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    PROVA: HONDA NEW MONKEY 125, ICONICO

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    Vera e propria icona mondiale, la mini-bike Honda Monkey è disponibile in tutta la sua originalità con il nuovo 125 cc 4T ad iniezione elettronica. Divertente, pratico e leggero percorre quasi 70 km/litro, una vera star della città

    Ci sono oggetti dinamici che sono protagonisti del nostro tempo, delle nostre abitudini e che fanno parte di una cultura più ampia quando si parla di “storie iconiche”, legate spesso ad uno stile e filosofia di vita. Sono pietre miliari che raccontano un pezzo della nostra storia quotidiana, un pensiero, un modo di essere.

    Le tappe di un GRANDE successo mondiale

    Nata nel 1961, Honda Monkey fu più un’icona della moda che una moto: tutto parte da un giocattolo o meglio da un parco divertimenti di Tokio (Tama Tech) al cui interno trovò spazio questo “giocattolo” da 49 cc che, di fatto, suscitò curiosità ed interesse popolare.

    Quel successo portò Honda ad esportare Monkey anche negli USA e poi nella nostra Europa con qualche novità tecnica tra cui il manubrio pieghevole, un bel serbatoio cromato e ruote da 5” che, nel 1969, diventarono da 8” con l’aggiunta di una forcella a sgancio rapido, elemento che ne consentiva il trasporto nel bagagliaio della propria auto.

    Il 1978 fu l’anno del salto di qualità per Monkey: arrivò il serbatoio a goccia, elemento distintivo di un’icona poi venduta in milioni di pezzi, complice la facilità d’uso, un cambio a tre rapporti, la frizione centrifuga, tutte “attenzioni tecniche” che consentirono anche ai non motociclisti, di salire in sella per la prima volta.

    Un’icona senza tempo quindi, che oggi Honda ripropone adeguata ai tempi, nel pieno rispetto quindi di ambiente, facilità d’utilizzo e sicurezza.

    Nuovo Monkey, le regole del gioco

    Nuovo Monkey appare con uno stile ovviamente ispirato al modello nativo: è dotato del nuovo motore 4T da 125 cc, dell’iniezione elettronica, soluzione che consente di percorrere agilmente 67 km/litro, del telaio in acciaio, con forcella USD e doppio ammortizzatore posteriore, dei cerchi da 12”, della sella con altezza da terra da 776 mm, un interasse cortissimo da 1155 mm ed impianto luci full LED. Due colori disponibili: Pearl Nebula Red/Ross White e Banana Yellow/Ross White. 4.090,00 euro il prezzo chiavi in mano

    Qualche considerazione personale

    Provando Honda Monkey mi sono reso conto di quanta curiosità riesca a suscitare a pubblico di ogni genere. Girando in città per il test sono stato spesso fermato al semaforo per mille domande e tante informazioni su Monkey, con un parere generale molto aperto al “diverso”, all’inusuale. Ho scoperto che, la voglia di sognare o essere curiosi, alimenta poi un pensiero positivo verso forme e design che suscitino curiosità.

    Alla fine, l’idea Monkey piace a tutti: quindi, nel suo piccolo, la mini-bike Honda invita a quella leggerezza che certo oggi manca ma che può essere appagata anche guidando un oggetto che regala qualche emozione in più.

    Serbatoio da 5,6 litri ovvero quasi 70 km/litro!

    Tornando a cose più tecniche, questo nuovo motore ha dell’incredibile se parliamo di consumi: quasi 70 km/litro sono un record per davvero e questo è merito sia del peso ridotto di Honda Monkey, fissato a 107 kg con il pieno di carburante, ma, soprattutto, del nuovo motore da 125 cc. Con un pieno di carburante ad andatura tranquilla, si possono percorrere quasi 350 km!

    Iniezione elettronica e corsa lunga, massima resa con 125 cc

    Cilindro orizzontale stile pitbike, massima fedeltà allo schema nativo, distribuzione OHC “duevalvole”, raffreddamento ad aria (c’è quasi un litro di lubrificante motore nel circuito), quote vitali caratterizzati dalla corsa lunga da 57,9 mm per un alesaggio di 52,4 mm, iniezione elettronica Honda PGM-FI, 9,4 Cv a 7000 giri con coppia di 11 Nm a 5250 giri e cambio a 4 rapporti. A tutto questo si aggiunge un’attenzione nella riduzione degli attriti interni motore, uno scarico dotato di risuonatore che aumenta la fluidità ai bassi regimi ed una combustione ottimizzata grazie al valore del rapporto di compressione di 9,3:1.

    Un telaio robusto ed un interasse cortissimo

    Il telaio di Monkey segue lo schema classico stile pitbike, ovvero un monotrave superiore rinforzato nei punti di maggiore sollecitazione ma che gli consente pure una buona flessibilità, caratteristica utile nella guida cittadina se parliamo di sollecitazioni importanti. L’interasse corto da 1155 mm e la particolare geometria del cannotto di sterzo (25°), lo rendono incredibilmente agile ed incline al divertimento di guida.

    Altezza da terra per TUTTI!

    Dato importante è la ridotta altezza da terra della sella, ovvero 775 mm, sella realizzata in Uretano che vanta massime caratteristiche legate alla flessibilità e durata nel tempo oltre all’elevato comfort. Honda sta già lavorando per l’omologazione per due persone, che comprenderà quindi la possibilità di trasportare un passeggero con l’aggiunta delle pedane posteriori poggiapiedi.

    Sospensioni equilibrate sia davanti che dietro

    In tema di sospensioni il pacchetto è completo con la forcella USD con finitura in Alumite, la coppia di ammortizzatori posteriori dalla grande e confortevole escursione ed un impianto frenante con disco anteriore da 220 mm e pinza a due pistoncini e disco posteriore da 190 mm con pinza monopistoncino. Davanti c’è l’utile l’ABS dotato di piattaforma inerziale IMU che evita il sollevamento della ruota posteriore. Le ruote sono da entrambe da 12” con coperture da 120/80 e 130/80.

    COME VA: parola d’ordine, divertirsi ogni giorno in sella a Monkey

    Piccolo, leggero, maneggevolissimo, utile, divertente, sociale. Tutto questo è Honda Monkey! Piace la sua natura estroversa senza competitors reali ed è lui l’indiscusso protagonista della scena urbana. Le sue forme tonde e retrò ben si abbinano con giornate piene vissute da un capo all’altro della città e sorprende la sua agilità, la sua voglia di girovagare a costo quasi zero con un comfort quasi inaspettato se rapportato alle sue dimensioni.

    Monkey è quindi comodo e ben supportato a livello ciclistico. Merito di una forcella ben tarata e morbida che digerisce tutte le asperità stradali, mentre la coppia di mono ammortizzatori posteriori rende fluida la marcia anche in presenza di gibbosità. Ovviamente, le ridotte quote ciclistiche ed il peso light, lo rendono non troppo stabile se la velocità aumenta ma, soprattutto, se le asperità sono “importanti”, quindi in questo caso meglio limitare la velocità di marcia. Lo sterzo poi, tende naturalmente a chiudersi un pelino se l’asfalto è decisamente rovinato.

    La posizione di guida è comunque molto comoda grazie al manubrio alto, alla sella ben imbottita ed alle corrette quote del triangolo pedane/manubrio/sella. Piace l’approccio easy per tutti, la massima duttilità di utilizzo e soprattutto saper di poter contare su un’elevatissima autonomia, pari ad oltre 350 km con un pieno!

    Guidandolo si scopre la sua grande agilità in città ma pure sul guidato extraurbano che si sommano alla capacità di muoversi bene pure in leggero offroad, quindi una mini-bike “completa” sui 360° di utilizzo. Sempre leggerissimo tra le mani, sorprende la capacità di sapersi adattare alla città alle sue distanze da un punto all’altro, sempre con la stessa grinta. Merito del suo piccolo grande 4T da 125 cc che spinge fluido e che è forte di un buon tiro ai bassi regimi, cosa che invita a usare poco il cambio a dispetto della ridotta cubatura.

    È un motore silenzioso, brioso e fluido anche in virtù del suo peso ridotto: vibra quasi nulla ed è capace di spingere anche sulla marcia più alta per prestazioni di tutto rispetto. Il suo range di marcia migliore su extraurbano è attorno agli 80 km/h, quota di sicurezza per far fronte ad eventuali ed inaspettate asperità del manto stradale.

     

    Mi è piaciuto un sacco questo Monkey, specie in città dove riesci ad infilarti ovunque grazie al peso ridotto oltre che all’elevata capacità se parliamo di angolo di sterzata e peso da spostare. Sella bassissima, massima confidenza, piedi ben a terra anche per i meno capaci sulle due ruote. Monkey è anche e soprattutto questo.

    Ottima e potente la frenata, grazie all’ABS anteriore che funziona davvero alla grande: blocca quasi mai ed è un valido aiuto sempre e comunque, mentre la frenata posteriore è molto concreta ma soprattutto modulabile con spazi d’arresto globali in ampia sicurezza.

    E se volessimo qualcosa in più?

    Aprendo la pagina Takegawa si scopre un mondo “oscuro”. Chi ama le modifiche si renderà conto di tutto il bello che c’è se volessimo ampliare la gamma legata alle performance del nostro Monkey.

    Takegawa è un colosso giapponese in tal senso e le special parts Monkey (ma pure per SuperCub 125)  sono una delle loro specialità. Ci sono kit disponibili per motore, ciclistica, elettronica, raffreddamento, estetica, ecc.

    Le foto che vedrete sono solo un piccolo assaggio con il gruppo termico da 143 mm (offerto singolo o con asse a camme e centralina), il kit per montare il radiatore olio e quello dedicato al gruppo cambio.

    Inoltre, è disponibile un mega kit da 180 cc che comprende proprio tutto. Ovviamente, aumentando cilindrata e modificando lo status standard di Monkey, l’utilizzo sarà permesso in circuito oppure si potrà tentare una nuova omologazione.

    LINK: http://www.takegawa.co.jp/

    (Foto ANDREA TOSI)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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