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    PROVA: HONDA X-ADV, DOPPIA NATURA

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    Prova estrema in sella all’X-ADV Honda per scoprirne la sua natura poliedrica. Scooter, Maxi-Enduro, Crossover tutto insieme per un’idea unica ed innovativa…

    È un mercato ricco quello delle due ruote, almeno dal punto di vista delle idee e delle sue infinite trasformazioni legate a design, natura ed appartenenza. Tanti segmenti di mercato per abbracciare fette sempre più grandi di utenza ma, soprattutto, di esigenze individuali legate spesso alla “desinenza” della propria passione per la moto.

    In tanti propongono nuove idee, ma solo pochi concretizzano e sanno andare davvero oltre però… Honda, da sempre, sa stupire e sa far viaggiare la mente dell’appassionato con proposte che esplorano dentro al cuore le vere esigenze di chi in moto ci va ogni giorno…

    La fantasia Honda limiti non ne ha mai…

    Per questo X-ADV ha stupito tutti perché nelle sue forme c’è tutta la fantasia Honda nell’immergersi in un viaggio totale vista la sua natura crossover che si fonde con quelle caratteristiche offroad garantite da sospensioni che sanno filtrare bene ogni terreno e che si sommano all’ottimo lavoro svolto del robusto telaio in acciaio. Insomma un concetto nuovo tutto da esplorare è proprio il caso di dirlo.

    Manubrio largo, motore bicilindrico con cambio DCT e sei pronto al viaggio…

    La natura offroad la si può “impugnare” attraverso il largo manubrio biconico in alluminio passando dal bel bicilindrico “corsalunga” da 745 cc dotato di cambio DCT rivisto per la natura di X-ADV Honda. E per non farci mancare nulla c’è la smart-key, un enorme vano sottosella, che può contenere il casco offroad ed un parabrezza regolabile su 5 livelli (alle cui spalle c’è una strumentazione verticale stile Rally), perché X-ADV nasce anche e soprattutto per affrontare la strada, il viaggio, l’esperienza del suo DNA.

    La prova del fuoco: offroad vero per il nostro X-ADV…

    La mia idea nativa era quella di realizzare una prova completamente diversa dal solito. Forse un pelino estrema… La base era immergere X-ADV nell’avventura vera, nel fuoristrada impegnativo, insomma proporvi l’apice di quello che può fare questo “scooter” a metà tra un crossover ed una maxi-enduro; per questo ho coinvolto il pilota del mio PROGETTO ENDURO, Andrea Giubettini, che fin da subito ha mostrato una naturale ed ovvia curiosità verso questo mezzo.

    C’è da fare una premessa però prima di andare avanti… L

    La prova che abbiamo realizzato è solo l’estremizzazione del concetto X-ADV, ovvero capire fino a dove poteva spingersi con un pilota in sella, pilota che ha una sua “visione” del guidare e quindi sa spingersi oltre rispetto ad altri. È ovvio che questo veicolo nasce per un uso poliedrico e sa stupire per le proprie caratteristiche dinamiche che l’R&D Honda ha saputo miscelare tra loro per dar vita ad un qualcosa di veramente innovativo.

    Quindi guardate oltre le immagini, certamente spettacolari, ma soprattutto rinforzate quel desiderio di scoprire il viaggio, muovendovi tra agilità, divertimento, spostamenti e praticità, tutte doti “naturali” che X-ADV detiene al 100%.

    “Il concetto alla base dello sviluppo dell’X-ADV è stato semplice: “Divertimento!”. Volevamo creare una moto che facesse percepire il suo innato spirito di avventura –spiega Mr Kenichi Misaki, Large Project Leader (LPL) X-ADV –. Sapevamo anche che avrebbe dovuto essere realmente pratica per gli spostamenti quotidiani e con tutte le funzionalità che facilitano la vita del motociclista. Infine, nei week-end avrebbe dovuto trasformarsi nella moto ideale per scappare dalla routine. Tutto questo, con uno stile nuovo, esclusivo e accattivante.”

    Guardiamolo più da vicino…

    Spiccano certamente le sue forme aggressive e taglienti e lo stile offroad è qualcosa di ampiamente percepibile: il team italiano che ha lavorato al suo stile unico, voleva avventurarsi in concetti del tutto innovativi: lo rivelano le fiancate del tutto particolari, l’area anteriore sfaccettata, con sviluppo “alto” che disegna la sportività vera di X-ADV.

    Tutto questo accoglie e protegge, come nel caso del parabrezza regolabile verticalmente su 5 posizioni per 136 mm di altezza totale ed un angolo d’inclinazione di ben 11° tra i due punti di posizione minimo e massimo. La sua sportività è marcata da luci full-LED con gruppo ottico sdoppiato e griglia centrale davanti e gruppo ottico posteriore immerso nel design del codone.

    Il magico sapore dell’offroad…

    Sapore di Avventura grazie alla strumentazione digitale LCD verticalizzata, di facile ed immediata consultazione con annessa piccola area posizionata nella piastra manubrio (ci sono anche i tasti di sblocco dello sportello carburante e sollevamento sella), dove troviamo le spie relative all’ABS, al freno a mano (con leva nel retro scudo a sinistra) il folle e l’attivazione degli indicatori direzione. Non mancano i paramani dedicati ma, soprattutto, come ogni enduro che si rispetti, una robusta piastra paramotore da 2,5 mm di spessore. Sotto la sella infine, c’è un vano da 21 litri illuminato e con presenza di presa 12V. E non manca il doppio cavalletto, centrale e laterale.

    Ricca la gamma accessori con due bauletti, uno da 35, l’altro da 45 litri, la possibilità di montare lo schienalino passeggero, oltre al fatto che può essere migliorata l’aerodinamica con i deflettori per piedi e gambe mentre sono previste finiture in metallo con placche dedicate, barre tubolari antiurto e fendinebbia LED.

    Telaio pensato per un sottosella in stile offroad…

    X-ADV Honda è equipaggiato con un telaio in tubi di acciaio: le quote ciclistiche vertono verso massima agilità e maneggevolezza con i 27° d’inclinazione cannotto, un’avancorsa di 104 mm ed un interasse di 1589 mm.

    Su tutto però spiccano le quote agili per le manovre con 39° di angolo sterzo (massima manovrabilità nelle vie cittadine quindi), per quasi 3 metri di raggio sterzata. Il filtraggio delle asperità invece, è merito di una forcella con 153,5 mm di escursione davanti e 155 dietro; la forcella USD è da 41 mm ed è regolabile sia nel precario quanto in estensione, mentre il mono posteriore, che lavora per mezzo di Pro-Link, vanta leveraggio progressivo con forcellone a sezione trasversale cava e bracci ad “U”. il peso con il pieno di benzina è di 238 kg.

    Raggi tangenziali, coperture on/off dedicate ed impianto frenante aggressivo…

    Splendide i cerchi in alluminio a raggi tangenziali da 17 e 15” che supportano coperture intagliate e specifiche on/off (e le abbiamo davvero strapazzate e provate al 100% come vedrete!) da 120/70 e 160/60 mentre ci sono valvole ad “L” al fine di velocizzare il controllo della pressione. Non bellissimo ma utile, il carter che ripara la catena da colpi, sporco ed insidie del fuoristrada mentre l’impianto frenante è potente ed aggressivo grazie al doppio disco anteriore da 296 mm, rallentati da pinze radiali Nissin a 4 pistoncini, e dal single posteriore da 240 mm servito da pinza a pistoncino singolo.

    745 CC, corsa lunga ed un’ottima risposta grazie ai 55 Cv ed i 68 Nm di coppia…

    Questo Euro4 Honda, vanta una cubatura di 745 cc ottenuti dalla corsalunga pari a 80 mm per 77 mm di alesaggio; il bicilindrico parallelo Honda “ottovalvole” eroga 55 Cv a 6250 giri con un valore di coppia di 68 Nm a 4750 giri con performance finali di tutto rispetto ed ampiamente dedicate all’X-ADV. Il suo sound del tutto particolare è merito del manovellismo a 270° mentre la totale assenza di vibrazioni è resa possibile dalla presenza del doppio contralbero. Molti componenti ne muovono altri, come nel caso dell’albero a camme e di uno dei contralberi che, rispettivamente, azionano la pompa olio e quella dell’acqua. C’è l’iniezione elettronica PGM-FI, che certo rende la guida grintosa ma pure morbida se si vuole andare a spasso, anche in funzione dei quasi 28 km/litro dichiarati nel ciclo medio WMTC.

    DCT rivisto per l’offroad…

    Il cambio doppiafrizione DCT ormai lo conosciamo molto bene per la sua efficacia, ma, su X-ADV, c’è stato un up-grade dedicato alla tipologia del crossover Honda. Questa versione è stata programmata con un “lavoro” del cambio rivisto nella cambiata, visto che sfrutta marce più basse a parità di giri e questo significa essenzialmente che la cambiata avviene 500 giri  circa prima di altri modelli con identico cambio. C’è il Mode D mentre quello S prevede tre livelli con S1, S2 ed S3, che si discostano uno dall’altro per il regime di cambiata più alto sia in progressione che in scalata. La centralina quindi è stata mappata per ottenere una migliore sensibilità e reattività sul comando gas.

    Sia in D che in S però, si può immediatamente passare alla cambiata manuale, semplicemente agendo sulle palette collocate sul blocchetto; inoltre il DCT sfrutta il sistema Adaptive Clutch Capability Control, ovvero l’intervento sulla frizione nell’apri/chiudi, perché riduce il gradiente di coppia trasmessa sulla ruota al fine di rendere la guida più piacevole e senza “strappi”. DCT come sappiamo riconosce le pendenze in un senso o nell’alto, adeguando così la marcia più corretta in base al tratto stradale percorso.

    Ed un ultimo suggerimento…racing!

    Provando X-ADV mi è venuta un’idea, forse pazza, forse che Honda potrebbe valutare. Viste le caratteristiche del crossover giapponese, perché non pensare ad un Monomarca dedicato? Immaginate un tracciato fettucciato offroad, magari aggiungendo piccole porzioni di asfalto, in stile short track, vi immaginate che spettacolo? Beh, lancio questa provocazione e chissà che qualcuno possa raccoglierlo…

     COME VA: una moto, un fuoristrada, un crossover ed uno scooter!

    È la prima volta che il mercato moto propone un oggetto come X-ADV e questo rende la prova ancor più intrigante, visto che non esistono precedenti storici in tal senso… La prova l’ho effettuata su doppio fronte come ampiamente documentato dalle immagini, parte su strada, parte offroad con un risultato a dir poco entusiasmante, sia per prestazioni globali sulle due facce del test, sia per l’ampia versatilità mostrata.

    Posizione di guida naturale da vera offroad, ma comoda su strada…

    La posizione di guida è molto comoda e naturale: braccia larghe come su una verace fuoristrada e questo consente sia il massimo controllo nella guida “sporca” sia di giocare tra le curve su strada, vista anche la grande maneggevolezza del crossover Honda. Personalmente ho scoperto che X-ADV si guida meglio con i piedi sulle pedane opzionali offroad, un po’ come avere la moto sotto controllo anche per far forza nella guida sportiva si asfalto, piuttosto che restare “passivi” con i piedi incollati alla pedana. Anche le gambe stanno comode, perché non sono troppo chiuse e l’angolo è perfetto per tante ore in sella, che, tra l’altro, pur se un pelino alta da terra, è particolarmente comoda e spaziosa per due.

    La città ha un sapore diverso con X-ADV…

    In città X-ADV ha davvero pochi rivali in quanto ad agilità: l’ampio raggio di sterzata facilita le manovre da fermo ed anche i 238 kg (con il pieno di carburante) sono tutti ben sistemati con il risultato di un veicolo molto ben bilanciato oltre che forte di un’ottima distribuzione dei pesi. Mi è piaciuto il comportamento delle sospensioni, che assorbono alla grande tutte le asperità, con un gradiente di filtraggio che tende al soft nella prima fase di corsa per la forcella che va via via indurendosi se la velocità aumenta; anche il mono funziona bene ed il Pro-Link Honda aiuta non poco nel diluire i colpi prodotti da un asfalto non proprio levigato.

    Si è padroni della città e delle sue insidie quindi, con il risultato di una guida sicura e sempre divertente; in tal senso, gioco chiave lo recitano sia l’impianto frenante, potentissimo, grintoso ma soprattutto modulabile (forse solo un pelino invasivo l’ABS ma meglio così…), quanto la ciclistica tutta, certamente concepita per garantire una guida fluida, intuitiva oltre che sempre reattiva.

    Gustoso da guidare sull’extraurbano, pronto e reattivo sempre…

    Fuori città, lontani dal caos, escono fuori le altre caratteristiche uniche che stanno rendendo X-ADV un vero protagonista: bellissimo da guidare sul misto perché forte di un propulsore brillante è “coppioso” ad ogni regime, fluido e trasparente nel regalare accelerazione fuori dalle curve e consumi incredibilmente contenuti. A dispetto delle dimensioni e del suo interasse, X-ADV colpisce per quella naturalezza con cui puoi affrontare il misto/stretto, dove scopri l’ottimo equilibrio generale, oltre alla sensazione di un baricentro ideale che lo rende neutro nella fase di scambio destra/sinistra.

    Appoggio sicuro in curva ed avantreno stabile, divertirsi tra le curve…

    L’appoggio è sempre sicuro anche con inclinazioni importanti, mentre le sospensioni seguono alla lettera le piccole imperfezioni del manto stradale e, anche con passo allegrotto, non mettono mai in crisi la stabilità, specie su piccoli avvallamenti o sequenza di buche leggere. Bello l’avantreno, stabile, preciso, merito pure della presa larga del manubrio che consente di far forza e spingere il veicolo dentro la curva; in tutto questo, la cura sul DCT (l’abbassamento della soglia di cambiata) si sente e mi piace più così che su Integra perché lo trovo più “incline” all’esuberanza del motociclista che voglia divertirsi…

    Anche nelle 3 mappe Mode S piace la reattività del motore e la sua velocità nel salire di giri per poi cambiare marcia; quindi telaio e motore sono perfettamente accordati uno sull’altro ed è questo, credo, che renda X-ADV così particolare ed originale. Il viaggio quindi è nelle vostre mani, merito pure dei consumi ridottissimi di questo bel bicilindrico a corsa lunga, ovvero, tanta strada, pochi giri, tiro eccellente sempre ed in qualsiasi rapporto.

    Ora la strada asfaltata finisce ed inizia lo sterrato ed è proprio alla fine di questo che mi aspetta Andrea Giubettini per la parte hard di questa prova…

    LA SECONDA OPINIONE DI ANDREA GIUBETTINI: “VEDO BENE UN MONOMARCA!”

    Andrea cosa ne pensi di questo X-ADV?

    “Sono sorpreso dal risultato della prova! Questo scooter offraod è in grado di affrontare diverse situazioni di terreno, dallo sterrato alle mulattiere leggere fino all’asfalto, le curve, le strade di montagna che salgono. A mio avviso un ottimo progetto visto nel suo insieme ed un veicolo offroad 100%…”

    La tua prima impressione appena salito in sella?

    “La mia prima impressione una volta in sella è la sua importanza dimensionale, sensazione che poi si ammorbidisce molto nei primissimi chilometri di guida. L’ho trovato bello da guidare, specie nel tratto boscoso nonostante il grip limitato delle gomme on/off. Nel fettucciato mi dava fastidio l’ABS, specie in staccata ed in ingresso curva, forse meglio prevedere la sua disattivazione…”

    Lo hai provato anche su asfalto, cosa ne pensi?

    “Direi che è semplicemente perfetto! Non riesco a trovare contro, visto che il cambio DCT si comporta benissimo anche andando a passeggio mentre se vuoi allungare un po’ ed usare il Mode S, si scopre un motore grintoso che è solo secondo alla sua grande maneggevolezza. Basta lasciarlo correre e va da solo. In fuoristrada e con queste coperture invece, mi sono trovato meglio con il Mode D ma ritengo che con coperture dedicate offroad la guida in S sarebbe divertentissima.

    -segue – Di motore ce n’è tanto e quindi il Mode S renderebbe le cose più aggressive nella guida offroad, ma ci vorrebbero come ho detto coperture più tassellate. Il motore è molto corposo, il cambio è pronto e graduale oltre che molto silenzioso nel funzionamento. Sullo sterrato mi sono trovato bene, specie guidando in piedi, cosa possibile grazie alle pedane dedicate ed ho affrontato anche ostacoli severi…”

    Qualcosa che miglioreresti?

    “Come ho detto la possibilità di disinserire l’ABS e realizzare una pedana poggiapiedi più stretta e corte verso l’anteriore, visto che da un po’ fastidio nella guida in piedi. X-ADV lo consiglio ad un’utenza che voglia scoprire l’avventura con la A maiuscola. Ha tutte le caratteristiche per essere guidato in fuoristrada e magari vedo bene un Monomarca vista la sua vera efficacia e versatilità tassellata”.

    (Foto GIUSEPPE CARDILLO)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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