a 5 rapporti e ne è stata implementata la manovrabilità grazie a componenti in Teflon e cuscinetti a basso attrito con retromarcia sincronizzata

    La potenza di 85 Cv (o 75 Cv) tra 5500 e 6500 giri entra di prepotenza nel valore di coppia molto interessante, pari a 115 Nm a 4250 giri. I consumi dichiarati litri/100 km sono di 6,8 (urbano), 5,0 (extra urbano) e 5,7 litri/100 km per il combinato. La media rilevata è sensibilmente più alta, specie nel valore del ciclo urbano, che si attesta sui 7,2 litri/100 km.

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    COME VA: un piccolo SUV con tanta voglia di esplorare dentro

    L’aspetto è informale, ma grintoso allo stesso tempo, accogliente e personale. Si intuisce che Ford KA+Active è stato pensato per una clientela pratica che bada alla sostanza, che decide di partire all’ultimo momento, complice una meta inaspettata da esplorare.

    Le dimensioni mai eccessive rendono pratico questo SUV Ford, specie in città, dove grazie a quote minime ed uno sterzo decisamente progressivo, si riesce ad uscire dal caos senza essere “disturbati” dal traffico, merito della buona insonorizzazione interna che “isola” l’esterno dall’abitacolo. Ed anche viaggiando in autostrada, il comfort è sempre molto elevato e la percezione è quella di guidare una vettura di classe superiore.

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    Pochi “rumori” aerodinamici, rotolamento praticamente assente, KA+Active corre via veloce e libera su strada, merito di sospensioni molto ben a punto che filtrano molto bene sia le asperità/gibbosità cittadine, quanto le strade extraurbane non proprio in ordine. Forse un pelino rigide in estensione, ma in grado di sopportare anche l’asfalto più irregolare, con un ottimo funzionamento in compressione, dove la “spinta” verso il basso è molto ben frenata e non è mai “appuntita”.

    Inoltre, mi è piaciuta la grande maneggevolezza di KA+Active, che si abbina alla maggiore altezza da terra del SUV Ford, elemento che infonde una migliore confidenza con la vettura ed una visione più ampia di quanto accade attorno alla vettura. Tutto questo migliora l’esperienza di guida.

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    L’abitacolo è comodo così come le sedute che non stancano nemmeno dopo tanti chilometri: ampia possibilità di regolazione per quelle anteriori e tanto spazio utile per chi siede dietro, al punto che una persona di due metri di altezza sta comoda anche per la posizione delle gambe. Comandi sempre a portata di mano e tanti spazi per riporre oggetti di ogni dimensione sia sul tunnel che sull’interno portiere.

    Su strada scopro una buona capacità di handling senza picchi di rollio eccessivi affrontando le curve veloci, mentre nelle “esse” il comportamento è abbastanza neutro; su tracciati più “guidati” la tendenza al sottosterzo è un pelino più evidente, specie sui tornanti, dove il SUV Ford tende ad allargare la curva, caratteristica che migliora però a vettura al completo.

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    Dal tre cilindri 1.2 certo mi aspettavo qualcosa in più: c’è un’ottima progressione nella fascia dei bassi regimi tra 1500 e 3000 giri ed il tiro è buono anche con marcia alta ma la spinta finisce quasi subito e, la mancanza della sovralimentazione, si sente molto specie nel range compreso tra 2000 e 4000 giri.

    Il tiro c’è ed è evidente, ma mancano “corpo” e “schiena”, specie se dobbiamo affrontare un sorpasso o inizia un tratto in salita. Qui la spinta c’è e la fasatura variabile fa bene il proprio lavoro, ma manca quella grinta in più per ridurre i tempi tra inizio e termine del sorpasso ad esempio.

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    Gira tondo e fluido comunque anche se, pur se omogeneo tra 1500 e 3500 giri, manca di carattere nella zona dei medi regimi e, per sfruttarne tutto il reale potenziale, va spinto ben oltre i 5000 giri, zona dove il tre cilindri Ford cambia tonalità e si fa più grintoso. Buona la frenata infine, omogena e potente.

    L’INTERVISTA: ELISABETTA BORGOGNONI “Un luogo dove è possibile perdersi

    Ti va di raccontare un po’ la storia di BORGODORO?

    “Tutto ha inizio nel 1987 quando abbiamo comprato un vecchio casale con circa 6 ettari di terreno tutto intorno. Per anni è stata semplicemente “la nostra casa di campagna” dove trascorrere ogni momento libero. Con il passare del tempo abbiamo acquistato diversi terreni e dato il via all’azienda agricola. Solo successivamente abbiamo deciso di condividere questa esperienza ed iniziare un percorso di ospitalità.”

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    Qual è il tuo ruolo in Azienda?

    “Io seguo principalmente l’Attività Agricola e l’Osteria. “

    Che tipo di messaggio lancia la vostra struttura al potenziale cliente?  

    “Relax, Natura, Silenzio.  Un luogo dove è possibile perdersi, per ritrovare quello che la fretta della vita quotidiana ci fa dimenticare”.

    Centro benessere, piscina, cucina raffinata: che tipo di clientela è la vostra e da dove arriva?  – centro benessere e piscina sono ancora in fase di definizione.

    “I nostri clienti arrivano da tutto il mondo. Da Roma all’Australia. Clienti dalle abitudini diversissime ma tutti alla ricerca di un luogo dal sapore familiare, circondato dal nulla, dove sentirsi coccolati. C’è chi viene soprattutto per assaggiare la nostra cucina. Da noi ogni viaggiatore è unico”.  

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    A proposito di cucina: sei uno chef, come e cosa hai rielaborato per il vostro menu?

    Ho iniziato il mio percorso in cucina come cuoco. Tra le prime cose che ho imparato è che “sono fondamentali le materie prime ma ancor più importante è conoscere la materia prima che utilizzerai”. Per caso, ho frequentato un master strettamente legato alla produzione e da quel momento ho cercato di coniugare coltivazione delle materie prime, produzione con la cucina. I nostri piatti sono fortemente influenzati dalla stagionalità, ovvero dal raccolto dell’orto o dalla disponibilità delle erbe spontanee, dalla tradizione ma anche dall’utilizzo di tecnologia.  Mi piace portare sulla tavola piatti dal sapore autentico.  A volte i nostri ospiti si stupiscono del sapore di un’insalata di campo appena raccolta”       

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    Un’Azienda in cui è “coinvolta” tutta la vostra famiglia: scelta facile o piena di sana competizione?

    “Una scelta facile. Ognuno di noi si occupa di aspetti diversi per il raggiungimento di un unico obiettivo. Collaborazione, condivisione che non pregiudica la libertà individuale”.

    Il tuo concetto di BIOLOGICO…

    “Per noi Biologico non è una scelta commerciale ma una filosofia. Abbiamo scelto di coltivare secondo i ritmi della natura senza impiego di pesticidi, diserbanti, concimi chimici … partendo dalla convinzione che “siamo quello che mangiamo” La nostra scelta è quella di valorizzare le colture tipiche del territorio utilizzando metodi di produzione non intensivi. Buono, naturale senza compromessi”.

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    Agriturismo BORGODORO https://borgodoro.com/

    Vocabolo Campana snc 02046 Magliano Sabina (RI) – info@borgodoro.com

    Telefono: +39 3939098718 – WhatsApp: +39 393 9098718

    (Foto ANDREA TOSI)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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