Max Biaggi centra il podio a Sepang a 44 anni. Un risultato strepitoso per Max e per Aprilia, peccato per la caduta in Gara 2. A questo punto Max dovrebbe pensare al WSBK 2016…
Un Max Biaggi che non si smentisce mai. Un Max carico, allenatissimo ed ancora fortissimo non solo in pista ma di testa. Podio a 44 anni, un podio forse, tra i belli della sua carriera. Un “assoluto” da wild card, una sfida fatta con se stesso e con gli avversari, un’Aprilia RSV4 unica nelle sue mani… Un Biaggi diverso? Si, un Max assolutamente sereno a livello psicologico e quindi ancor più motivato al risultato.
Quindi, anche nel round malese del mondiale SBK Max Biaggi ha condotto una gestione della corsa degna di un pluricampione del mondo, conquistando un terzo posto in Gara1 in sella alla sua Aprilia RSV4 RF. Risultato se vogliamo straordinario, alla sua seconda wild card stagionale ed a tre anni dal ritiro dalle corse. Quindi questo è il suo 71° podio in SBK.
Rimane solo in po’ di amaro in bocca per Gara 2, con Max caduto per un contatto con Sykes dopo un’ottima partenza che lo aveva portato in testa alla prima curva.
Max Biaggi: “Il podio è un risultato incredibile. E’ una scommessa vinta, quella di alzare l’asticella fino a qualcosa che nessuno aveva mai fatto. Il mio passo di gara era consistente. Rea, Davie e Sykes sono subito scappati via, io ho cercato il mio passo cercando di non distruggere la gomma scaldandola troppo. Non è stato facile perché nello stesso tempo devi spingere. Dopo aver passato i miei compagni di squadra ho cominciato a pensare a Sykes che si avvicinava sempre più.
… ce l’ho fatta a prenderlo e a passarlo proprio all’ultimo giro – prosesue Max – . Sono stracontento, è il risultato che sognavo, una vera ciliegina sulla torta e il massimo che potessi ottenere. La caduta di Gara 2 non toglie niente alla mia soddisfazione. La fine di questo weekend mi permette ora di rivelare che la caduta che ho patito qui nei test della scorsa settimana mi ha “regalato” una dislocazione della spalla sinistra e una ferita da punti alla caviglia destra. E’ stata principalmente la spalla a darmi fastidio, soprattutto nella parte guidata. Ma abbiamo stretto i denti ed è andato tutto magnificamente, un motivo in più per correre in vacanza felice”.
Jordi Torres: “Prima di tutto devo ringraziare la mia squadra, tra Gara 1 e Gara 2 i ragazzi hanno fatto un lavoro incredibile, cambiando la moto, agendo sull’assetto e sulle regolazioni elettroniche, in particolare sul freno motore. Questo mi ha permesso di guidare in modo più dolce. Magari io, di istinto, avrei voluto qualcosa di più aggressivo ma questo mi ha consentito di gestire al meglio le gomme nella seconda gara e cogliere questo podio che mi rende felice, evidentemente è il mio destino in questa stagione, ho bisogno di una brutta Gara 1 per poi avere grandi risultati nella seconda. E’ stata una gara importante perché mi ha insegnato molto, ed è quello che voglio in questa stagione. Ora non vedo l’ora di essere a Jerez, per dare il 100%”.
Leon Haslam: “Ho avuto problemi in entrambe le gare. L’avantreno tendeva a chiudere molto. Se cercavo di risparmiare la gomma posteriore stressavo quella anteriore e perdevo velocità in ingresso di curva. Nella prima gara le gomme si sono usurate molto presto e non ho potuto tenere un ritmo sufficientemente veloce. Nella seconda sono partito bene, ma alla fine ho girato più lento che nella prima. Nel finale ho provato a superare i piloti che mi precedevano, ma non avevo abbastanza grip. Sono molto dispiaciuto, perché su questa pista l’obiettivo era di salire sul podio e invece non ci siamo riusciti”.