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    TEST: HONDA CB500X, ADVENTURE BIKE

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    La Honda CB500X è la più equilibrata del lotto CB: piace per il design, per la sua grande agilità urbana, per il motore fluido e regolare e che consuma poco ma soprattutto per  il suo grande aspetto poliedrico che la porta ovunque… E piace molto anche al pubblico femminile…

    Ogni individuo ha un proprio carattere, una propria personalità un proprio modo di “esistere nel mondo”. Cose scontate forse, che fanno però intuire quanto la ricchezza umana sia ampia, a tratti particolare ed intrigante, colorata e variegata. Strano ma vero, ma anche le due ruote hanno una loro piccola o grande anima, una loro indole, un proprio carattere ben definito; Honda però, con la gamma CB500, di caratteri ne ha sviluppati ben tre, numero magico che ci porta dentro il mondo della media giapponese, un luogo aperto e naturale così come lo sono le sue versioni.

    Devo dire però che questa CB500X, a mio avviso è quella più equilibrata e bilanciata. I motivi sono molto logici, oltre che semplici. Per prima cosa, la versione “X” fa parte del mondo delle adventure-bike, moto con cui puoi fare tutto oltre ad andare dappertutto, seconda cosa, la sia linea aggressiva ben si sposa con i “vestiti” della città, dal percorrere le viuzze strette dei centri storici, fino allo sgattaiolare nel traffico senza alcun problema. Terza cosa, forse la più importante, la sua estrema ed intrigante duttilità, piatto forte di questa versione “X”, caratterizzata da uno stile personale e che si integra perfettamente con il format di una moto multiuso…

    CB500X, che cosa la rende speciale?

    Leggerezza ed agilità prima di tutto grazie ai suoi 178,4 kg a secco a cui seguono l’assetto rialzato, la maggiore capienza del serbatoio, che vanta 1,6 litri in più per oltre 460 km di autonomia, il motore bicilindrico da 48 Cv da 28,4 km/l (ciclo medio WMTC), il robusto telaio in acciaio, la forcella da 41 mm e l’impianto frenante con dischi a margherita ma, soprattutto, l’ABS a due canali rigorosamente di serie. E poi le particolari colorazioni, che sono anch’esse tre, di cui, questa Pearl Himlayas White è di fatto la più azzeccata per la tipologia della sua natura libera.

    Telaio con struttura a diamante: leggero e robusto per affrontare tutto

    Il leggero telaio Honda della CB500X si sviluppa in una struttura tubolare in acciaio da 35 mm di diametro studiata anche nel posizionamento dei supporti motore che limitano le vibrazioni residue della meccanica. 1421 sono i mm legati alle quote interasse con inclinazione cannotto di 26,5° ed avancorsa “short” da 108 mm; naturalmente la particolare geometria del motore e la sua sistemazione nel telaio, hanno permesso una migliore centralizzazione delle masse a vantaggio del baricentro, il che significa una moto piuttosto agile ed abbastanza “svelta” a girare un po’ a tutte le andature.

    Dato importante (anche per l’utenza femminile) sono gli 810 mm di altezza da terra della sella ed anche questa quota contribuisce a manovre più facili, specie quelle da fermo, i piedi ben piantati a terra nelle soste al semaforo… Le sospensioni sono “classicamente classiche” ovvero forcella telescopica da 41 mm e mono posteriore che lavora sul leveraggio progressivo Pro-Link che, oltretutto, offre all’utente 9 posizioni per ciò che concerne il precarico molla. Spicca il forcellone, lungo, grazie ai suoi 564 mm.

    E’ realizzato in acciaio scatolato con profili 70×30 mm ed oltretutto assicura un’ottima trazione anche in funzione della “linea pivot”. Ed infine l’ABS a due canali ma, soprattutto, il disco anteriore da 320 mm e quello posteriore da 240, entrambi con forma irregolare Wave. Diverse anche le coperture da 17” per l’uso mix di questa Honda: 120/70 davanti, 160/60 dietro dotate però di profilatura on/off.

    Motore bicilindrico “ottovalvole”: consuma poco ed è grintoso quanto basta

    Con i suoi 52,7 kg, questo bicilindrico parallelo frontemarcia Honda, ha nel suo DNA tutte le caratteristiche per meglio adattarsi alla poliedricità di questa CB500X: tra le sue caratteristiche tecniche, spiccano il manovellismo a 180° (c’è anche il contralbero sistemato alle spalle del gruppo cilindri), le quote vitali da 67×66,8 mm (quindi un motore in grado di girare anche in alto a vantaggio di emozioni di guida ma anche “tiro” ai medi), il posizionamento di un ingranaggio intermedio tra gli ingranaggi della trasmissione primaria e del contralbero, un albero motore, o meglio le mannaie dell’elemento, disegnate per un bilanciamento ottimale e quindi a vantaggio della silenziosità e di una netta riduzione delle vibrazioni, l’iniezione elettronica PGM-FI e la già citata potenza di 48 cv a 8500 giri con coppia di 43 Nm a 7000 giri. La distribuzione DOHC è con 4 valvole per cilindro con bilancieri a rullo, catena silenziosa trattata al vanadio e molle valvole “scaricate” per la riduzione degli attriti.

    Alesaggio della CBR600RR, condotti verticali e finiture speciali per la “X”

    Le valvole hanno diametro da 26 mm (asp) e 21,5 mm (sca) ed il flusso in transito nella testata è stato ottimizzato grazie al Computional Fluid Dynamic anche in virtù di condotti di aspirazione rettilinei a partire dall’airbox, quest’ultimo suddiviso in due zone, una per cilindro. I pistoni della CB500X e quindi l’alesaggio hanno una derivazione, un’anima sportiva, visto che la quota è la stessa della CBR600RR, mentre i pistoni sono ispirati nel design a quelli della SS CBR1000RR. Altre peculiarità di questo motore sono le pareti sottili della canne cilindri, la speciale conformazione interna del carter, al fine di ridurre le perdite per pompaggio, il processo AB1 in bagno di sale per i pistoni (lo scopo è creare un velo antiossidante) secondo solo al trattamento di nitro carburazione e la migliore ventilazione per la pompa olio. Su questa “X” infine, le teste ed i cilindri sono oggetto di finitura “Iron Nail Silver”, un ulteriore tocco da adventure-bike…

    Tanti accessori per…tanti viaggi

    Una lunga lista di accessori potrebbero intrigare il rider che desidera tuffarsi nell’avventura in sella alla on/off CB500X… Ecco quali sono: ci sono levaligie laterali, il portapacchi posteriore, il bauletto posteriore, la borsa interna per bauletto, il kit deflettori laterali, le luci antinebbia, i paramani, la protezione radiatore, il parabrezza rialzato, il coprisella monoposto, il sottocodone in tinta, l’appendice aerodinamica anteriore, il carter catena, l’antifurto meccanico ad U, il tank-pad, le manopole riscaldate ed il telo coprimoto.

    Come va: leggera, comoda, instancabile…

    La gamma CB500 si assomiglia per la qualità di due cose essenziali: costi davvero irrisori di gestione e buon confort in sella. Merito del bicilindrico che, come abbiamo visto, è studiato per garantire ottime performance e consumi molti leggeri… La sella è molto comoda ed accogliente sia per il pilota quanto per il passeggero (forse un po’ duretta alla lunga per chi sta dietro), il manubrio è abbastanza rialzato e quindi il controllo della moto è totale; questo in città, tra le auto, o su strade extraurbane dove i sorpassi sono quasi intuitivi, da un lato per la generosità del motore, dall’altro per la facilità di gestione dell’intera ciclistica.

    Il triangolo pedane/sella/manubrio è molto azzeccato, un po’ meno quello legato alle pedane del passeggero, visto che sono un po’ alte e questo alla lunga, specie su trasferte lunghe) affatica le ginocchia; ottima la visibilità della strumentazione invece, dove c’è tutto quello che serve per il controllo del viaggio. Da subito si intuisce che questa CB500X nasce per un’utenza poliedrica: forse perché l’elevata escursione delle sospensioni facilita non poco nella guida cittadina, oppure perché il suo peso ridotto riesce e far digerire ogni manovra da fermo. Davvero in un attimo!

    Su strada vince la sua leggerezza ed agilità

    Proprio così: sorprende la grande agilità della CB500X, grazie alle sue quote ciclistiche “agili”, compreso il valore dell’avancorsa; in città ci si muove con grande disinvoltura, pratici nel sapere di disporre di una moto “svelta” in ogni condizione di marcia. Le sospensioni, specie la forcella, assorbono molto bene le asperità cittadine e si dimostrano alla’altezza anche quando si aumenta il passo sulle strade extraurbane, dove la CB500X mostra un’indole quasi sportiva. Forse un po’ morbida nei primi cm di escursione, man mano che “scende” nell’escursione diventa più “controllata” ed è in grado di assecondare ogni manovra del rider, anche quella più aggressiva, specie nei destra/sinistra veloci.

    Un po’ dura da inserire nei primi metri della curva…

    La moto scende abbastanza bene in piega bene anche se, nei primissimi metri di inserimento, mostra un leggero accenno a non “chiudere” la curva (specie quando c’è il passeggero), evidenziando un leggero sottosterzo, che poi scompare una volta decisa la linea di piega; la cosa è un po’ migliorata sfilando di 3,5 mm  le canne forcella con il risultato di una moto più lineare e progressiva nello scendere in piega.

    Ottimo (anche se un po’ duro sulle minime) il funzionamento del mono posteriore a cui segue un’ottima trazione sia a centro curva quanto in uscita, anche a ragione dei 48 Cv che certo mai mettono in crisi l’intero compound ciclistico. Buono anche l’efficacia dell’impianto frenante: potente, modulabilissimo e capace di rallentare la moto in poco spazio, grazie ad un ABS che diventa leggermente “invasivo” guidando in modo più aggressivo. Discreta la protezione aerodinamica che certo può migliorare con il cupolino opzionale.

    Motore fluido con la potenza dove serve

    Come per le altre CB500, anche la “X” gode di un motore fluido e regolare dai consumi incredibilmente bassi. Tira via già dai 3000 giri indicati per poi prendere “schiena” attorno ai 4000 giri, “luogo” da dove la potenza viene regalata al rider in modo mai incisivo ma  sempre molto regolare. A 5000 giri però le cose iniziano a cambiare mentre la spinta si fa più decisa in prossimità dei 6000 giri; questa CB500X sembra leggermente più corta nella rapportatura finale, visto che la velocità aumenta con maggior vigore (e quindi migliore accelerazione) ed i cambi marcia avvengono un po’ prima rispetto le “sorelle di gamma”. Ottimo il funzionanento del cambio e della frizione, mentre sorprende la regolarità di funzionamento di questo bicilindrico Honda, i cui consumi, lo ripeto, sono piacevolmente inesistenti, vero valore aggiunto della “X” by Honda specie in tempi “asciutti” come questi…

    Claudia Draeger e la CB500X: “mi piacciono il design e quella X rossa!”

    Motociclista senza compromessi, in sella alla gloriosa CB500, Claudia viene dalla Germania e va in moto da anni con alle spalle un sacco di chilometri tra Italia ed il suo Paese di origine. Rappresentante di una nota Azienda di modellismo scopre la passione per le due ruote fin da piccolissima per poi finire appunto in sella alla sua CB500…

    Ha scoperto da poco la “X” e gli è subito piaciuta: ecco un suo breve commento dal punto di vista femminile

    ”Mi ha attirato questo colore bianco, quella grossa X rossa sul serbatoio, un style molto personalizzato… Salita in moto devo dire che sono rimasta colpita dalla posizione di guida molto confortevole e dalla sella morbida oltre che dalla ridotta altezza da terra della moto, cosa che mi piace se devo salire o scendere rapidamente. La moto è anche leggera oltretutto ed il suo aspetto è pratico ed informale. Sono molto legata alla mia CB500, ma questa nuova versione della CB mi attira per la possibilità di usarla ovunque, dopo averla vista credo che passerò all’attacco, anche perché abito in campagna e per arrivare alla mia casa devo fare almeno 5 km di strada sterrata”.

    (Si ringrazia per la collaborazione Francesco Arioni)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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