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    PROVA: SUZUKI JIMMY EVOLUTION, OVUNQUE 4X4

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    Una vera offroad che non teme nulla: è la nuova Suzuki Jimmy Evolution, ampiamente rinnovata e caratterizzata dal sistema Active Drive 4X4 che la porta ovunque con la vostra complicità…

    Ci sono molti modi per affrontare una sfida, piccola o grande che sia. E ci sono altrettanti “percorsi” per raggiungere un obiettivo, un risultato che possa creare una convinzione che, quella strada è quella più giusta… Questo accade anche e soprattutto quando, a monte della sfida, c’è un’idea, una passione da mettere in pratica, come ad esempio può accadere per affrontare un percorso offroad nel migliore dei modi o, se vogliamo, nel modo più esaltante possibile.

    Divertirsi certo fa parte della vita, perché, qualche sana ora di svago, ha un potere magico sulla mente: quello di parcheggiare le problematiche del quotidiano a casa, dimenticando impegni, lavoro, obblighi, e, molto spesso, questo è un consiglio che vale per il 110% delle persone. Una volta tanto credetemi, si può fare alla grandissima!

    Tanti colori, due versioni per un doppio divertimento

    A seguito della “scintilla” legata all’idea, c’è poi la scelta del mezzo con cui divagarsi, nel nostro caso un percorso offroad a bordo di una vera icona delle piccole 4×4; sto parlando della nuova Jimmy Evolution, fuoristrada che sorprende sempre, nonostante siano fluidamente trascorsi 40 anni dal suo debutto…

    E’ offerta in due versioni: Evolution, in sette varienti di colore metallizzate e perlate fino al bianco, ed Evolution+ con volante in pelle, rivestimenti sedili pelle/tessuto con logo Jimmy sui poggiatesta, maniglie portiere interne cromate ed esterne in tinta, fendinebbia, vetri scuri, mancorrenti al tetto e copriruota parziale in tinta.

    Semplicemente inarrestabile…

    Quella della Jimmy è una bella storia di un grande successo che oggi, passando per il nuovo restyling, si pone ancor più in alto se parliamo di uno stile originale nonostante le sue dimensioni compatte, parte ed essenza del successo della piccola offroad by Suzuki. Leggera, compatta, soprattutto piacevolmente pratica, la Jimmy Evolution si “veste” di maggiore aggressività da sfoggiare su ogni percorso, dove è letteralmente inarrestabile con le coperture giuste; questo grazie ad suo propulsore brillante e potente ma, soprattutto, per via del sistema Drive Action 4×4, caratterizzato da un’ampia scelta legata alla tipologia di terreno/difficoltà da affrontare.

    Ma Jimmy è nata anche per vivere la città al 100%

    Propensione offroad certo, ma Jimmy Evolution è anche una vettura con cui affrontare la città in tutte le sue forme: s’infila dappertutto, si parcheggia in un fazzoletto, sa essere brillante per scattare al semaforo ma anche capiente quanto basta per riempirla di spesa o usarla per accompagnare i bambini a scuola. Jimmy mette allegria e fa venir voglia di sport, di muoversi, di fare qualcosa di divertente, di rendersi più capaci di vivere in modo libero il proprio tempo. Un’auto può cambiare la vita allora? No di certo, ma può renderla un tantino più avventurosa e all’insegna della scoperta.

    La nuova Jmmy: tante carte da scoprire

    Nel dettaglio, questo nuovo modello, mostra maggiore carattere e personalità: lo si vede subito già dalla vista frontale, grazie al cofano dotato ora di presa d’aria centrale e decisamente voluminosa oltre che dal nuovo paraurti anteriore, forte di una griglia completamente ridisegnata e sicuramente più convincente. C’è anche l’alloggiamento dei fendinebbia, ora in posizione più alta che imprimono alla piccola offroad giapponese, un taglio molto più trasversale.

    Ma non è tutto: Jimmy Evolution (il nome Evolution quindi accoglie e raccoglie le novità) è più lunga della precedente versione di ben 300 mm (ora 3785 mm per 2250 mm di altezza) ed alcune caratteristiche, legate alla guida offroad, non state variate come ad esempio l’angolo di attacco di 34°, quello di dosso di ben 31 mm e quello di uscita di 46°, il che significa (e lo abbiamo vissuto in prima persona) uscire da ogni dove.

    Un telaio a tre sezioni, robusto e flessibile

    Un must per Jmmy è il telaio piattaforma all-terrain con longheroni e tre sezioni con abbinamento di traverse che rendono questa 4×4 un vero ed infaticabile “mulo”. La presenza delle traverse aiuta a rendere la struttura molto più robusta e resistente agli urti che arrivano sul telaio, mentre tutti i materiali di fissaggio, sono stati messi a punto perché all’interno vettura arrivino poche vibrazioni, a miglioramento del comfort di marcia anche sui terreni più accidentati.

    La scocca (con barre antintrusione inglobate nelle porte) vanta inoltre una struttura molto rigida mentre le sospensioni a 3 link reagiscono in modo nettamente più fluido, grazie al corretto posizionamento degli ammortizzatori e delle relative molle; così come gli assali rigidi full-width elevano la presa a terra delle coperture da 205/70 x 15” montati su robusti cerchi in lega con ruota di scorta montata alle spalle del portellone ad apertura laterale.

    Sicura, di più, meglio…

    Visibilità a 360° significa avere tutte le “informazioni” per guidare sicuri e sciolti: la posizione di guida rialzata, la brillantezza del motore, il sistema ABS a tre canali e quattro sensori, il doppio airbag frontale oltre ad una scocca realizzata per assorbire e dissipare le forze di impatto e gli urti. A tutto ciò si aggiungono potenti freni a disco anteriori e tamburi posteriori di grande diametro.

    Nuova anche dentro…

    Decisamente spartana ma incredibilmente efficace: la nuova Jimmy Evolution fa un salto avanti anche se curiosiamo al suo interno: ora tutto è maggiormente valorizzato per offrire più comfort agli occupanti in funzione sia dei diversi tessuti, che esaltano il lato giocoso e sportivo della Jimmy, che della funzionalità di carico, (grazie ai sedili posteriori con schienali che si abbattono e reclinano, anche separatamente al 50:50), ne fa un fiore all’occhiello.

    I grandi poggiatesta poi, garantiscono più comfort in offroad mentre all’interno vettura sono stati ricavati qua e la (vaschette portaoggetti sul pavimento, tasche laterali, porta bicchieri  nella consolle centrale e cassetto cruscotto e portaoggetti  al centro della consolle) un insieme di tasche portaoggetti, utilissime e molto funzionali specie se si va in gita con tutta la famiglia, anche in funzione degli attacchi ISOFIX dei sedili posteriori…

    La strumentazione è essenziale: questo grazie ai due elementi circolari grandi e più piccoli superiori che indicano quantità carburante e temperatura liquido motore; la pulsantiera per “giocare” in fuoristrada invece, si trova al centro in basso dell’area ventilazione, in posizione di facile azionamento quindi.

    Motore a fasatura variabile e Drive Action 4X4

    Il quattro cilindri “sedicivalvole” Suzuki a benzina – l’iniezione è Multipoint – è tutto in alluminio: 1328 cc (ottenuti da quote vitali di 78×69,5 mm) per una potenza di 85 Cv a 6000 giri con coppia massima di 110 Nm a 4100 giri; un motore compatto e molto silenzioso dotato di testa a doppio albero a camme twincam (azionato da catena silenziosa e basso attrito) oltre alla fasatura variabile che gli consente di “girare” alto ma disporre anche di una buona coppia ai medi e bassi regimi. Doppio cambio per la Jimmy, manuale a 5 rapporti o automatico a 4 rapporti, mentre un discorso a parte lo merita il sistema Drive Action 4X4.

    Do you want Drive Action?

    Basta una leggera pressione su uno dei tre pulsanti ed il gioco è fatto: si può quindi passare in modo veloce e pratico da un setting all’altro in funzione del tipo di percorso o fondo che andremo ad affrontare e, dopo la prova, il sistema Suzuki è di fatto promosso a voti pieni.

    2WD è per guidare normalmente (in questo caso l’albero di trasmissione anteriore viene “liberato” con la trazione trasmessa alle sole ruote posteriori) mentre 4WD potrò essere usato su sterrati in piano o sentieri nel bosco dove c’è da guidare con la massima trazione sulle quattro ruote. Pezzo forte del sistema è il mode 4WD-L, ovvero l’inserimento delle ridotte per andare ovunque vorrete… Drive Action è dotato anche di mozzi a bloccaggio pneumatico.

    Come va: agile come un gatto in fuoristrada ed in città

    Jimmy Evolution è davvero agilissima: in città si riesce a svicolare tra le auto in massima scioltezza, merito anche dell’ottima visibilità globale che può offrire e garantire solo un pianale alto e che si traduce anche nella riduzione al minimo degli angoli ciechi. Piace l’interno della Jimmy Evolution, spartano, ma a cui si fa presto l’abitudine perché c’è tutto ciò che serve per la vita di bordo; i sedili anteriori sono abbastanza comodi anche se poco avvolgenti, ma questo alla fine, si rivela un “plus” nella guida urbana e nell’ampia mobilità del corpo nella guida offroad.

    Sterzo leggero, grande maneggevolezza, motore molto silenzioso

    Dietro invece si sta un po’ sacrificati (se parliamo di due adulti però) ma questa piccola offroad è fatta per piccoli spostamenti, fattore che ne limita quindi l’uso in quattro persone specie sui lunghi trasferimenti, anche se Jimmy Evolution nasce per vivere nella natura oltre che per essere goduta in coppia con i bagagli a bordo.

    Lo sterzo è leggero tra le mani, il cambio ha invece innesti poco precisi ed un po’ duri, specie nel passaggio dalla seconda alla terza marcia, buona invece l’insonorizzazione interna, la vettura è globalmente silenziosa, merito di un motore dalle vibrazioni assenti e dalla “voce” pacata, cosa che lo rende piacevole da guidare.

    Motore che spinge si, ma da 4800 giri…

    La pedaliera è ben posizionata – molto morbida la frizione – ed il volante è sempre alla giusta altezza così come i comandi sono estremamente pratici e facilmente localizzabili da chi guida. In città, Jimmy Evolution si muove agilmente come detto, merito del suo quattro cilindri a fasatura variabile che mostra buona coppia a basso regime, certo per sentirlo “cantare” e godere delle sue prestazioni, bisogna superare i 4800 giri range da cui questo piccolo 1300 cc cambia voce, facendosi più grintoso nel sound con una spinta più consistente. Sempre in città, i consumi rimangono accettabili, visto che con un pieno di carburante, si riescono a percorrere quasi 580 km non superando un cambio marcia attestato sui 3000 giri.

    Offroad forever!

    Bene in città abbiamo detto, ma Jimmy Evolution nasce soprattutto per essere guidata in fuoristrada, perché questa, è una vera off. Abbiamo scelto un percorso medio a metà tra sottobosco e passaggi con sassi e radici e la Jimmy Evolution si è comportata davvero alla grande.

    La trazione sulle ruote posteriori può essere mantenuta anche in offroad, a patto che la strada non inizi a salire troppo, in questo caso conviene inserire il setting 4WD che vi porterà dappertutto e consentirà di superare tratti di fango profondo e terreno scivoloso o con pietraia molto mossa. Qui Jimmy mostra ancor più la sua natura agile, visto che, ogni manovra, è facilmente intuitiva. Le quattro ruote motrici  funzionano bene anche se le coperture allterrain std di fatto riescono a soddisfare bene i 360° di utilizzo della Jimmy mentre, per un offroad più aggressivo, ci vorranno coperture ben più specifiche.

    La magia del Drive Action…

    Il percorso si inasprisce e quindi inserisco 4WD-L: il terreno perde la sua conformazione rettilinea e si fa ben più “aggressivo”, scosceso e irregolare ma la Jimmy sembra non avvertire la differenza di morfologia, visto che 4WD-L, con la riduzione dei rapporti, invita a salire ovunque. In terza o quarta si riescono a percorrere in totale scioltezza anche tratti molto ripidi, ai limiti dell’aderenza, mentre si avverte il mordente delle quattro ruote motrici abbinate al telaio leggero ed agile della nuova Jimmy Evolution.

    Anche nei canali, profondi e non, la “piccola Suzuki” se la cava egregiamente e riesce sempre a cavarsela ed uscire da situazioni dove altre fuoristrada potrebbero trovarsi in difficoltà; merito della leggerezza e della totale agilità della off giapponese che non richiede una guida esperta per essere sfruttata al meglio. Ottimo il freno motore, utile in discesa, quelle più ripide e piene di sassi e  “mosso”, mentre l’impianto frenante è caratterizzato da un’elevata modulabilità a fronte di un ABS poco invasivo.

    (Foto Francesco Arioni)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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