Migliorano le loro prestazioni sia Lorenzo che Valentino Rossi, ieri 5° alla fine delle due giornate di test sul tracciato texano. Si torna a casa un giorno prima in attesa dei prossimi test IRTA del 23 marzo a Jerez.
Test terminati per il Team Yamaha Factory Racing sul circuito texano COTA. Si chiude con un giorno di anticipo, visto che, sia Lorenzo che Rossi, hanno raccolto dati sufficienti per i test moto e la presa di contatto con il nuovo circuito.
Sia Lorenzo che Valentino Rossi hanno utilizzato i due giorni per lavorare con i loro rispettivi team per ciò che riguarda la messa a punto e le prestazioni delle loro YZR-M1; complessivamente si sono visti miglioramenti fin dalla prima mattina, rosicchiando alcuni secondi rispetto a ieri quindi, Il lavoro si è svolto al meglio per via della maggiore aderenza del tracciato
Il Team Yamaha Factory ora si “riunirà” al resto dei team della MotoGP perché si torna in Europa per i prossimi test IRTA ufficiali sul circuito di Jerez de la Frontera, in Spagna a partire dal prossimo 23 marzo. Ecco i commenti dei piloti a fine giornata di ieri…
Jorge Lorenzo, 3° Tempo in 2.04.664, giri compiuti 17
“Mi sento molto meglio oggi (riferito a ieri 13 marzo), soprattutto nel periodo che ha preceduto la pausa pranzo; abbiamo cambiato il set up della moto migliorando di alcuni decimi, ed ora siamo più vicini ai piloti Honda, ma ancora non tanto quanto vorremmo… Eravamo troppo morbidi nella sospensione all’inizio.
Questi due giorni di test credo sino stati sufficienti per ottenere una buona idea sia sul set up della moto che sullo stile di guida. Ai fan piacerà questo gran premio della MotoGP e sarà un grande spettacolo. Abbiamo cercato set up diversi sulla moto, senza provare parti nuove ma solo lavorando con il set-up, cambiando la sospensioni posteriore e le forcella. Così abbiamo migliorato di mezzo secondi… Nom c’è ancora abbastanza grip sul posteriore e quindi non possiamo guidare al massimo fidandoci, ed è per questo che siamo un po’ più indietro rispetto a Sepang. Sto adattando il mio stile di guida su questo tracciato, e nel rettilineo principale abbiamo toccato una velocità di 340 kmh / h, dato davvero sorprendente, che però, per via del forte vento, rende complicata la stabilità della moto “.
Valentino Rossi, 5° tempo in 2.05.518, giri compiuti: 29
“Il feeling con la pista oggi è nettamente aumentato, abbiamo iniziato a lavorare sulla moto per migliorare i punti più difficili, in particolare nelle tre aree delle maggiori staccate in cui è importante avere una buona stabilità. È inoltre molto importante avere fluidità sul nelle esse oltre che raggiungere una velocità elevata lungo il rettilineo. Ci è sembrato che si può fare una grande differenza nelle parti lente qui…
La zona delle chicane a sua volta due è molto tecnica e difficile perché anche cieca, quindi devi andare un po’ a memoria. Giro dopo giro abbiamo migliorato molto rispetto a ieri, ma sono un po più lento rispetto agli altri piloti… L’obiettivo di questi test era quello di capire la pista per esser pronti per la gara. I nostri avversari sono in grado di accelerare più velocemente di noi in uscita dai tornante ed hanno maggior grip, così queste sono le aree dove dovremmo lavorare, mentre nei tratti guidati non sono così male. La pista mi piace, ci sono un sacco di brusche staccate ed è molto ampia per i sorpassi. Questa pista è divertente e non fa troppo caldo come a Sepang, quindi è un buon posto per correre. “
Massimo Meregalli: Team Director
“Prima di tutto vorrei sottolineare che è stata una buona idea venire qui. Ieri siamo stati in grado di scaricare una grande quantità di dati da entrambi i piloti, che ci hanno permesso di trovare un set up migliore. Oggi i risultati che abbiamo ottenuto sono molto promettenti e stiamo lasciando Austin con un sacco di materiale utile. Ci aspettiamo condizioni differenti per la gara ma il test ha avuto successo. Siamo in attesa delle prove di Jerez il prossimo 23 marzo, importanti perchè decideremo come avviare la stagione. La prova di questo test è stata organizzato da Honda per i tre giorni, ma sapevamo fin dall’inizio che due giorni sarebbe stato sufficiente per noi. L’obiettivo era di permettere al pilota di abituarsi al circuito e ottenere i dati il più possibile per i nostri ingegneri giapponesi. “