Porsche Cayman GT4 è una sportiva di razza, un’autentica e magnetica vettura da pista divertente e coinvolgente anche su strade uniche come quella del test…
L’idea di base del test era quella della pista, location unica dove prendono vita le emozioni forti del guidare, dei cordoli che si susseguono in una ritmica danza aggressiva, delle forti accelerazioni e del ritmo soprattutto. Perchè guidare è unicamente ritmo e guidare in pista, specie quando hai nelle mani un’autentica “purosangue” come questa Porsche Cayman GT4, ha un gusto decisamente particolare, imparagonabile alle sequenze stradali che, seppur ricche di curve e tratti veloci, non hanno mai (o quasi) lo “sviluppo visivo” e le accelerazioni di un circuito.
La scoperta del nostro “teatro di posa”…
Poi, durante una prima ricognizione stradale con la Cayman GT4, tanto per capirne carattere, effetti ed attitudini, la sorpresa di una strada libera da traffico, ricca di curve una dopo l’altra, ma, soprattutto, un asfalto perfetto ed uno sviluppo altimetrico da farmi abbandonare completamente l’idea del test in circuito.
D’altra parte quest’autentica sportiva nasce dalla serie Cayman, una “dueporte” capace di rivoluzionare il proprio segmento e questo per le sue altrettanto autentiche doti di purosangue e vettura che appaga anche sulle strade di tutti i giorni…
Scoperta continua, carattere autentico, semplicemente Porsche…
La scoperta quindi è stata proprio la sua natura intrinseca, seduta su un carattere autentico (così come il pilota è seduto sugli splendidi sedili in carbonio, sempre avvolto da un abitacolo dove il calore del motore ti abbraccia); un po’ come degustare un buon vino e fermarsi a riflettere sul suo aroma, sui suoi profumi, proprio come accade a bordo della Cayman GT4 (che ha nel suo DNA tutta l’esperienza racing del Motorsport), capace di rendere fluida l’adrenalina, sorprendere e stupire quando “cambi passo” e decidi di guidare e non farti portare dall’andamento della strada che corre sotto le coperture.
Contatto epidermico con le emozioni, deportanza per la stabilità…
Cayman è contatto epidermico con la strada, con i suoi gustosi ed eclettici 385 Cv, fluidi è vero ma, all’occorrenza, aggressivi e concretissimi, capaci di stupire anche in virtù di una trazione eccellente e magnetica simbiosi perfetta con il fondo stradale.
Cayman è assaporare il mordente dell’accelerazione (un fulmine da 0 a 100 km/h, che si raggiungono in soli 4,4″), è danzare con lo sterzo prima e dentro le curve quando spingi a fondo corso il pedale dell’acceleratore, è l’odore del pellame dell’abitacolo o la vista nitida del rollbar posteriore, che, in modo schietto ed immediato, sembra ricordarti che sei seduto su una vettura sportiva che ha un’anima ribelle da non sottovalutare mai…
Cayman da record, vince lo stile del racing…
Tutto questo però è merito anche del motore centrale, del telaio ed anche della sua deportanza, visto che sia lo spoiler anteriore quanto il voluminoso alettone posteriore – sorretto da splendidi supporti in carbonio – contribuiscono ad una forza di spinta sia davanti che dietro, a tutto vantaggio di una stabilità maggiore.
Ed inoltre, oltre al telaio ed impianto frenante di derivazione GT3, c’è il sistema PASM per la regolazione attiva delle sospensioni con annessi supporti attivi sul cambio, elementi che molto hanno in comune con le auto da gara. Alla fine, ecco spiegato il record ottenuto sul circuito stradale del Nurburgring-Nordschleife, ovvero 7 minuti e 40″ per completare l’intero giro.
Note del test…
Tutto ciò che avete letto fin qui, è quindi preludio alla prova. La scelta del test su questa strada è stata dettata proprio dall’esclusività della stessa, oltre che dal fatto che Cayman nasce anche per l’uso su strade come queste.
Noi l’abbiamo trovata per caso con il risultato di un test effettuato in modo altrettanto “sincero” nel suo svolgimento tecnico, il che significa aver messo sotto pressione la Cayman, il suo telaio, il suo potente motore, il suo potentissimo impianto frenante e le sue caratteristiche peculiari.
Ne è emerso un carattere deciso per questa GT4, maturo e robusto che può essere gestito – nella guida al limite – solo da mani esperte ma che consente e regala piacere nella guida sportiva senza eccessi; senza mai trascurare un “posteriore” che, se sollecitato a dovere, naviga costantemente di traverso…
Motore: 1340 kg, 385 Cv, un rapporto peso potenza di 3,48 kg/Cv…
Motore 6 cilindri boxer centrale da 3.8 litri, (102×77,5 mm) 385 Cv a 7400 giri (elevato il rapporto di compressione pari a 12,5:1), coppia massima di 420 Nm compresa tra 4750 e 6000 giri (il che la dice lunga circa l’elasticità di questo motore con il supporto della fasatura variabile VarioCam Plus), teste cilindro e monoblocco in alluminio, quattro valvole per cilindro con recupero idraulico del gioco valvole ed iniezione diretta DFI con collettori di aspirazione dotati di polmone di risonanza; questi i temi della Cayman, anche se sono solo una piccola parte per ciò che non si vede, mentre la funzionalità di alcune zone, come ad esempio la linea di alimentazione, ha un ruolo essenziale nelle performance e nel carattere dinamico di questa vettura.
Le prese d’aria frontali sono state ridisegnate con i side-blade che “spingono” ora il flusso d’aria in modo più mirato sia sul frontale che sulle prese aria laterali, su cui è impresso il logo GT4; tutto ciò significa “caricare” dinamicamente l’asse posteriore al fine di un maggior approvvigionamento d’aria a fronte del rendimento motore.
Doppietta automatica, pacchetto Sport Chrono e sound emozionale…
Come accade per altri modelli Porsche, anche qui la consolle centrale ospita i tasti relativi alla dinamica motore, anche in funzione del pacchetto opzionale Sport Chrono che comprende i tasti/mode Sport e Sport Plus.
A tutto questo si aggiunge con prepotenza la “doppietta” automatica, un modo per adattare il regime motore al cambio marcia in scalata, effetto utile quando si guida in pista o su strade come quella del test… Non manca infine la valvola sullo scarico a controllo elettronico (con tasto relativo sempre sul tunnel centrale) che libera un sound da pelle d’oca.
La Cayman esigeva un cambio manuale…
Esattamente così: la Cayman GT4, proprio per le sue caratteristiche native di vettura pure sport, esigeva il solo cambio manuale. Si tratta di un’unità a 6 marce dotata di supporti attivi, il che significa che, nella guida sportiva Sport e Sport Plus, questi si irrigidiscono in modo da rendere nulla ogni oscillazione tra motore e telaio e questo per aumentare quel feeling di guida necessario in pista ad esempio.
Essendo una vettura “tutta posteriore” troviamo il sistema PTV (Porsche Torque Vectoring) con differenziale meccanico la cui azione bloccante è pari a 22% in trazione e 27% in spinta; questo sistema come spiegato più volte, migliora la precisione dello sterzo grazie a “pulsazioni frenanti” mirate sulla ruota di trazione che si trova in interno curva.
Un nuovo telaio per prestazioni dinamiche e sensoriali…
Il telaio di Cayman poggia le proprie radici su quello della 911 GT3 ma con un assetto completamente rivisitato: c’è una carreggiata più larga di 13 mm anteriormente ma ribassata di 30 mm, qui giocano un ruolo chiave i sistemi PASM e PSM che si naturalizzano sulla base degli algoritmi utilizzati per la pista. Quindi una migliore neutralità e “risposta” negli ingressi curva ad alta velocità, un aumento globale dell’agilità, più tenuta di strada ad elevate velocità ma con il comfort secondo Porsche nella guida quotidiana o sulle lunghe percorrenze.
Doppia anima quindi?
Supportata anteriormente dai mozzi maggiorati e il differente braccio trasversale che offrono la possibilità di regolare il camber (per mezzo di piastre a scivolamento) e quindi l’inclinazione della singola ruota e questo per affrontare ogni circuito; per le ruote posteriore invece, ci sono barre trasversali con cuscinetti rinforzati, anche se la dote migliore, è il sistema delle molle ausiliarie che consentono l’utilizzo di molle principali più corte e leggere, proprio come si usa nel Motorsport. Certo il telaio della Cayman si riconosce subito per via delle coperture che “saturano” completamente i passaruota che ospitano cerchi da ben 8,5″ x 20″ con i posteriori da 11″.
Aggressiva e concreta anche nell’impianto frenante…
Ed una vettura così non poteva che stupire pure se parliamo dell’impianto frenante: spiccano le pinze monoblocco in alluminio a 6 pompanti davanti e 4 posteriormente che “spingono” su dischi surdimensionati da 380 mm sia davanti che dietro ma “sdoppiati” nella larghezza, ovvero più spessi di 50 mm davanti e più di 80 mm dietro.
A questo si aggiunge il loro minor peso globale per via dell’utilizzo (al fine di ridurre le masse non sospese) di materiali specifici che abbassano di ben 2 kg il peso dell’impianto stesso; in tal senso, le piste di frenata sono in ghisa grigia e sono fissati con perni in alluminio e campana in identico materiale strutturale. Gioca un ruolo essenziale nelle performance dell’impianto, il suo raffreddamento, integrato dalla parte anteriore della Cayman GT4 per mezzo dello spoiler, mentre per i dischi posteriori, sono stati messi a punto specifici canali laterali per l’aerazione.
Le altre chicche della Cayman GT4 in breve…
Vediamo in breve le altre caratteristiche che rendono questa vettura una Porsche esclusiva: passo allungato e larghezza aumentata di 34 mm, maggiore altezza pari a 1266 mm ma più piatta di 18 mm, tutto ciò per un effetto di deportanza grazie allo spoiler ribassato che aumenta la velocità del flusso tra sottoscocca e carreggiata. C’è poi l’alettone posteriore in CfK ovvero fibra di carbonio che può essere regolato nella sua inclinazione così come è possibile “eliminare” gli inserti sui canali diffusori anteriori e, tutto questo, per la migliore aerodinamica e deportanza in pista, unico asfalto per legge su cui è possibile sfruttare questi interventi aggiuntivi…
E poi ancora, il nuovo volante da 360 mm, sedili sportivi con fasce in alcantara e fianchi maggiorati in pelle con poggiatesta che reca il logo GT4, il roll-bar posteriore, le cinture a sei punti e l’estintore che fanno parte del pacchetto Clubsport.
COME VA: La Porsche che ama le curve, la Cayman GT4 che ama la strada…
Nell’avvicinarsi alla Cayman GT4, hai tutto il tempo per assaporare il momento in cui aprirai lo sportello e ti immergerai all’interno di una vera vettura racing ma dal sapore stradale… Lo sportello è leggero ed appena aperto, lo scenario ha l’odore delle performance, la vista delle emozioni da cordoli ma anche delle tracce stradali, proprio come nel mio caso a bordo di questa Cayman GT4.
Dentro la vettura, atmosfera racing per sensazioni forti…
La seduta è un po’ “impegnativa” da conquistare, ma, una volta incassati nel sedile sportivo, l’atmosfera a bordo è quella del racing, complici quel roll-bar alle spalle, i loghi GT4 sui poggiatesta, la pedaliera sportiva ed il giallo della maniglia in tessuto dello sportello. Odore di pellame che si miscela ad una plancia funzionale, elegantemente sportiva con quel tocco di originalità che fa, di questa GT4, una vera sportiva di razza.
Tutto attorno è ottimizzato per guidare forte: la leva cambio sul tunnel centrale, pensata per un movimento rapido volante/cambio, così come l’essere così seduto “dentro” la vettura, al fine di “sentirla” e percepirne ogni movimento, ogni sua reazione oltre al fatto di rimanere sempre incollati e ben contenuti all’interno del sedile sportivo in carbonio. Quindi ci sono tutti i presupposti per divertirsi che sia in pista o su strada, l’importante è capire che, lo sterzo diretto, la particolare geometria delle sospensioni e l’assetto a “basso baricentro“, innescano spesso reazioni emotive forti a bordo della Cayman GT4 e questo è il dato forse più intrigante legato al carattere della GT di Casa Porsche…
Pista? Senza rimpianti se la strada è come questa…
Quasi con scetticismo guardo questa strada, trovata per caso e chiusa al traffico per la presenza in alto della neve… Qui però l’asfalto si snoda tra curve lente, allunghi da quinta piena, alberi e fogliame che rendono scivoloso il manto stradale senza dimenticare che la serie di “esse” che mi si apre davanti agli occhi – oltre agli ampi curvoni da derapata – iniziano ad intrigarmi, a dispetto del programma iniziale.
Intuisco subito le scelte tecniche su Cayman GT4, ovvero lo sterzo diretto e preciso, la taratura tendenzialmente rigida delle sospensioni, il fatto di percepire tutto in modo naturale se parliamo dell’agilità di questa boxer; precisa già a bassissima velocità, la Cayman GT4 mostra subito le credenziali di un propulsore fluido e generoso già a 1800 giri, merito del sistema VarioCam Plus ovvero della fasatura variabile che rende godibilissimo questo sei cilindri Porsche.
Fluido da 2000 giri ma c’è tanta coppia dai 4000 giri…
Guidando per davvero, si lascia quasi mai la leva del cambio, i cui innesti sono molto precisi , rapidi, taglienti come lo è il carattere del pacchetto Cayman GT4; poco sopra i 2200 giri l’erogazione avere più “corpo” anche se, l’elevata coppia del motore boxer Porsche, invita a salire sempre di rapporto, al punto che si può andare di sesta anche sotto i 2000 giri indicati! Poi, verso i 3500 giri la spinta diventa più consistente, ma, se volete lasciare liberi i 385 Cv, beh allora il meglio di se questo motore lo esprime poco sopra i 4000 giri, zona dove la schiena aumenta in modo esponenziale, graffiando appena il pedale del gas. Bene allora, è proprio il momento di capire il comportamento della Cayman GT4 sottopressione!
Il vero gusto di guidare la Cayman GT4 è la sua assoluta precisione…
L’accelerazione è brutale ma anche incredibilmente fluida dai 4500 fino al limitatore, piace sentire il retrotreno che tenta invano di “abbandonare” la linea, ma i sistemi elettronici limitano al minimo sia pattinamento che derapata del posteriore; seconda, terza con cambiata a quota 7000 giri, spinta energetica che si fa strada sotto le ruote con il fogliame che scappa via dai lati vettura; mi piace questo percorso, perchè scopro la precisione ed il grande equilibrio generale della GT4, visto che in questa stretta stradina che sale, devi essere molto preciso sia con lo sterzo che con l’acceleratore, da dosare sempre in modo graduale, anche per “giocare” con i trasferimenti di carico. Trasferimenti che possono essere sfruttati per aumentare quel gradiente di gusto nel guidare la GT4.
Sound tutto intorno, foglie secche che fuggono dal fondo piatto vettura…
In tutto questo, il tasto legato alla valvola sullo scarico è open e tutto intorno è un sound da pelle d’oca che echeggia tra gli alberi in questo luogo desolato dove siamo noi ad aver rotto quel silenzio. Terza, quarta, quinta, si fa tanta strada di motore e cambio mentre è in arrivo una staccata con una curva a gomito; piace il comparto sospensioni della Cayman GT4, che asseconda ma “tiene” la vettura bel allineata all’asfalto, anche quando la delicatezza sul pedale del gas è un qualcosa che…abbiamo lasciato a valle.
Mi attacco ai freni, potentissimi e che sono in grado di decelerare in un nulla: in abitacolo l’odore saturo e coinvolgente della polvere di frenata sprigionata dai dischi anteriori; la decelerazione è immediata e rimango sorpreso della potenza ma, soprattutto, della stabilità in frenata della vettura, che non si scompone ma che al contrario incolla l’anteriore all’asfalto in attesa del colpo di sterzo per voltare ed entrare rapidissimi in curva.
Due cose che meritano esser citate…
Prima cosa la sensibilità e precisione delle sterzo, nel senso che la vettura la posizioni dove vuoi senza alcuna incertezza dinamica; Seconda cosa la percorrenza in curva, vettura in assetto con tutte e 4 le ruote che “spingono” sull’asfalto in modo omogeneo e te ne rendi conto dal fatto che la vettura non assume mai una “postura dinamica” su un angolo. Quindi ottimi bilanciamento generale e ottima distribuzione dei pesi che mai gravano sullo sterzo, sulle sospensioni o sul telaio, altro pezzo forte della Cayman GT4.
Fuori controllo…senza i controlli!
Tasto Sport Plus ed esclusione di ogni controllo elettronico che succederà? Stessi chilometri, stesse curve, stessa strada ma sembra di essere altrove… La Cayman GT4 cambia anima e diventa ribelle, cattiva e solo mani esperte potranno scoprirne quel lato oscuro che è poi la “meta finale” nella conoscenza vera della GT4!
Ogni accelerazione è un tuffo al cuore, con il posteriore che parte e la sensibilità de pilota che è messa a dura prova credetemi… Qui si, sarebbe stato bello essere in pista, perchè solo in quel contesto i 385 Cv senza elettronica o quasi, sarebbero domabili con l’intensità di una guida ancor più reattiva sullo sterzo e sul pedale del gas. Ma tutto cambia se si “riposiziona” l’elettronica su ON e la Cayman diventa una vettura abbastanza comoda per tutti i giorni, nascondendo, ma non nelle sue linee, quel carattere che la rende così unica e sinceramente Porsche…
(Foto GIUSEPPE CARDILLO)