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    PROVA: YCF BIGY FACTORY DAYTONA 190

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    Le nuove YCF BIGY sono le cross per un pubblico più “maturo”. Provata la top, la Factory Daytona 190, una moto letteralmente esplosiva nelle prestazioni…

    È un confine molto sottile, quasi impercettibile, carico di adrenalina che non aspetta altro che correre veloce nelle vene, complice una manopola del gas in mano, una moto da cross ed una pista splendida dove giocare, inventare, scoprire e riscoprire il gusto di guidare al limite…

    Abbiamo parlato a volte del magico (e piccolo) mondo delle pitbike, roba seria per davvero perché capaci di esaltare e divertire alla grande piccoli e, diciamo, “maturi”. YCF però, ha saputo guardare avanti, molto avanti, ed ha lavorato altrettanto intensamente per concepire una formula magica dagli effetti unici se parliamo di garantire divertimento senza compromessi. La formula ha 2 numeri e 4 lettere, lettere su cui si poggia il nuovo progetto dell’Azienda francese e numeri che rappresentano un nuovo mondo che nulla ha a che fare con la pitbike così come la conosciamo… Di fatto questa è una moto adatta e concepita soprattutto per gli over 35 ed è disponibile anche un kit per l’enduro con tanto di faro LED.

    IL VIDEO DELLA BIGY REALIZZATO CON ANDREA GIUBETTINI AL MOTORS PARK TASSO

    BIGY è il futuro offroad della guida al limite per gli appassionati di ogni età…

    Il nome è BIGY mentre i numeri sono 17/14, sequenza che apparentemente non dice nulla e che nasconde forse dell’altro: 17” e 14”, così ora vi dicono qualcosa di più? Sono le dimensioni dei cerchi ruota, il che significa una moto vera e propria (come dimensioni siamo su quelle di una 85 cc cross) e decisamente più accattivante per forme e dimensioni ma, soprattutto quote che indicano una posizione di guida molto più naturale e meno sacrificata, in grado di garantire spostamenti in sella per una guida fisica 100%.

    La gamma BIGY: quattro modi autentici per divertirsi NO COMPROMISE!

    YCF è un’Azienda tecnica che pensa in grande: proprio per questo ha realizzato 4 modelli, proprio per offrire un prodotto adatto a tutte le esigenze e tasche. Si va dalla BIGY 125 MX alla 150 MX per poi entrare nel mondo professional delle Factory con la BIGY Factory 150 MX e la splendida ed oggetto della prova BIGY Factory Daytona 190 MX, un autentico mostriciattolo capace di prestazioni incredibili grazie al propulsore 4T Daytona. Per i prezzi si va dai 1799, 00 euro ai quasi 4000,00 della “nostra” Daytona 190.

    Piccole grandi differenze tra le BIGY…

    Le differenze sostanziali le dobbiamo cercare negli “accessori”, nelle diverse sospensioni oltre che nelle motorizzazioni. Per tutte c’è un nuovo telaio dedicato alle BIGY ovviamente, un nuovo forcellone e diverse geometrie, proprio per offrire al pilota una gamma “nuova” di sensazioni.

    Non potevo far finta di niente ed ignorare questo oggetto di divertimento…

    La prova della 190 MX quindi era troppo stimolante ed eccomi già con il telefono in mano e Cristian Bin di YCF riding.it dall’altra parte che mi asseconda, rendendo la telefonata ancora più interessante… Detto fatto, dopo qualche giorno arriva la cassa con la moto dentro e già questo è un primo contatto con la mentalità YCF, ovvero provvedi direttamente tu al montaggio della moto, o meglio di alcune parti della moto. Nella scatola c’è anche un doppio terminale di scarico, uno più “civile”, l’altro più aperto che necessita di un nuovo setting carburazione.

    Un modo per fare conoscenza tra moto e pilota se vogliamo, il tutto facilitato da istruzioni complete e parti con viteria annessa, quindi impossibile sbagliare. Più monti la moto più hai voglia di provarla, più la vedi materializzarsi, più capisci che sarà pura adrenalina. Perché forme, dimensioni e quote in sella sono anche e soprattutto dedicate al mondo adulto, quindi c’è lo spazio per le gambe, per guidare in piedi senza dimenticare quella bomba H del motore Daytona…

    La BIGY Factory Daytona 190 MX

    Questo nuovo modello punta tutto sulle diverse dimensioni: così è nuovo il telaio, caratterizzato da una struttura in acciaio tubolare e culla inferiore di supporto. La moto si “spoglia” in pochi minuti e questo per le semplici operazioni di manutenzione; le cartelle che abbracciano il telaio sono fissate con brugole e quindi basta una sola chiave per metterla a nudo.

    Per le sospensioni, la Factory Daytona va sul massimo, grazie alla forcella regolabile ENGI 800 vincolata da robuste piastre, con la superiore che ospita gli attacchi per il manubrio, anche questo regolabile nell’avancorsa. Per la sospensione posteriore c’è il nuovo forcellone in alluminio su cui lavora il mono ENGI 355 pluriregolabile.

    Mozzi CNC, ruote 17” e 14” ma soprattutto altezza sella da moto vera…

    L’impianto frenante della BIGY vede un disco anteriore da 220 mm servito da pinza a doppio pistoncino e disco posteriore da 200 munito di pinza monopistoncino; i cerchi in alluminio CNC sono da 17 e 14” come avete letto prima, mentre i mozzi sono particolarmente resistenti proprio per l’indirizzo più “incisivo” delle BIGY… Ed infine qualche dato sulle sue dimensioni: la Factory Daytona 190 MX vanta un’altezza sella di 890 mm, quindi ora avrete compreso che questa è una moto vera.

    L’essenza del motore Daytona 190…

    È la vera essenza delle prestazioni. Daytona è una realtà giapponese imponente il cui approccio ai motori è sempre ai massimi livelli. Questo è un 4T che solo esternamente appare come un propulsore “classico” da pitbike, mentre al suo interno c’è un sacco di tecnologia e tante diverse configurazioni elettroniche da sfruttare.

    Un motore di eccellente qualità costruttiva…

    Realizzato con materiali di primissimi livello, questo 4T ha dimensioni compatte (pesa 21,5 kg) e tutto quello che serve per stupire: come detto è ovviamente un monocilindrico 4T con distribuzione “quattrovalvole” la cui cubatura di 187,18 cc è ottenuta da quote quadre con i suoi 62×52 mm di alesaggio e corsa. I dati su potenza e coppia non sono disponibili ma ho indagato in Daytona e si parla di circa 28,5 CV nella massima configurazione elettronica.

    Elevato il rapporto di compressione con ben 12:1, ma per evitare problemi di messa in moto (in ogni modo non ne ho mai riscontrati sia a caldo quanto a freddo), esiste uno specifico kit che comprende un’alzavalvola. Il cambio prevede 4 marce.

    C’è una scatola filtro dedicata al Keihin ed uno speed limiter fino a 15.000 giri!

    Su questa moto è realizzata una particolare scatola filtro, quindi senza che il carburatore respiri ad “aria libera” in virtù della protezione motore; YCF ha pensato anche a questo aspetto ed ha esteso questo “accessorio” su tutta la gamma BIGY. Il carburatore è un Keihin PE28 ma è disponibile anche il mitico PVK 33. Ma, il plus del motore Daytona, oltre che nella sua specifica costruzione meccanica, sta pure nel setting elettronico del motore.

    Infatti, semplicemente spostando i cavi che vanno alla centralina, è possibile elevare il range di giri massimo in un range compreso tra gli standard 11.500 per un massimo di ben 15.000 giri!

    COME VA: LETTERALMENTE ESPLOSIVA!

    Che divertimento montare la BIGY, anche se l’unica cosa a cui pensi davvero è accelerare i tempi per poggiarci – quanto prima – il fondoschiena; alcune parti sono pre-assemblate, quindi basta solo montare la ruota anteriore, il manubrio, l’attacco del mono posteriore, le pedane ed altri piccoli dettagli, e la moto è pronta a farti entrare in un mondo nuovo, quello delle BIGY!

    Posizione di guida da grande…

    La posizione di guida è il top! Lo si scopre sui salti, negli ingressi curva più aggressivi, oppure nei cambi di direzione ma soprattutto nelle fasi dove il pilota deve intervenire con il proprio corpo per bilanciare e direzionare la moto. Quindi ottimo equilibrio del triangolo busto/braccia/gambe, grazie al manubrio e pedane alte oltre alla possibilità di trovare la giusta posizione senza doversi “arrampicare” sulla moto. Si guida molto sul davanti, con l’avantreno ben caricato e la forcella sfilata di 5 mm, almeno questo è il setting usato per questo test. La moto inoltre ha un piano sella alto e si può anche guidare in piedi… Ma ve la immaginate nella versione Enduro?

    Un motore tonico e potentissimo sempre…

    La sonorità del 4T Daytona è imbarazzante in quanto a sound e tonicità: la messa in moto con il kick-starter è facile e richiede solo di “sentire” il punto morto del pistone, poi metterla in moto è semplicissimo… Il complesso sportivo del Motor Park Tasso è una struttura eccellente sotto ogni profilo ed è la pista giusta per saggiare le doti MX di questa moto.

    Da subito sento quanto questo motore Daytona sia “legato” al gas, nel senso che è molto ricettivo alla minima sollecitazione del pilota; è ricco di schiena sia “sopra” che “sotto” e denota un trattamento ai medi regimi davvero esaltante, al punto che puoi usare sempre la quarta marcia per fare tutto.

    Motore sempre reattivo al comando del gas, fluido e con tanta schiena…

    Pronto e iper-reattivo ai bassi regimi, è un 4T che vibra pochissimo e che sa il fatto suo in quanto a performance: l’accelerazione è davvero impressionante e sembra non percepire i cambi di pendenza tanta è la potenza e fluidità di funzionamento. Con lo scarico “civile” la carburazione è perfetta e puoi guidare la moto come vuoi, visto che il motore Daytona ha il suo pezzo forte proprio nella quantità di “schiena” che il pilota ha a sua disposizione. Ottimo ai bassi regimi, come dicevo sorprende ai medi regimi, specie sui transitori, dove i l pilota può “giocare” con il gas per parzializzare quando serve, soprattutto nella fase che prepara l’accelerazione in uscita di curva.

    L’allungo motore è ancora più sorprendente pure se il nostro speed limiter era bloccato a quota 11.500 giri, il che significa che avevamo a disposizione un range ancora più appetibile che ho poi scoperto con un incremento notevolissimo di “cattiveria” spostata dai medi agli alti regimi, ovvero poco sopra i 15.000 giri.

    Sospensioni buone, ottima trazione…

    Ottima la trazione, merito soprattutto di quote ciclistiche molto azzeccate e di sospensioni abbastanza a punto, nel senso che il 10 e lode non sento di poterlo dare ma solo perché il setting std della moto non va bene proprio per tutti. In tal senso la forcella lavora molto bene filtrando altrettanto bene buche e asperità e si comporta bene anche dentro ai canali, merito della ruota anteriore da 17” che stravolge in meglio il modo di guidare rispetto ad una comune pitbike.

    Le regolazioni consentono di trovare un setup sufficiente per una guida dinamica anche se per quella più aggressiva la taratura va certamente rivista. E funziona bene anche il mono posteriore, che digerisce proprio tutto, pure grazie alla ruota a 14”. BIGY è quindi sorprendente sempre anche se una piccola nota stonata è caratterizzata da un impianto frenante anteriore poco “di forza” e poco modulabile.

    IL COMMENTO DI ANDREA GIUBETTINI

    “Confesso che quando l’ho vista ho pensato che fosse un giocattolo per grandi! Poi invece guardandola bene, ho scoperto che questa Bigy è una moto da cross vera solo che in piccolo ma nemmeno troppo! La ruota anteriore da 17” apre uno scenario unico nel panorama delle moto ed è molto vicina ad una classica 2T da 85 cc e questo potrebbe intrigare molti over 30 che desiderano solo divertirsi sì, ma senza troppo impegno.

    Ha un motore ed una potenza che non mi aspettavo affatto ed infatti, prima di guidarla al limite, l’ho dovuta capire per qualche giro di pista… Un motore potente, ricco di schiena, sempre pronto alla minima sollecitazione del gas ed ha una posizione di guida davvero molto a posto che parliamo di quote. Sale bene e rapidamente di giri ed ha un’accelerazione molto vigorosa ed un motore davvero infaticabile per il motocross. Certo, per la mia guida, avrei rivisto le sospensioni e me la immagino con il kit enduro, la mia disciplina, dove può arrivare e cosa può fare questa Bigy…”

    (Foto e video LEONARDO DI GIACOBBE, si ringrazia la pista MOTORS PARK TASSO)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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